Strozzatori e “Ported” per la caccia alle anatre
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Dopo aver visto quali fucili e munizioni sono più indicati per la caccia alle anatre, oggi affrontiamo un argomento più tecnico, troppo spesso sottovalutato, ma di fondamentale importanza per questo tipo di caccia: gli strozzatori.
L’importanza della strozzatura
Un’arma da caccia, lo sappiamo, è composta da varie parti ma quella più importante è sicuramente la canna. Questa può rendere il lavoro di una munizione migliore o peggiore, in base all’acciaio e soprattutto alla strozzatura, il tratto finale che determina la velocità e la compattezza della rosata.
Forse non tutti lo sanno, ma i fucili ad anima liscia in origine avevano esclusivamente canne cilindriche. La strozzatura venne introdotta solamente verso la fine 800, quando alcuni armaioli intuirono che applicando un restringimento conico al tratto terminale della canna si potevano ottenere rosate più compatte, con velocità residue maggiori e quindi con più forza di penetrazione.
Questo accade perché i pallini uscendo dalla volata in sciami più raccolti (rispetto alle canne cilindriche) risento meno dell’attrito dell’aria e conservano una migliore velocità che, di conseguenza, consente di avere un maggiore potere d’abbattimento sulle lunghe distanze. Capirete bene l’importanza che questo può avere nella caccia alle anatre, dove i tiri sopra ai 30 metri sono all’ordine del giorno.
Strozzatori intercambiabili
Se fino alla fine dell’800 tutti i fucili ad anima liscia avevano canne cilindriche, possiamo dire che più o meno fino agli anni 80 del secolo scorso tutti i fucili uscivano dalle aziende produttrici con un’unica strozzatura fissa, ottenuta per alesatura conica diretta della canna.
Gli strozzatori intercambiabili, che sono un “must have” nei fucili moderni, sono stati introdotti solo in tempi recenti e sono stati via via migliorati da un continuo progresso tecnologico che ha portato alla creazione di strozzatori interni, extended, ported e prolunghe, fino ad arrivare ai più moderni trattamenti in nano ceramica.
Strozzatori interni, extended, ported
Oggi quasi tutti i fucili ad anima liscia escono dalle case armiere con il loro set di strozzatori (alcuni adatti a sparare anche l’acciaio), per lo più interni, che hanno più o meno le stesse caratteristiche. Pensiamo ad esempio agli Invector plus e Invector ds della Browning, oppure agli Optima choke hp della Beretta, o ai Crio Steel Shoot della Benelli, o ancora agli Inner hp della Fabarm… tutti strozzatori molto validi sul terreno di caccia.
A questi si affiancano numerosi prodotti sviluppati da aziende specializzate nella produzione di strozzatori. In commercio si possono trovare decine di livelli di strozzatura differenti suddivisi in varie tipologie di strozzatori: dai cosiddetti flush (strozzatori interni) agli extended, che allungano la canna di pochi cm, passando per gli strozzatori in/out (prolunghe) caratterizzati da un profilo interno a cono lungo (che aggiungono 5 o 10 cm alla canna), fino ad arrivare ai ported che oltre ad allungare la canna hanno anche delle forature che consentono di eliminare il cosiddetto “soffio di bocca”.
La domanda che spesso sorge è: questi strozzatori dedicati portano dei vantaggi rispetto agli strozzatori classici? Per la caccia agli acquatici, in cui si spara spesso a lunghe distanze, la risposta è sì.
Perché utilizzare uno strozzatore dedicato?
Ci sono vari motivi per cui è preferibile utilizzare nella caccia all’anatra uno strozzatore dedicato piuttosto che uno “strozzatore tradizionale”.
Partiamo dai “Ported”: come abbiamo già detto, questi permettono di ridurre il cosiddetto “soffio di bocca”. Ma che cos’è e perché è importante eliminarlo?
Il soffio di bocca si genera nel momento in cui i gas derivati dalla combustione della polvere escono dal vivo di volata, continuando a spingere sui pallini (e sul contenitore). Questi, non più guidati dalla canna, con gli strozzatori tradizionali vengono scompigliati dal soffio di bocca e deviati dalla loro miglior traiettoria.
Con i “Ported”, invece, grazie alle forature che precedono la volata, l’effetto del soffio di bocca viene eliminato, perché i gas di combustione fuoriescono dalle forature laterali. Questo si traduce in rosate più omogenee e minor rinculo.
Altro aspetto da considerare è che, a differenza degli “strozzatori tradizionali”, molti strozzatori dedicati vengono studiati per sparare appositamente cartucce no toxic anche con il massimo della strozzatura (full). Considerando che oramai per la caccia all’anatra sugli specchi d’acqua siamo obbligati a utilizzare cartucce no toxic, la possibilità di sparare con strozzature full anche con queste munizioni può far la differenza.
Giusto per fare un esempio, il Super Black Eagle 3 di Benelli (qui potete leggere la recensione integrale), uno dei fucili dedicati alla caccia agli acquatici di più recente creazione, è venduto con un set di 5 strozzatori, di cui solo il 4 e il 3 stelle sono adatti a sparare munizioni in acciaio.
Per finire anche il profilo interno influisce molto sulla resa balistica: rispetto ai profili tradizionali a cono corto, la maggior parte degli strozzatori dedicati sono un tuttocono, ossia il profilo di restringimento è ottenuto sfruttando tutta la lunghezza dello strozzatore e non solo la parte terminale. Questo è utile per non stressare e schiacciare troppo la carica e da dei vantaggi soprattutto con cariche magnum e super magnum.
Cosa prestare attenzione e quali sono gli strozzatori più indicati
Quando acquistiamo uno strozzatore dedicato ricordiamoci sempre di controllare la foratura della canna visto che ci sono molti fucili della stessa marca, ma con foratura diversa. Quindi se una canna è forata 18.4 andremo a cercare il giusto strozzatore per questo modello, così come per le canne 18.6 e 18.7. Inoltre, prestiamo sempre attenzione alla lunghezza dello scalino fra l’invito dello strozzatore e la canna, che deve essere il più preciso possibile per evitare bolle d’aria che potrebbero disturbare lo sciame dei pallini.
Venendo ai modelli di strozzatori più utilizzati per la caccia alle anatre, ci sentiamo di consigliarvi il Code Black e l’Anaconda della Pattermanster e il Cremator della Carlson’s. Ottimi sono anche gli strozzzatori di Muller, Teague e Kicks.
Trattamenti HNFC
Terminiamo questa breve discussione con i trattamenti in nano ceramica, conosciuti anche con l’acronimo HNCF (Hard Nano Ceramic Finishing). Con questi trattamenti, di derivazione militare, si applica sullo strozzatore un rivestimento di nanoparticelle di ceramica che ha lo scopo di ridurre l’attrito dei pallini, la corrosione e l’ossidazione.
Questo rivestimento oltre a proteggere lo strozzatore, farebbe aumentare la velocità di uscita, grazie a una ridotta rugosità della parete interna. Le aziende che forniscono questi tipi di trattamenti parlano di un aumento della velocità della carica da 13 a 30 m\s circa in base al tipo di trattamento utilizzato, da quello nero, a quello dorato a quello con polvere di diamante.
Conclusioni
In conclusione, quindi, se pensate d’insidiare le anatre sulle lunghe distanza vi consigliamo di prendere in considerazione l’acquisto di uno strozzatore dedicato, sia per il miglioramento della resa balistica che offrono questi strozzatori sia per possibilità di sparare munizioni no toxic anche con le massime strozzature, opportunità che molti strozzatori tradizionali non offrono.
Articolo a cura dei Quackers
Germano Reale “Pino”
Lello Esposito
Sergio Longo
Io pratico la caccia al colombaccio col calibro 20 ,questi strozzatori sono reperibili qui da noi se si dove si possono acquistare ovviamente in calibro 20 .grazie
I Carlson’s si trovano abbastanza facilmente sugli shop online, qui un esempio https://www.erreditrading.com/strozzatori-fucili/3491-strozzatore-cremator-ported-crio-plus-per-benelli-cal20.html
I Patternmaster sono un po’ più difficili da trovare, però se si rivolge alla sua armeria di fiducia non dovrebbe avere problemi a farglieli arrivare.