Sicilia, approvato il calendario venatorio 2022/2023
Preapertura a Colombaccio, Tortora selvatica e Coniglio, chiusura per Beccaccia, Tordi e Acquatici al 30 gennaio. La regione cambia rotta, estende i periodi di prelievo, approva il calendario in anticipo e sembra pronta a difendere le proprie scelte davanti ai giudici del TAR.
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La Regione Sicilia ha approvato il calendario venatorio per la stagione di caccia 2022/2023 e lo ha fatto con un deciso cambio di passo rispetto alle ultime annate, disastrose da un punto di vista venatorio. Il cambio è evidente già nelle tempistiche di approvazione: se di solito il calendario veniva ufficializzato fra luglio e agosto, quest’anno è stato approvato il 25 maggio, un anticipo che consentirà di evitare le sospensioni cautelari che nel 2021 hanno bloccato l’inizio della stagione a ridosso della preapertura.
Il cambio di passo più deciso, però, è stato fatto nei contenuti. La regione ha, infatti, predisposto un calendario ambizioso ma dettagliatamente motivato che, rispetto alle scorse stagioni, estende i periodi di prelievo di varie specie. Ad esempio, la chiusura per la caccia alla beccaccia è stata fissata al 30 gennaio (e non più al 20 come suggerito da ISPRA), così come per quella di turdidi e anatidi per i quali ISPRA consigliava, invece, il 20 gennaio come termine ultimo. In preapertura è stata mantenuta la possibilità di cacciare Colombaccio e Coniglio selvatico e in accordo con il Piano nazionale di gestione della specie è stato predisposto un piano di prelievo che permetterà di cacciare anche la Tortora selvatica.
Restano alcune criticità, su tutte il divieto di caccia nei siti Natura 2000, ma è stato fatto un bel passo in avanti e leggendo il testo del calendario è evidente che la Regione ha voluto dettagliatamente motivare tutte le scelte che si discostano dal parere ISPRA e pare pronta a difendere il calendario, assieme alle associazioni venatorie, davanti ai giudici del TAR. Di seguito tutti i dettagli del calendario venatorio 2022/2023 della regione Sicilia.
Preapertura
Nella stagione 2022/2023 saranno 3 le specie cacciabili in preapertura dai cacciatori siciliani, il Colombaccio, la Tortora selvatica reinserita tra le specie cacciabili dopo l’approvazione del Piano nazionale di gestione e il Coniglio selvatico.
Il Colombaccio potrà essere cacciato nei giorni 1, 3, 4, 10 e 11 settembre, nella sola forma dell’appostamento temporaneo.
La Tortora sarà cacciabile, secondo quanto previsto dal Piano nazionale di gestione, nei giorni 1, 3 e 4 settembre, esclusivamente da appostamento. Considerando che nel periodo 2015-2019 in Sicilia si è registrata una media annuale di 6.600 abbattimenti, saranno prelevabili in totale 3300 tortore. Ogni cacciatore potrà prelevare al massimo 5 capi giornalieri e 15 capi stagionali e dovrà annotare il numero di tortore abbattute sia sul Tesserino Venatorio sia sull’apposita Scheda predisposta dalla regione (che andrà riconsegnata entro il 9 settembre). Inoltre, al fine di registrare in tempo reale il numero di prelievi effettuati, la Regione renderà disponibile sul sito del Dipartimento dello Sviluppo Rurale un apposito link attraverso il quale i cacciatori dovranno inserire i dati degli abbattimenti giornalieri. Questo permetterà d’interrompere il prelievo al raggiungimento della soglia di 3.300 catture.
Il Coniglio, specie per cui la regione ha presentato anche il “Monitoraggio della consistenza sul territorio destinato a prelievo venatorio“, sarà cacciabile nei giorni 1, 3, 4, 10 e 11 settembre
I cacciatori extraregionali potranno cacciare in preapertura esclusivamente nelle aziende agro venatorie e faunistico venatorie.
I periodi di caccia
L’apertura generale della stagione venatoria è fissata per il 18 settembre. Questi i principali periodi di caccia:
- Coniglio selvatico dal 18 settembre al 30 ottobre negli ambiti territoriali AG1, AG2, CL1, EN1, EN2, ME1, PA1, PA2, SR2, TP1 e TP2 e dal 18 Settembre al 20 novembre negli ambiti territoriali CL2, CT1 CT2, ME2, RG1, RG2 e SR1. Resta vietato in tutto il territorio regionale l’uso del furetto.
- Tortora selvatica, se non sarà raggiunto il piano di prelievo in preapertura potrà essere cacciata anche dal 18 al 29 settembre.
- Colombaccio dal 18 settembre al 14 gennaio
- Quaglia dal 21 settembre al 31 ottobre (a settembre solo nei terreni a colture erbacee dopo il taglio o la mietitura con l’utilizzo massimo di un cane da ferma per cacciatore)
- Ghiandaia, Gazza dal 18 settembre al 30 gennaio
- Merlo dal 18 settembre al 31 dicembre (a settembre solo da appostamento)
- Allodola dal 1° ottobre al 31 dicembre
- Volpe dal 1° ottobre al 30 gennaio
- Alzavola, Canapiglia, Codone, Fischione, Germano Reale, Mestolone, Folaga, Gallinella d’acqua, Porciglione e Beccaccino dal 1° ottobre al 30 gennaio
- Beccaccia dal 1° ottobre al 30 gennaio
- Cesena, Tordo bottaccio e Tordo Sassello dal 1° ottobre al 30 gennaio
- Lepre italica dal 24 ottobre al 30 novembre, esclusivamente nelle aree oggetto del progetto “Verso il prelievo sostenibile della Lepre italica in Sicilia: Buone pratiche e azioni di monitoraggio” da soggetti abilitati.
Caccia al Cinghiale
La caccia al Cinghiale potrà essere esercitata dal 2 novembre al 30 gennaio, sia in forma libera che in forma individuale. Quest’ultima a gennaio potrà essere esercitata solo da appostamento temporaneo (senza cani) ed esclusivamente nei giorni di lunedì, mercoledì, giovedì e sabato. La Regione emanerà uno specifico provvedimento entro il 3 ottobre per regolamentare la caccia al cinghiale in forma collettiva.
In aggiunta, nella prossima stagione, in via eccezionale, secondo quanto previsto dal “Piano regionale di interventi urgenti per la gestione, il controllo e l’eradicazione della peste suina africana nei suini da allevamento e nella specie Cinghiale” per prevenire il diffondersi della PSA, la caccia al Cinghiale potrà essere esercitata anche dal 18 settembre al 31 ottobre, solo da appostamento temporaneo, senza l’ausilio dei cani.
Siti Natura 2000
Il calendario venatorio 2022/2023, come negli scorsi anni, prevede delle restrizioni per i Siti Natura 2000: l’attività venatoria sarà vietata in queste aree e per una fascia di rispetto di 150 metri contigua, a eccezione delle aree dove l’attività venatoria è espressamente consentita dal Piano Faunistico Venatorio. Anche in questo caso la Regione emanerà uno specifico provvedimento per regolamentare la caccia nei siti Natura 2000 dove consentita.
Carnieri
Per ogni giornata di caccia ogni cacciatore potrà abbattere complessivamente 15 capi di selvaggina, rispettando comunque i limiti giornalieri e stagionali riportati di seguito:
- Tortora 5 capi giornalieri (15 stagionali)
- Coniglio selvatico 1 capo giornaliero (15 stagionali)
- Quaglia e Merlo carniere giornaliero massimo 5 capi (stagionale 25)
- Allodola carniere giornaliero massimo 10 capi (stagionale 40)
- Codone, Beccaccino e Mestolone carniere giornaliero massimo 5 capi (stagionale 25)
- Beccaccia carniere giornaliero massimo 3 capi che scende a 1 capo a gennaio (stagionale 20, massimo 6 a gennaio)
Al link seguente potete consultare il testo integrale del Calendario Venatorio 2022/2023 della Sicilia.
Non riesco a capire questo accanimento nei confronti della caccia da parte di queste associazioni ambientaliste e animaliste. Fanno la guerra hai cacciatori come se la colpa della morte della fauna dipendesse dai pochi miglia dì capì che uccidono i cacciatori. Mentre non combattono contro Chi usa pesticidi e tutte le altre schifezze che gli permettono di usare in agricoltura, che con i veleni che usano muoiono milioni di uccelli e si ammalano miglia di persone di tumore. Combattete questo non La caccia, perché il vero cacciatore e solo un valore aggiunto per la natura. La caccia è un bellissimo sport dove il cacciatore insieme al suo cane e il suo fucile iniziano una sfida con una preda nella natura ma non è detto che il cacciatore abbia la meglio sull animale.
La Sicilia cambia rotta? E ha fatto bene. I siciliani ci siamo rotti le balle di mille divieti, tutte le zone più belle x la caccia precluse all’attività venatoria. E che cazzo. Un plauso all’assessore Scilla. Anche se ancora rimane lo scoglio dei siti Natura 2000 e i parchi che devono essere riperimetrati e soprattutto gestiti.