MTS Mini Solar, recensione completa del red dot solare di Sightmark
Fra campo di tiro, cinghiale corrente, piccioni e uscite al fagiano, ho testato a fondo questo punto rosso che ha nell'autonomia e nella gestione automatica della luminosità i suoi punti di forza. Qui vi racconto come mi sono trovato.
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Dopo il Mini Shot M-Spec, lo scorso inverno ho avuto la possibilità di testare un altro red dot di Sightmark, il Modern Tactical Sight Mini (MTS Mini) Solar che, come si evince dal nome, è un punto rosso alimentato, oltre che da una classica batteria a bottone, anche da un innovativo sistema di assorbimento della luce solare.
L’utilizzo dei punti rossi si sta rapidamente espandendo nel settore venatorio, complice il grande pubblico della caccia in battuta al cinghiale, campo di predilezione per questo tipo di strumenti, ma anche di un crescente interesse da parte dei cacciatori a canna liscia che possono trovare in questi strumenti un valido ausilio per migliorare l’efficacia del tiro, allenarsi e interpretare in modo diverso il puntamento con prede e ambienti che ne esaltino le possibilità. In questo contesto l’MTS Mini Solar ha ottime carte da giocarsi.
Unboxing
Il packaging, come di consueto per i prodotti Sightmark, è essenziale ma molto curato, come si addice a strumenti moderni, altamente tecnologici, ma pensati per la praticità di utilizzo. Una scatola nera piacevole al tatto e il logo Sightmark nel tipico colore argento rifinito in rosso, conferiscono all’insieme un’immagine accattivante e sportiva.
Aprendo il coperchio troviamo il manuale di istruzioni molto chiaro e dettagliato (il cartaceo è solo inglese ma online trovate le versioni in varie lingue – a chi servisse qui l’italiano), un panno utile alla pulizia delle lenti, la slitta ribassata di ancoraggio, chiavette e viti utili al fissaggio, oltre ovviamente all’MTS Mini su cui è già montata la slitta rialzata. Non ci sono altri pezzi o altri strumenti in giro, l’insieme è compatto e molto semplice da gestire.
Caratteristiche tecniche
L’MTS Mini Solar è un red dot “a tubo” cioè del tipo con due lenti rotonde inserite in una scocca di alluminio che non lascia esposta la proiezione del punto rosso come, invece, avviene per i mirini olografici a lente unica. Nonostante il design massiccio, ma non fine a se stesso (e più avanti vedremo cosa intendo), pesa 155 grammi e ha dimensioni contenute, 75x69x40 millimetri. È in grado di reggere il rinculo fino al poderoso calibro .338 e ha lenti di 22mm, che trasmettono le immagini con grande luminosità e nitidezza, coperte da pratici copriobiettivi ribaltabili che ne consentono il trasporto senza preoccuparsi di sporcizia o graffi.
Il mirino è costituito da un punto rosso proiettato al centro della lente, di dimensione 3 MOA e regolabile 1 MOA/click lungo le due direttrici attraverso le apposite viti coperte da coprifilettatura, come per tutte le ottiche da puntamento.
La caratteristica principale, però, sono le celle solari alloggiate sul dorso e in grado di rendere pressoché inesauribile la batteria. In effetti, si parla di una durata massima stimabile di accensione di 200.000 ore, sarebbero 22 anni e più, un dato che è ovviamente inservibile per un qualsiasi tipo di utilizzo ordinario e anche straordinario, ma che rende l’idea di quanto sia il contributo dell’energia che il dispositivo è in grado di assorbire dalla luce naturale e di quanta poca preoccupazione debba avere il cacciatore dall’essere abbandonato dalle batterie proprio sul più bello.
Altra funzione molto interessante e forse ancora più spendibile sul campo di caccia è la possibilità che l’MTS Mini Solar ha, attraverso il sensore Eclipse, di regolare automaticamente la luminosità a seconda delle condizioni della luce esterna in cui si sta adoperando. Per quanto possa sembrare un dettaglio, può davvero fare la differenza tra un tiro accurato o meno, a seconda che si debba mirare all’imbrunire (dove un punto illuminato troppo potente fa perdere di vista il bersaglio) o viceversa in piena luce (dove una luminosità non sufficiente rischia di rendere invisibile il mirino). Le regolazioni disponibili sono 10 e sono controllabili anche manualmente e in modo semplice agendo sui due comodi pulsanti con + e – alloggiati sul lato destro del dispositivo.
Montaggio e Azzeramento
Il Sightmark MTS Mini Solar è dotato di due supporti compatibili con tutte le slitte Picatinny. C’è solo da scegliere quale sia l’altezza alla quale si desidera avere il punto rosso installato, se radente all’arma o rialzato di circa 2,5 centimetri. L’installazione è semplicissima e avviene attraverso una vite che ancora saldamente il Solar alla slitta fissata sull’arma. Ovviamente per cambiare il supporto, qualora la regolazione dell’altezza non fosse ottimale, occorre qualche minuto perché bisogna intervenire sulle quattro viti di fissaggio.
Con le ottiche (specialmente i red dot) ho l’abitudine, prima di scendere sul reale campo di prova e di caccia, di esercitarmi in bianco provando e riprovando ad imbracciare l’arma ed entrare in mira su un bersaglio qualsiasi, cercando di capire disagi, possibili migliorie e caratteristiche generali dell’oggetto da utilizzare. E così per prima cosa, in garage, ho montato l’MTS Mini Solar su una carabina Ruger in 22.250 (scelta solo perché in quel momento con la slitta libera da ottiche) e ho iniziato a imbracciare. Subito dopo i primi tre o quattro gesti, ho pensato: “con gli occhi aperti non si vede nient’altro che un punto rosso proiettato nell’ambiente, questo dovrai scriverlo”. E mi riferivo a questo quando descrivendone la tecnica ho detto che il design non è fine a se stesso, ma in questo prodotto è estremamente efficace nel rendere nitida l’immagine e apertissimo il campo visivo. Se posizionato attentamente a seconda delle caratteristiche del tiratore questo punto rosso può davvero rendere l’entrata in mira un’esperienza diversa non solo dal classico mirino con bindella, ma anche da molti altri tipi di punti rossi.
Una volta fissato sull’arma son passato all’azzeramento. Io per il tiro a palla con il calibro 12 utilizzo da sempre un Franchi Prestige con strozzatura 3 stelle e canna da 65cm. Con vari accorgimenti è diventata per me un’arma di riferimento per questo tipo di caccia. È assoluta la sicurezza che mi dà e la precisione che può esprimere. Così il primo test sul campo è stato questo: calibro 12 con munizioni Fiocchi da tiro, sparando a 50 metri in un cartone di 1m x 1m e mirando al centro un punto fluorescente. I primi colpi sono finiti in basso a sinistra, vicinissimi tra loro, buon segnale. A questo punto avevo idea della correzione da dare e sono passato a un bersaglio più preciso, sempre a 50 metri, dove i click correggono la metà dei MOA click/100m, quindi, ne sono serviti una ventina sia in alzo che in deriva per avvicinarsi al centro. È a questo punto che ho iniziato a capire con quanta qualità e affidabilità avessi a che fare: sparo il primo colpo e finisco leggermente alto a sinistra. Non conoscendo perfettamente ottica e munizioni, sparo un altro colpo: non vedo alcun segno sul bersaglio. Incredulo vado di persona a controllare e mi accorgo che la seconda palla ha allargato leggermente il foro del passaggio del tiro precedente. Incoraggiato dal risultato torno al punto di sparo e correggo di 6 click in basso e 4 verso dx. Sparo il primo colpo e sono quasi in mouche. Secondo colpo di controllo: di nuovo doppio il foro. In quel momento ero entusiasta. È veramente raro avere una sensazione così positiva, una confidenza così palese con gli strumenti di mira e di tiro. Entusiasta decido di tirare un ultimo colpo per la conferma. I click rispondono alla perfezione (dopo la sessione di tiro ho misurato la distanza tra i centri dei fori e sono 8,5 centimetri, cioè 6 click x 1,45cm), il fucile e le munizioni vanno alla grande. Preferisco azzerare i punti rossi con un minimo di anticipo in altezza, in modo da ovviare a qualche leggero strappo in caccia, quindi regolo ancora qualche click e sparo. Sono sulla mouche, due dita sopra come desiderato. Tutto perfetto.
Nel corso del periodo che ho avuto modo di utilizzare il Mini Solar ho effettuato le stesse operazioni, più o meno identiche, anche per azzerare il punto rosso con il Benelli Black Eagle (di cui vi parlerò approfonditamente tra qualche settimana) e con una vecchia ma sempre valida Browning Bar2 in .308 Winchester.
L’MTS Mini Solar a caccia
Dopo i riscontri avuti sia in bianco che in fase di azzeramento, tutto ciò che si scrive dopo può sembrare superfluo. Ma qualche episodio di utilizzo in caccia credo che sia importante.
Sul calibro 12, con slitta applicabile alla bindella, ho scelto di montare l’ottica in posizione abbastanza avanzata sulla canna, a circa 25 cm dalla camera di scoppio. Questo, unito al supporto rialzato che ho scelto tra i due in dotazione, mi ha consentito di sparare con la testa in posizione quasi normale, in osservazione, senza doversi schiacciare e ridurre così il campo visivo e la comodità. La distanza di montaggio è una cosa del tutto personale e che anche con chi mi ha accompagnato in questi test non sempre mi son trovato d’accordo (non sono un tecnico che si intende delle varianti scientifiche derivanti da caratteristiche posturali o di vista, ma riporto la mia esperienza diretta invitando chiunque voglia utilizzare questi strumenti di mira a cercare il proprio assetto ottimale anche fuori da quelli che si ritengono schemi standard).
Avrei voluto testarlo, e molto, sul cinghiale ma l’annata, almeno nella mia zona, è stata sfortunata con carnieri ridotti del 70%. Così ho deciso di ricorrere al test del cinghialino corrente. Non mi cimento spesso in questa disciplina e ho impiegato qualche serie per prendere la mano con tempi e modi di tiro, arrivando comunque ad avere buoni i risultati. Ma non sono tanto i risultati di uno non allenato a questa disciplina a essere interessanti: quello che posso testimoniare è la sensazione di semplicità e godibilità del tiro che si può ottenere con uno strumento come l’MTS Mini Solar una volta che si è adattato alle proprie esigenze. Ho fissa in mente l’immagine di me che seguo a occhi aperti lo scorrere della sagoma del cinghialino sulla rotaia, il punto rosso ben posizionato davanti a me e nello spazio utile al tiro, la sagoma che scompare dietro al fieno e poi riappare, nitida, senza sorprese, e scorre veloce verso il punto che ora vedo in leggero anticipo, aspetto ancora un istante percependo sicurezza, tranquillità, vedo tutto e dipende solo dalla pulizia del tiro. Poi sparo. La sagoma gira e torna indietro. Sparo di nuovo perché sono tornato in mira in modo veloce. Alla fine sono soddisfatto delle sensazioni di utilizzo, del divertimento, della possibilità di studiare il tiro e ricordarmi che cosa ho visto un instante prima di premere il grilletto. Non sono cose di poco conto, provate per credere.
In una soleggiata mattina di Dicembre, a ridosso dei giorni di Natale, sono uscito con mio cognato per una divertente cacciata ai piccioni (quest’anno cacciabili in deroga). Era l’occasione per provare il rendimento dell’MTS Mini Solar utilizzandolo per tiri a volo in campo aperto, senza ostruzioni o patemi particolari. E, infatti, è stato straordinariamente bello gustarsi i molti tiri su piccioni in curata al campo seguendone la traiettoria veloce ma regolare con il punto rosso in leggero anticipo. Non so se riesco a rendere l’immagine, ma dopo i primi tiri mi sembrava di essere in uno di quei video fatti con le shotcam dove si vede il punto rosso accompagnare il volatile per qualche metro, anticiparlo e poi si vede la fumata di piume causata da una bella rosata di pallini. In questo tipo di utilizzo l’MTS Mini Solar non solo aiuta a mirare bene, ma ha due benefici assoluti: rende più godibile l’azione di tiro e permette anche di ragionare su eventuali errori o miglioramenti di mira.
Ne ho avuto conferma anche con questo bellissimo maschio di fagiano che vedete in foto e che ho centrato a oltre 30 metri di distanza il 29 dicembre, dopo che era stato mancato da un primo colpo di un compagno di caccia e mi ha dato proprio il tempo perfetto per entrare in mira e sparare il mio colpo, a segno. Il fagiano è volato in direzione opposta alla mia, alzandosi e sfruttando la discesa della sommità della collina dove era stato fermato dal cane. Fosse stato in bosco, nel fitto, forse il tiro non sarebbe stato uguale. Ma con un ampio spazio senza perdere di vista l’animale, per quanto veloce in volo, l’entrata in mira è stata sufficientemente rapida da aggiustare il tiro e sparare con il punto rosso perfettamente in linea con l’animale. Un episodio significativo, che ha confermato ancora una volta le mie sensazioni.
In tutte queste occasioni non ho mai avuto né la premura di spegnere il punto rosso né la preoccupazione di non trovarlo carico e acceso nei momenti salienti e cruciali dei test o della caccia. Il fatto che le celle solari rendano l’autonomia praticamente illimitata mi ha fatto abituare subito all’idea di non preoccuparmi di nient’altro che di accendere il mio strumento di mira appena estratto il fucile dalla sua custodia e spegnerlo prima di riporlo. Dal punto di vista della regolazione automatica della luminosità devo dire che nella grande maggioranza dei casi mi sono trovato benissimo con i valori prestabiliti e gestiti in automatico. Diciamo che in nessun caso sono fuori luogo. Qualche aggiustamento l’ho fatto, ma più per trovare il dettaglio a seconda del tipo di tiro da fare che non per l’incongruenza con la luce ambientale. Ad esempio in pieno sole, tirando ai piccioni, avevo bisogno del punto rosso più brillante possibile, tirando al cinghialino corrente un paio di volte ho regolato su valori leggermente più bassi l’intensità. Ma il vantaggio è che sei sempre in un range adeguato alla situazione, e anche a voler cercare il personale aggiustamento si fa velocissimo a muoversi di un solo valore in più o in meno.
Cosa non mi è piaciuto
Fondamentalmente le cose che non mi sono piaciute sono veramente poche e di poco conto. Nel funzionamento, nella possibilità di utilizzo e nell’affidabilità non c’è alcun neo da segnalare. E questo è fondamentale vista la natura dello strumento che stiamo descrivendo.
Ma volendo fare il pignolo, e volendo dare al lettore una panoramica sul prodotto il più completa possibile, vi dico che la finitura nera opaco della scocca è bellissima ma un po’ soggetto a graffi, abbiatene cura.
Quanto costa l’MTS Mini Solar
I prodotti Sightmark sono distribuiti in Italia da Maremmano e il prezzo di questo red dot si aggira intorno a 360 euro.
Si inserisce in una fascia di costo medio alta, secondo me assolutamente adeguata alla qualità strutturale e tecnologica dell’MTS Mini Solar che rappresenta sicuramente un prodotto all’avanguardia e ben riuscito.
A chi lo consiglio
Tra quelli che ho testato e anche rispetto a molti altri che ho avuto o provato con amici, questo punto rosso posso dire che si classifica ai vertici. È estremamente semplice da utilizzare, ha caratteristiche uniche di durata della batteria e ottimizzazione della luminosità, ha una forma e delle scelte tecniche che ne rendono l’utilizzo di una straordinaria fruibilità, praticamente senza impaccio.
Sicuramente è uno strumento improntato al tiro preciso su bersaglio corrente, quindi lo consiglio a chi ovviamente pratica caccia ai cinghiali in battuta, in primis, ma anche simili, tipo la caccia alla lepre o alla volpe in ambienti aperti, in radure. Poi lo consiglio, vista la mia esperienza sul campo, anche ai tiratori di colombacci, piccioni, cornacchie e acquatici nella declinazione della caccia da appostamento senza intralci o che non preveda tiri improvvisi o di stoccata. Per quanto velocissima l’entrata in mira, è pur sempre un red dot, e per il tiro immediato, di stoccata, non può essere paragonabile a una bindella sgombra. Ovviamente, se il piccolo ingombro verticale dell’oggetto è consentito dalle fessure a disposizione, è uno straordinario strumento per migliorare la mira nella caccia alla migratoria minuta dal capanno, per il tiro a fermo insomma. E infine, come ho fatto con il cinghialino corrente, consiglio questo strumento anche a tutti coloro che vogliono “capire il tiro”, cercare di avere un’immagine la più chiara possibile di quali siano gli accorgimenti da adottare nel tiro per migliorare la propria efficacia.
Recensione in pillole
Design - 8.5
Qualità dei materiali - 8
Facilità di Montaggio e utilizzo - 8
Affidabilità - 9.5
Prezzo - 9
8.6
Ottimo
L'MTS Mini Solar è un punto rosso affidabile, preciso e sfruttabile in diversi contesti. È uno strumento al di sopra della media, anche nel prezzo, ma che grazie alle celle fotovoltaiche garantisce un'autonomia pressoché infinita e un'utile regolazione automatica della luminosità.