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Galletti risponde in aula sul commissariamento delle Regioni e sui key concepts

Galletti: “se noi non avessimo effettuato il commissariamento delle regioni, si sarebbe consumata irrimediabilmente la violazione degli obblighi imposti dall’ordinamento europeo, e quindi saremmo andati non solo in infrazione, ma immediatamente anche in sanzione”. Borghesi: ” il vostro immobilismo è la chiara dimostrazione del vostro vero obiettivo: quello di penalizzare la caccia e tutte le attività ad essa collegate”.

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Ieri, 20 luglio il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti ha risposto in aula all’interrogazione a risposta immediata firmata in primis dall’onorevole Stefano Borghesi (Lega Nord) in merito ai calendari venatori e alla modifica dei dati sui Key Concepts.

In sostanza, Borghesi con l’interrogazione a risposta immediata (qui il testo completo) chiedeva al Ministro “quali siano i motivi che hanno portato a proporre l’esercizio del potere sostitutivo al Consiglio dei ministri del 15 gennaio 2016, nonché quali iniziative intenda intraprendere per aggiornare i dati Key concepts italiani, indicando quale inizio della migrazione prenuziale delle tre specie migratrici in questione la seconda decade di febbraio, così da allinearli a quelli francesi e spagnoli che la Commissione europea, anche di recente, ha confermato di ritenere corretti”.

Questa la risposta di Galletti

Stefano Borghesi ha replicato così al ministro: “Presidente, Ministro, non possiamo assolutamente essere soddisfatti della sua risposta: c’è sempre una colpa data all’Europa, che anche in questo caso non esiste. In Spagna, in Grecia, in Francia vediamo l’applicazione difforme dalla stessa direttiva europea, a tutto danno purtroppo dei cacciatori italiani, che senza alcuna ragione scientifica si vedono decurtato il calendario venatorio. Addirittura, Ministro, la giustizia amministrativa in più di un’occasione ha giudicato corrette le scelte delle regioni, e lo stesso ufficio legislativo del suo Ministero ha riconosciuto incongruenze difficili da spiegare nel confronto con i Paesi confinanti. Siamo quindi di fronte ad un ennesimo atto di prepotenza, dal nostro punto di vista, a danno dei cacciatori, messo in atto senza alcuna giustificazione scientifica, che va a ledere anche il diritto di ciascuna regione di stilare un calendario venatorio nel rispetto della direttiva europea. A fronte di ciò, abbiamo ottenuto solo parole e zero fatti in favore e a tutela dell’attività venatoria: come sempre, Ministro, appare chiara la volontà purtroppo di questo Governo di andare in una ed in un’unica direzione, ossia quella di sottostare ad una ideologia animalista e ambientalista portata all’estremo, spinta al punto tale da non rispettare nemmeno le direttive dell’Unione europea.

Ministro, non è più accettabile che nulla venga fatto per porre rimedio ad una palese ingiustizia ! Il mondo venatorio è stanco di subire misure come questa. Siccome stavolta non potete dare la colpa all’Europa, il vostro immobilismo è la chiara dimostrazione del vostro vero obiettivo: quello di penalizzare la caccia e tutte le attività ad essa collegate. Non avete più scuse, siete indifendibili; e questo ormai i cittadini, Ministro, l’hanno capito.”

 

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