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Piccolissimi calibri da caccia: il 9 Flobert Rimfire

Il 9 Flobert è un calibro antico, che ci riporta ai tempi passati, quando la caccia agli "uccelletti" non era tradizione ma quotidianità, quando lo spreco non era contemplato, quando i piccolissimi calibri esprimevano ancora al meglio la loro essenza.

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Continuiamo la rubrica dedicata ai più piccoli calibri da caccia a canna liscia e lo facciamo con il calibro 9 Flobert, conosciuto in inglese anche come 9 Rimfire. Sarà il penultimo “piccolissimo” che tratteremo, seguito dal pari diametro 9 Center Fire Mori, poi considereremo concluso il viaggio in questo affascinante e poco conosciuto mondo per passare ai calibri dimenticati. Se vi siete persi gli articoli precedenti vi lascio i link degli altri 3 piccolissimi di cui ho già scritto, il calibro 6 Flobert Rimfire, il calibro 6 Central Fire e il calibro 8.

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Le caratteristiche del calibro 9 Flobert

Con il calibro 9 Flobert torniamo alle cartucce Rimfire, ossia quelle ad innesco anulare inventate nel lontano 1845 dell’armiere francese Louis Nicolas Flobert. In questa tipologia di munizioni, che abbiamo già analizzato nel calibro 6 Flobert, il detonante è alloggiato nel perimetro del fondello del bossolo (in inglese detto, appunto, “Rim”) e il percussore lo attiva agendo direttamente sul bordo esterno. Questa caratteristica non ne consente la ricarica, il bossolo una volta sparato diventa inservibile, motivo per cui oggi molti appassionati preferiscono al 9 Flobert il ricaricabile 9 CF Mori a percussione centrale (a volte anch’esso chiamato erroneamente “flobert”, ma con cui non va confuso!).

Le cartucce del 9 Flobert oggi in commercio sono completamente in ottone o acciaio, ma un tempo non era insolito trovarne con fondello metallico e tubo in cartone. Hanno un’altezza di 44 mm, un diametro di 8.8 mm in testa e di 8.35 mm alla base, con un cartoncino in chiusura a contenere i pallini, generalmente di numerazione compresa tra il 7.5 e il 12. La carica tipica prevede 7,5 grammi di piombo, spinti da 0,09-0,12 grammi di polvere a circa 180-200 m/s, quindi con velocità ampiamente subsoniche.

Cartucce calibro 9 Flobert

Tali munizioni oggi sono tutte siglate come D.F. a significare Doppia Forza. Un tempo questa sigla le distingueva da quelle a forza semplice, che avevano carica ridotta e bossolo accorciato. Quest’ultima versione è ormai caduto in disuso da vari decenni ma la sigla DF è rimasta, quasi a testimoniare romanticamente un tempo andato, in cui ogni carica sparata era scelta esatta dettata dal minimo sforzo richiesto per ottenere il risultato desiderato, un tempo in cui allo spreco si preferiva il risparmio, anche fosse di pochissimi centigrammi di polvere o di piombo, un tempo in cui la caccia agli “uccelletti” era pratica rispettata e quotidiana, un tempo i cui piccolissimi calibri esprimevano il meglio della loro essenza.

L’utilizzo del calibro 9 Flobert a caccia

Prima di tutto sgomberiamo il campo dai dubbi legislativi: rispetto al calibro 6 Flobert, che dopo l’attuazione della direttiva europea “antiterrorismo” del 2017 non può più essere utilizzato a caccia, il calibro 9 Flobert può essere impiegato senza problemi.

Nonostante questo, ahimè, il 9 Flobert è l’unico fra i piccolissimi calibri che ancora manca nella mia collezione. Per due volte sono andato vicinissimo all’acquisto senza concluderlo. Per questo non potrò mostravi prove delle rosate, né parlarvi di esperienze dirette di utilizzo in caccia. Ma la collezione va conclusa, quindi, vi prometto di aggiornare l’articolo non appena metterò un bel calibro 9 Flobert in rastrelliera. Comunque sia, per la resa balistica e per l’utilizzo a caccia potete fare rifermento al già citato calibro 9 Center Fire Mori, sebbene siano calibri differenti (principalmente per la tipologia d’innesco) le rese sono sostanzialmente sono paragonabili.

Detto questo, lasciatemi comunque fare qualche considerazione. La sua utilità in caccia è quella tipica dei piccolissimi calibri più o meno prestazionali: 10-15 metri di tiro utile su selvaggina piccola. La bassa velocità consente di mantenere rosate ben distribuite e se utilizzato nei contesti adatti e su bersagli accessibili per la sua forza, le soddisfazioni a caccia possono essere veramente molte (diciamo che sono ampiamente nel suo range di utilizzo storni, merli, tordi, ma anche piccioni ad esempio in un contenimento danni in contesti ristretti e particolari, fino a minilepri, gazze e cornacchie). Ovviamente, oltre all’utilizzo venatorio, rimane anche un divertente fucile, economico e silenzioso, per dilettarsi in tiri ludici.

Reperibilità sul mercato del calibro 9 Flobert

Come abbiamo detto il 9 Flobert non è ricaricabile, quindi, giocoforza si devono utilizzare munizioni commerciali. Non sono molte le aziende rimaste ad operare in questo mercato, comunque di nicchia, su tutte Fiocchi e RWS che propongono scatole da 50 colpi caricati in varie configurazioni, sia a pallini (generalmente dal numero 6 al numero 12), sia a palla che a pallettoni. I prezzi sono tutto sommato abbastanza accessibili, attorno ai 20/25 euro a scatola.

Il mercato dei fucili 9 flobert, invece, è piuttosto singolare: oltre ai classici monocanna, sovrapposti e giustapposti, che trovate tranquillamente sia usati che nuovi rivolgendovi alle aziende specializzate nella produzione dei piccoli calibri (Falco ArmsInvestarmPoli Nicoletta, giusto per citarne alcuni), diversi costruttori negli anni si sono cimentati nella produzione di piccolissimi semiautomatici in 9 Rimmed che ancora trovate sul mercato dell’usato in buonissime condizioni a poche centinaia di euro (150-250 euro). Due modelli, in particolare, hanno avuto una buona diffusione: il semiautomatico Bernardelli Giardino e il Marocchi SM66.

Semiautomatico Bernardelli Giardino in calibro 9 Flobert

Oltre a questi, e forse ancora più particolari, sul mercato dell’usato troviamo anche fucili ad anima liscia derivanti però da strutture rigate, che quindi camerano le cartuccette a pallini 9 rimmed doppia forza con un otturatore girevole scorrevole tipico delle carabine bolt action. Ne sono esempi, l’Anschutz modello 1365 e la Carabine de Jardine della Sant’Etienne.

Conclusioni

Insomma, il 9 Flobert è un calibro antico, romantico, che oggi un po’ paga l’impossibilità di ricarica e la moderna voglia di prestazioni sempre più esasperate, ma che ancora conserva tutto il suo fascino retrò. Un calibro che deve star lì a far bella mostra di sé in collezione, pronto ad essere impiegato in una di quelle giornate di caccia dal sapore perduto, una di quelle in cui la nebbia ti si posa addosso, l’umidità ti entra nella giacca di fustagno e lo zirlare dei tordi scandisce un tempo che scorre lentissimo… una di quelle giornate che ricorderemo tra le più perfette di tutte quelle vissute.

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Raffaele
Raffaele
1 giorno fa

Io possiedo una doppietta flobert con cani esterni e carcassa tartarugata uno spettacolo.

Roberto
Roberto
1 giorno fa

Ho un cal. 9 Flobert con otturatore girevole…
Arma discreta che, però, paga la forma interna della canna completamente cilindrica.
Le rosate non sono molto belle e il tiro utile arriva massimo ai 15 metri con bersagli di piccole dimensioni altrimenti solo ferimento e perdita della preda.
Ho provato ad aumentare la quantità della polvere con risultati scadenti fino ad arrivare al danneggiamento dell’arma (spanata la vite nella parte inferiore della canna con fuoriuscita gas nel calcio che si è danneggiato)
Secondo me, molto meglio il cal.8 a percussione centrale, canna con strozzatura 1☆ e ad apertura classica.

Giovanni
Giovanni
1 giorno fa

Quanti ricordi da ragazzino…mio zio ne possedeva uno ad otturatore a canna liscia, (parlo degli anni 60) e la domenica non vedevo l’ora di recarmi presso il suo cascinale per cacciare tordi con lui. A 16 anni,dopo che mio padre ha firmato l’assenso per il rilascio della mia licenza di caccia, sono passato al cal 12.
Bei tempi che non torneranno piu’ purtroppo.

Arduino Mancini
Arduino Mancini
1 giorno fa

Possiedo un flobert marocchi automatico con caricatore, è una bella arma ,io mi ci sono divertito e mi ci diverto tuttora .

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