Cani da Caccia

A caccia con il Setter Irlandese

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Il setter irlandese è comunemente ritenuto uno fra i cani da caccia più belli, e sicuramente la sua spettacolarità ha fatto conoscere e apprezzare la razza in tutto il mondo. Apparenza a parte, nell’animo di questo cane batte comunque il cuore di un atleta che nella caccia trova la sua vocazione più vera e autentica. Conosciamolo meglio!

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Sul setter irlandese si è detto e scritto di tutto e di più, a riprova – come se fosse necessario – della straordinaria popolarità conquistata negli anni da questa razza di cani maestosi sia nell’aspetto che nel carattere. E’ un cane inconfondibile (soprattutto nella varietà ruby), che sa rivelare doti sorprendenti come ausiliare e che se socializzato e addestrato correttamente saprà dare prova delle sue grandi abilità venatorie.

Le origini del setter irlandese

Così come il setter inglese, anche il setter irlandese viene fatto discendere dalle mute di cani di caccia risalenti al 1500 e incrociate nel corso dei secoli con l’epagneul breton, oltre che con numerose razze spaniel. Fra queste, ad avere maggior incidenza sui setter irlandesi come li conosciamo oggi fu probabilmente il modder rhu, che significa proprio “dal mantello rosso” e che giocò un ruolo determinante nella trasmissione dei geni responsabili per il colore del manto.

Nell’Ottocento, la razza era già delineata e allevata in scrupolosa selezione, tant’è vero che proprio i setter irlandesi furono usati da Lewellin per fissare alcuni caratteri e correggere alcuni difetti delle prime linee di sangue di setter inglesi. Laverack, al contrario, fu sempre molto critico nei confronti dei setter selezionati dagli irlandesi, ritenendo la razza troppo nervosa e poco affidabile, anche se ben congegnata da un punto di vista prettamente morfologico per la ferma e il riporto.

Una curiosità nella storia della razza riguarda proprio il caratteristico mantello: i primi esemplari, nei primi decenni dell’Ottocento, appartenevano infatti alla varietà pezzata rosso/bianca ed erano generalmente preferiti ai soggetti “ruby”. Era opinione comune, infatti, che quest’ultima varietà di mantello si accompagnasse a un olfatto meno sviluppato e una minor resistenza fisica. Verso la metà del secolo si verificò invece un fenomeno di controtendenza. Ai mantelli pezzati si andò preferendo sempre più il setter irlandese dalla pelliccia color mogano (che è anche oggi la varietà più diffusa), mentre l’attenzione degli allevatori andò sempre più focalizzandosi sulle caratteristiche fisiche e attitudinali, al fine di migliorare anche il carattere, rendendolo più stabile.

Come razza riconosciuta, invece, le sue origini sono relativamente più recenti. I primi documenti ufficiali in cui viene usato il nome “setter irlandese” risalgono al 1874 per conto dell’Irish Club dell’Ulster, mentre la prima bozza di standard si avrà nel 1885 a Dublino. In Italia la sua diffusione fu più lenta e, purtroppo, anche ai giorni nostri non è un cane comunissimo. Nel venatorio gli vengono preferiti i cugini inglesi, mentre ha conosciuto un discreto successo come cane da expo e da compagnia. Un trend che non deve far dimenticare quali sono le sue origini e la sua vera vocazione da cacciatore.

Caratteristiche distintive

Come già accennato parlando della storia della razza, esistono due varietà di mantello del setter irlandese, mogano e rosso e bianco, anche se la seconda è oggi molto meno diffusa. Al contrario il mantello color mogano ne ha decretato la popolarità nel mondo delle esposizioni, in cui generalmente è molto apprezzato ma che non gli consentono di sfogare pienamente le sue energie. Infatti il setter irlandese, ancor più di quello inglese, possiede una predisposizione genetica estremamente marcata per la caccia e l’esercizio fisico. E’ una razza che “deve” trascorrere del tempo in libertà all’aperto, altrimenti tende a ingrassare e perdere vigore.

Il suo aspetto è armonico e lineare, e deve unire a un’estetica delle forme improntata a una gran dignità anche la massima fluidità nei movimenti. Un setter irlandese dal pelo eccessivamente lungo o troppo frangiato, per quanto indubbiamente appariscente dal punto di vista morfologico, non sarà mai un cane idoneo all’attività venatoria e l’accentuazione esasperata dei canoni estetici, soprattutto nelle razze da lavoro, non dovrebbe mai spingersi a livelli tali da compromettere la funzionalità dei cani stessi, come invece avviene con le suddivisioni troppo nette fra linee da lavoro e linee da show. Al contrario, un setter irlandese per essere veramente valido dovrebbe mantenere sempre un rapporto paritario fra dinamismo, estetica e prestazioni nel lavoro, che rimane connaturato alla sua indole.

Solamente quando gli viene data la possibilità di uscire a caccia con il suo padrone, infatti, il setter irlandese riesce a esprimere il meglio delle sue potenzialità, tanto fisiche quanto caratteriali. Un galoppatore dall’andatura sciolta e decisa, che durante la punta e l’inseguimento del selvatico appare energico ma sempre concentrato, con una ferma particolarmente intensa che non deve essere mai essere soggetta a distrazioni di sorta. Le sue spiccate attitudini di cacciatore e il fiuto sopraffino ne fanno un ausiliare particolarmente indicato per la caccia in zone acquitrinose, infatti, molti setter irlandesi si sono contraddistinti nella caccia al beccaccino. Anche per questo motivo è importante che il cane possa sempre muoversi nel modo più corretto e non sia mai ostacolato nella falcata, tanto su terra quanto in acqua.

Ancor più che il cugino inglese, il setter irlandese va socializzato e addestrato con attenzione fin dalla più tenera età per assicurarsi che il suo meraviglioso carattere si sviluppi nella maniera migliore. Infatti questi cani sono particolarmente sensibili e, se non vengono approcciati correttamente, possono rivelarsi testardi e tendenti a innervosirsi. Il setter esprime tutte le sue sensazioni visibilmente, arrivando spesso addirittura a tremare. Proprio per questo è un cane che necessita di essere avvicinato con calma e dolcezza, visto che dei modi troppo bruschi rischierebbero solo di inibirlo e accentuare la sua naturale ritrosia. Al contrario, se cresciuto a stretto contatto con la sua famiglia umana saprà rivelarsi un compagno veramente insostituibile, affettuoso e diligente. A caccia fra il setter irlandese e il suo padrone si sviluppa una vera e propria simbiosi, così intensa che spesso solo chi ha avuto la fortuna di cacciare con un “Irlandese” può capire.

In Italia i setter irlandesi sono tutelati dalla SIS, la Società Italiana Setter, che nello specifico non si occupa solo di questa razza ma anche dei setter inglesi e gordon, e che rappresenta un vero e proprio punto di riferimento per gli appassionati di setter.

Photo Credit: Setter Irlandese 4 via photopin (license)

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