Trentino Alto Adige

Trento nuove regole sulla caccia, soppresso il Comitato Faunistico

La nuova Giunta provinciale di Trento, a guida leghista, ha approvato due importanti provvedimenti in materia venatoria: si tratta di un disegno di legge che riguarda l’impianto sanzionatorio e di un regolamento di semplificazione degli organi di gestione amministrativa, che prevede la soppressione del Comitato Faunistico provinciale.

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L’assessore provinciale all’agricoltura, Giulia Zanotelli, pochi giorni aveva già annunciato le modifiche: “Si sta lavorando per arrivare ad una semplificazione del quadro normativo che disciplina la caccia e alla revisione della legge che ha ormai 30 anni. Per questo – ha affermato – è in atto un confronto con le associazioni cacciatori. Per il piano faunistico si conferma la validità dello strumento e non sono in programma revisioni.

Soppresso il Comitato Faunistico Provinciale

Come anticipato uno dei due provvedimenti ha previsto la soppressione del Comitato Faunistico Provinciale e l’istituzione di un tavolo faunistico provinciale per assicurare l’informazione, la partecipazione e il raccordo tra la Provincia e i soggetti coinvolti nei vari aspetti della gestione faunistica, anche ai fini della programmazione delle iniziative e degli interventi per la tutela del patrimonio faunistico e per l’esercizio della caccia.

Come sottolineato in una nota dalla Giunta, “lo scopo, da un lato, è di semplificare l’adozione dei provvedimenti, perseguendo l’obiettivo di razionalizzazione e contenimento delle spese della Provincia e, dall’altro, di migliorare, adeguare e innovare il ruolo di partecipazione e di supporto alle decisioni amministrative dei differenti portatori di interesse in un ambito così importante quale è quello della gestione venatoria”.

Nello specifico, le competenze del Comitato Faunistico Provinciale passano all’Osservatorio Faunistico Provinciale, alla Giunta provinciale ed alla struttura competente in materia di fauna selvatica, a seconda della rilevanza e della valenza del provvedimento stesso. Ad esempio, l’espressione dei pareri è trasferita in capo all’osservatorio faunistico provinciale, organo di consulenza tecnico-scientifica della Provincia in materia di tutela della fauna, opportunamente ridefinito nella composizione, l’approvazione delle prescrizioni tecniche per la caccia alla Giunta provinciale mentre l’approvazione dei programmi di prelievo, unitamente ad una serie di autorizzazioni aventi una natura prettamente tecnica, viene affidata alla struttura competente in materia di fauna selvatica, sentito il parere dell’osservatorio.

Modificato l’impianto sanzionatorio

L’altra modifica approvata dalla Giunta riguarda l’aggiornamento dell’impianto sanzionatorio che risaliva ancora all’entrata in vigore della legge del ‘91 (L.P. 24 maggio 1991, n. 24).  Nello specifico sono stati aumentati del 20% gli importi delle sanzioni amministrative ed è stata prevista la sospensione immediata del permesso annuale di caccia o del permesso d’ospite annuale a seguito di una serie prefissata di violazioni.

La Giunta spiega: “Si prevede che la sospensione del permesso annuale di caccia e del permesso d’ospite, fino ad oggi disposta discrezionalmente entro il limite temporale massimo di tre anni, si applichi in misura predeterminata ad una serie prefissata di violazioni commesse nell’esercizio della caccia, riducendo il carico amministrativo ed eliminando il contenzioso dinanzi alla Giunta provinciale. In tal modo, saranno sanzionate con la sospensione del permesso annuale di caccia e del permesso d’ospite, anche fino a 5 anni, le violazioni più significative e più gravi che possono essere commesse nell’esercizio dell’attività venatoria, come le sanzioni penali e le sanzioni amministrative più importanti (a titolo di esempio, la caccia in periodo di divieto, con mezzi vietati, a specie protette, in luoghi ove la caccia è vietata, l’uccellagione, la caccia senza polizza di assicurazione, la caccia in violazione degli orari consentiti, la caccia in violazione alle prescrizioni tecniche per omissione della denuncia di abbattimento, della denuncia di uscita o in violazione della disciplina di accompagnamento). Per contro, la previsione della sospensione viene soppressa, rispetto alla disciplina vigente, relativamente a violazioni di minor impatto e aventi più che altro carattere formale”.

“Va poi ricordato – conclude il comunicato della Giunta – che, unicamente per le tipologie di violazione più gravi che determinano un danno per il patrimonio faunistico e per la comunità, con questa proposta la Giunta provinciale introduce il raddoppio del periodo di sospensione del permesso in caso di recidiva entro i cinque anni dalla prima violazione (con elevazione del periodo massimo potenziale di sospensione a 10 anni).

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