Difesa del Diritto alla Caccia

La Gestione degli Ambiti Territoriali di Caccia

Salve, amici e fratelli cacciatori!
Eccoci qua nella mia rubrica a parlare di caccia e problematiche inerenti. Oggi volevo trattare con molta delicatezza e distacco il tema A.T.C. e gestione degli stessi.

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Allora partiamo dal presupposto che ogni cacciatore che paga la tassa di iscrizione di un A.T.C. ne è socio, quindi consumatore stesso dei “privilegi” che questo ente dovrebbe offrire, quali imparzialità e coinvolgimento di tutti i membri stessi.

Non voglio generalizzare ma, parlando con cacciatori di varie zone, mi sembra di capire che le problematiche che affliggono gli A.T.C. siano grossomodo sempre le stesse, mi spiego meglio:

  • Poca trasparenza nel movimento dei fondi economici
  • Scarso coinvolgimento degli iscritti per ciò che riguarda il controllo della fauna e le migliori che si possono effettuare per tutelare l’ambiente
  • Assenza di corsi di aggiornamento in materia di leggi venatorie e di specie cacciabili e non cacciabili
  • Conflitti tra gli appartenenti delle varie Associazioni che gestiscono lo stesso A.T.C.
  • Modifiche agli orari di caccia e imposizione di giorni fissi per la caccia alla stanziale, senza tener conto di chi lavora che rischia di vedersi ridotte le giornate usufruibili da tre a una pur pagando la quota intera!!

Insomma non mi spavento a dire che anche gli A.T.C. stanno divenendo “riservini” mal gestiti per pochi prediletti …e ritengo improponibile che un presidente di ambito possa “proporre leggi a proprio piacimento”, spesso poi approvate dalle province stesse.
Ritengo che gli A.T.C debbano essere gestiti da enti preposti e preparati in materia venatoria, enti che dimostrino imparzialità, trasparenza e capacità di sorveglianza dello stesso A.T.C. per far rispettare ai propri iscritti le regole che tutelano e dirigono la caccia.
Il dirigente dell’A.T.C. deve essere una persona preparata e con conoscenze legali e del territorio, deve avere il potere di poter istituire squadre per il controllo dei nocivi e intervenire tempestivamente (esempio controlli serrati per le nutrie). Di certo non dovrà farsi leggi per i propri comodi e non dovrà avere preferenze per appartenenze a particolari associazioni o “amiconi” vari.
Vanno gestiti in maniera diversa i lanci della selvaggina: devono essere le guardie a fare i lanci no i cacciatori stessi ….e come dire a un bambino: “Ecco la cioccolata, nascondila per non mangiarla!”.

Insomma tutti noi siamo soci dei nostri A.T.C. quindi meritiamo il rispetto e la possibilità di dire la nostra!

Come sempre ringrazio la direzione di Io Caccio e vi porgo distinti saluti e Viva la Caccia!
E ricordiamoci che lamentarsi serve a poco sta a noi migliorare e difendere ciò che amiamo e uniti si può!

P.S. Nel prossimo articolo parlerò ancora dell’interessante tema delle gestione degli A.T.C.

OLIVERI ROCCO

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