Fauna e Ambiente

ACMA: dal Ministero della salute chiarimenti su aviaria e richiami vivi

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Il 31 marzo scorso si è tenuto presso il Ministero della Salute l’incontro richiesto dall’ACMA (Associazione Cacciatori Migratori Acquatici) per ricevere chiarimenti sullo sviluppo della situazione aviaria in Europa e sulle limitazioni d’utilizzo dei richiami vivi acquatici.

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La situazione

A causa della vastità e del perdurare dei focolai di aviaria in Europa (quasi 2000 nel solo periodo tra la fine del 2016 e l’ inizio del 2017) la Commissione Europea ha recentemente modificato le misure di sicurezza con una delibera che le ha rese definite e più articolate. Conseguentemente anche l’Italia ha dovuto recepirle e adeguare le normative vigenti. In particolare l’ordinanza del 31.12.15 che permetteva l’utilizzo dei richiami vivi è stata definitivamente abrogata indipendentemente da quanto stabilito in data 30.12.16 (sospensione della deroga e temporaneo divieto utilizzo richiami vivi per l’aviaria in corso).

In data 30 marzo 20117 il Ministero con una nuova ordinanza (qui il testo integrale) ha provveduto a regolamentare gli allevamenti avicoli a prevenzione e protezione dall’aviaria, riservandosi successivamente di emanare uno specifico provvedimento per l’utilizzo dei richiami vivi, che resta comunque vietato nelle zone ad alto rischio.

Il commento di ACMA

All’incontro con il Ministero erano presenti per l’ACMA il consigliere Stefano Simeoni e per la FIdC il Vice Presidente e responsabile dell’Ufficio Avifauna Migratoria Lorenzo Carnacina. “Durante l’incontro – sottolinea ACMA – è stato chiarito che la sospensiva della deroga sui richiami prevedeva, in caso di aviaria, l’immediato divieto di utilizzo su tutto il territorio nazionale, diversamente da quanto contemplato per gli allevamenti avicoli, per i quali si applicano specifiche zone di divieto e sorveglianza di 3 e 10 km, senza altresì che fosse previsto un tempo massimo di applicazione.

“Mantenere l’utilizzo dei richiami vivi, sia pure con dovute precauzioni e normative a tutela della salute e degli interessi economici, continua a rimanere un importante obiettivo per l’Acma ed è l’auspicio di tutti i cacciatori d’acquatici. L’ACMA e l’Ufficio Avifauna Migratoria Fidc stanno continuando a seguire la questione e saranno divulgati gli aggiornamenti sui successivi sviluppi”.

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