Abruzzo, Associazioni Venatorie escluse dai tavoli tecnici sul cinghiale. Libera Caccia “Scandaloso”
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Di seguito vi riportiamo il comunicato di Libera Caccia Abruzzo con cui il Presidente Regionale ANLC Antonio Campitelli ricorda all’Assessore Pepe che “i cinghiali non li abbattono ne i tecnici, ne gli organi di vigilanza, ne i politici, ne tanto meno le associazioni ambientaliste e i direttori dei parchi e delle riserve naturali…ma li abbattono i cacciatori!”. Per questo è scandaloso che vengono estromessi dai tavoli tecnici in cui si discutono le modifiche al regolamento regionale sulla gestione degli ungulati.
Ricordiamo all’assessore, che in tutto abbiamo perso prima 6 giornate effettive di caccia nel periodo dal 18 al 30 settembre a causa della sospensiva del TAR, e poi altre 10 giornate per la caccia alla beccaccia e ai turdidi nel periodo dal 1 al 19 gennaio a causa della sentenza. Il tutto, se considerato in un periodo di una cinquantina di giornate effettivamente fruibili di caccia, non ci sembra cosa da poco.
Teniamo a ribadire, che la consulta regionale della caccia, è comunque solo un organo consultivo e non deliberante, e che la stessa, viene ormai convocata solo per una questione di mera formalità, per una volta all’anno. Inoltre, come si può evincere dal verbale della consulta (peraltro ancora non pubblicato sul sito della Regione Abruzzo), noi della Libera Caccia avevamo già rimarcato la necessità di adottare una nuova pianificazione faunistico venatoria, e ci eravamo riservati di inviare successivamente la nostra proposta di calendario (anche quella mai pubblicata), pur dichiarandoci favorevoli all’apertura al 18 settembre. Questo in base alle due proposte di calendario portate in consulta dalla regione, una con apertura al 1 ottobre, e una con apertura al 18 settembre. Ragion per cui, ci sembra disdicevole e diffamatorio questo tentativo di “scaricare il barile” sulla consulta regionale.
Se abbiamo avuto un calendario “monco” a causa della sentenza del TAR a seguito del ricorso del WWF, è solo a causa della parte tecnica dell’ufficio caccia regionale, che non ha saputo suffragare le scelte con dei validi dati. Quei dati che ogni altra regione ha, e fa valere per stilare dei calendari venatori inattaccabili. Tra l’altro, la nostra associazione ha sempre offerto il proprio supporto tramite il nostro ufficio tecnico legale nazionale, ma evidentemente qualcuno ha ritenuto superfluo intraprendere una strada di fattiva collaborazione.
Prenda atto quindi l’assessore Pepe, che la responsabilità è ascrivibile solo ed esclusivamente ai suoi collaboratori.
In merito alle paventate modifiche al regolamento regionale sulla gestione degli ungulati, che peraltro noi attendiamo da più di due anni, e che abbiamo sempre continuato a richiedere a gran voce in tutte le occasioni, facciamo notare che, quello che è stato definito “un ambizioso obiettivo”, e cioè di ripristinare la caccia in battuta con le squadre sul territorio definito “non vocato”, altro non è che quello che si faceva normalmente prima dell’applicazione di questo regolamento. Tra l’altro, la modifica del comma 28, è solamente una delle tante che noi richiediamo da tempo. Siamo quindi compiaciuti nel vedere che qualcuno si sia finalmente accorto, che ciò che noi ribadiamo da più di due anni, sia totalmente legittimo e congruente con le finalità del regolamento e con le esigenze del territorio.
Tuttavia, se qualcuno avesse accettato i nostri consigli, già da due anni fa, ora ci troveremmo in una situazione meno problematica di quella attuale.
E proprio in merito al normale dialogo e alla normale collaborazione tra istituzioni e rappresentanze di categoria, che vorremmo porre l’attenzione. Difatti negli incontri di questi ultimi mesi, nei tavoli tecnici e nelle varie riunioni, vengono convocati tutti, TRANNE LE ASSOCIAZIONI VENATORIE !!!
Così come anche nell’incontro di ieri (14 ottobre), apprendiamo tramite i social che siano stati convocati tutti i portatori d’interesse, ma non i rappresentanti dei cacciatori, cioè della categoria che dovrebbe eseguire materialmente l’attuazione del regolamento. Riteniamo scandaloso questo comportamento, con cui la regione dimostra di voler estromettere da qualsiasi dialogo o discussione le associazioni venatorie, e di volerci esautorare dal nostro ruolo di rappresentanza del mondo venatorio.
Auspichiamo che nell’immediato futuro ci sia una completa inversione di tendenza, e che si giunga ad una discussione seria e costruttiva, in cui anche noi possiamo dare il nostro contributo e fare le nostre osservazioni.
Vogliamo ricordare all’assessore, che il regolamento in questione prevede l’abbattimento dei cinghiali, e i cinghiali non li abbattono ne i tecnici, ne gli organi di vigilanza, ne i politici, ne tantomeno le associazioni ambientaliste e i direttori dei parchi e delle riserve naturali…ma li abbattono I CACCIATORI !!!
Atessa, 15/10/16
Presidente regionale Libera Caccia Abruzzo
Antonio Campitelli