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Restyling profondo per il Benelli M2, ecco cos’è stato cambiato

Calcio, carcassa e asta sono stati completamente ridisegnati ma la filosofia dell'M2 resta sempre la stessa, un fucile orientato all'azione.

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Ho già parlato del nuovo M2 e delle novità Benelli 2023 provate in occasione dell’Hunting Test Adventure dello scorso Maggio. In questo articolo, però, scenderemo più nei particolari tecnici che porta con sé questa versione aggiornata e confronteremo le intuizioni del costruttore con le sensazioni che restituisce questo fucile nel contesto reale di caccia.

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Da estimatore del vecchio M2, peraltro ancora in listino, sono rimasto abbastanza sorpreso quando per la prima volta ho potuto tenere in mano la nuova versione. La filosofia la si riconosce subito, fucili da sempre orientati all’azione, all’utilizzo in caccia in ogni ambiente e in ogni contesto, volti a due concetti chiave: affidabilità e facilità di utilizzo. Le forme però sono sorprendenti e non serve un occhio particolarmente ferrato per individuare i tanti cambiamenti apportati in questo restyling.

Confronto tra il vecchio modello (in alto) e il nuovo M2 (in basso). Balzano subito all’occhio il nuovo disegno dell’asta che è stata anche leggermente allungata, la nuova sagomatura della carcassa, ora più filante, e la muove linee del calcio.

Calciatura nuova per forma e tecnologie

La prima cosa che si osserva è una calciatura dalla sagoma completamente ridisegnata, molto tecnica e moderna, come si conviene a un fucile di questa categoria. La calciatura del Benelli M2 è in tecnopolimero e la si può scegliere o nella colorazione nera opaca (in catalogo denominata Black) o nella nuova versione camouflage Max 7. La forma ora è più lineare, meno spezzata della precedente versione, con una pistola più accentuata

Il calcio è ridisegnato anche grazie all’utilizzo di programmi di simulazione multi-body, che consentono di realizzare un modello che si adatti maggiormente alle caratteristiche medie individuate in un campione consistente di cacciatori, per assicurare la massima naturalezza nella messa in mira.

Il calcio è corredato di un kit per la variazione di piega e vantaggio (piega al nasello di serie mm 37 e piega al tallone di serie mm 60) e monta un calciolo con L.O.P. a 365 mm. Sono disponibili come optional anche il calciolo basso (L.O.P. mm 355) e quello alto (L.O.P. mm 375) per una modularità pressoché infinita. Il calciolo, composto in schiume poliuretaniche speciali, è stato rinnovato e ora offre una maggiore superficie di contatto e una migliore comfort durante lo sparo, grazie all’elevata comprimibilità̀ volumetrica.

Anche l’astina è stata totalmente ridisegnata e ora è caratterizzata da un sistema di impugnatura con scanalature verticali in grado di ottimizzare e distribuire meglio la presa.

Il nuovo disegno dell’asta riprende quelli già visti nei recenti Montefeltro, con solchi trasversali che facilitano l’impugnatura indipendentemente dalle dimensioni delle mani.

Carcassa ridisegnata con aspetti meccanici innovativi

Anche la carcassa è stata ampiamente rivista, con un intaglio che la rende più sottile nella parte posteriore e, come per ogni accorgimento su questo fucile, è pensata per migliorare l’accesso al serbatoio sia che si vogliano inserire nuove cartucce sia che si vogliano estrarre.

Lo sviluppo ha portato anche su questo modello il sistema Easy Locking che consente di chiudere sempre in modo completo e silenzioso l’otturatore, anche in modo lento, sia che questo sia determinato dalla nostra volontà, sia che dipenda da un urto casuale o dalla vegetazione.

Il sistema otturatore non può che essere affidato alla tipica chiusura geometrica a svincolo inerziale che è ormai diventata sinonimo del brand stesso. Ma vale la pena sottolineare come la ricerca sia in costante evoluzione anche in quelle parti che sembrano uguali a sé stesse da decenni: con una diversa distribuzione delle masse che compongono il gruppo otturatore e una geometria che gestisce in modo innovativo gli assi sui quali agisce la forza dello sparo, lo sblocco avviene in modo meno veloce e meno aggressivo, riuscendo a dissipare in modo più dolce l’energia. I benefici sono molti in termini di mira poiché il minor rilevamento e la minore energia percepita alla spalla garantisce un miglior riallineamento e acquisizione del bersaglio. E poi tutto questo contribuisce alla robustezza del sistema, alla sua durevolezza e affidabilità nel tempo.

In questa visione ravvicinata della carcassa è interessante notare come sia stato aumentato l’angolo d’inclinazione dell’asola di caricamento per permettere un movimento più ampio e agevole nelle operazioni di inserimento e rilascio delle cartucce.

Nel nuovo Benelli M2 12/76 la soglia energetica minima per il sistema di ricarica è 230 Kgm, cosa che lo rende compatibile con qualsiasi caricamento commerciale sia leggero per il tiro (26/28 grammi) che pesante da caccia (anche oltre i 50 grammi).

Sempre con un occhio rivolto al pragmatismo, all’utilizzo in caccia specie in contesti molto freddi, i principali comandi per gestire il fucile sono stati maggiorati nelle loro dimensioni e ottimizzati nel posizionamento, così che le operazioni desiderate (inserire o estrarre cartucce, arretrare, bloccare o far scattare l’otturatore, inserire la sicura che è la classica a traversino) risultino più semplici anche a cacciatori che indossino i guanti.

Infine, anche tutto il gruppo scatto è stato evoluto, ridisegnato, aumentato negli ingombri ma ridotto nella corsa e nella pesantezza di scatto di circa 200/300 grammi e che ora si attesta attorno ai 2,2 kg per trasferire maggiore nitidezza, per migliorare il tiro e consentire, insieme a tutte le altre accortezze dell’arma, di replicare in modo più preciso un eventuale secondo o terzo sparo.

Calibro 12 e 20, diverse configurazioni disponibili

Il nuovo Benelli M2 è disponibile sia nella variante in calibro 12/76 che in quella 20/76, e può montare una grande varietà di canne: 61, 65, 70 e 76 cm per il modello M2 Black cal. 12 e 65, 70 e 76 cm la versione Max7.

Tutte sono dotate di un kit di 5 strozzatori Crio (da 1 a 5 stelle; 3, 4 e 5 stelle sono punzonate per il tiro steel) e sono sormontate da una bindella ventilata con rampa posteriore (innovazione a cui ormai si è abituati e a mio avviso in grado di migliorare la confidenza con l’arma) e mirino in fibra ottica ad alta visibilità̀.

La sua versatilità si traduce anche nella scelta di Benelli di proseguire la serie con la versione in calibro 20, sempre disponibile nelle varianti Black e Max7 (entrambe disponibili con lunghezza di canna di 61/65/70 cm), che replica le caratteristiche del fratello maggiore ma ne esalta ancora di più facilità di brandeggio, praticità e leggerezza fermando la bilancia a 2,700 kg (contro i 3,150 kg del calibro 12).

Come mi è sembrato il nuovo Benelli M2

Avendolo potuto utilizzare per qualche ora in caccia e al tiro a volo grazie all’invito di Benelli, forse qualche parola sulle mie impressioni valgono più per il lettore di molti (pur importanti) dati formali.

Ho trovato un fucile molto piacevole da tenere in mano e da osservare. Le linee sono più raffinate rispetto alla precedente edizione ma mantengono un legame con l’indole sportiva e dinamica di questa serie. Al tiro a volo ho apprezzato la facilità di brandeggio, la facilità di entrare in mira con le molte regolazioni disponibile e una bindella con sbalzo ben a punto. È un fucile da mostrare in collezione? Non dispiace sicuramente, anche per le moderne e azzeccate combinazioni cromatiche e per la cura dei dettagli certo non di poco conto; ovvio che non ha preziosismi fine a sé stessi, ma se ne percepisce tutta la solidità e l’evoluzione.

Nelle moltissime operazioni di inserimento cartucce nel serbatoio e apertura/chiusura dell’otturatore non ho mai riscontrato una difficoltà, tutto scorre agevole e senza dover applicare forza o movimenti bruschi, il che ci dice che i molti accorgimenti introdotti si traducono nella pratica in un fucile comodo ed efficace. Efficace perché con canna da 70 cm e strozzatura 4 stelle abbiamo sparato con ottimi risultati sui piattelli del TAV di Fano non solo al percorso caccia, ma addirittura alla fossa olimpica dove alcuni piattelli sono stati frantumati con il secondo colpo a distanze proibitive. Segno che la meccanica fornisce alla balistica un supporto eccellente e permette di andare anche al di là dei limiti canonici di un fucile tutta caccia.

In caccia poi, specie nella colorazione Max7, opaca, perfettamente integrata all’ambiente, piacevole da maneggiare perché confortevole e per niente scivolosa, l’M2 non ha tradito le aspettative dimostrandosi un tuttofare molto modulabile con una meccanica solida ed efficace e un design che si adatta a molti impieghi. La sensazione è di avere tra le mani un fucile contemporaneo e dotato tecnicamente di tutto quello che il campo della caccia a pallini possa richiedere.

In conclusione, per me il nuovo M2 di Benelli è un fucile che ben si presta a impieghi multipli, dagli acquatici al cane da ferma, con una predilezione per le cacce impegnative, praticate intensamente anche in condizioni climatiche difficili, dove può esaltare le sue caratteristiche. Ma lo vedo bene anche come primo fucile per un principiante, perché a un prezzo non esasperato (quello di listino della versione black si aggira intorno ai 1650€) ha qualità e possibilità di variarne l’impiego.

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Stefano
Stefano
10 mesi fa

Direi molto bello anche se secondo me è stato un grosso sbaglio abbandonare il calcio Confort.
Spero venga prodotta la versione mancino

Bernardino Breccia
Bernardino Breccia
1 anno fa

Fra qualche settimana si apre la caccia al cinghiale,io pratico solo questa.Si parla molto poco della sicurezza,dei rimbalzi e deviazioni delle palle sparate sia con armi a canna liscia che rigata.Nel 2018 facendo ricerca sulla sicurezza ho trovato una pubblicazione ,dell’ ing. Bettin,appunto,sui rimbalzi E deviazioni, inviterei tutti coloro che fanno questa caccia a documentarsi.Aiuto a gestire un poligono ad Orvieto, ho fatto delle prove come indicato dall’ing.Bettin ,io ed altri amici ci siamo rimasti male,sparando su una superficie abbastanza in piano ad una distanza superiore ai 10 MT.tutte le palle rimbalzano,impattano con il terreno,vanno in orizzontale per circa 35 cm.poi si alzano con angoli mai uguali , è facile capire la pericolosità del tiro.Al poligono vengono diversi ammazzatori,a tarare le ottiche notturne ,parlo con loro di sicurezza,sparano dove vedono l’animale, dicendomi che se c’è qualcosa dietro lo vedrebbero,non tenendo conto che potrebbero sparare a sfioro ,situazione pericolosissima.Ce anche chi gira di notte in macchina,uno guida e l’altro spara, mi è stato raccontato dall’intessato.Noi cacciatori nei confronti della sicurezza siamo molto ignoranti.Se potete e vorrete diffondete un po’ di sicurezza che non basta mai.
Bernardino Breccia.
Grazie per l’attenzione.

Michele Ciavarella
Michele Ciavarella
1 anno fa

NN CAPISCO PERCHÉ NON È STATA APPLICATA LA TECNOLOGIA COMFORT.

Antonio
Antonio
1 anno fa

Buongiorno, mi piacerebbe sapere la foratura della canna sia del cal 12 che del 20
grazie

IoCaccio.it
Admin
1 anno fa
Reply to  Antonio

Dovrebbero avere una foratura di 18,3 nel cal. 12 e di 15,9 nel cal. 20, sono le classiche canne criogeniche di Benelli

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