Attualità Venatoria

Petizioni, lettere alla Vigilanza RAI e azioni legali. Tutte le reazioni alla puntata di Sapiens contro la caccia

La puntata di “Sapiens – Un solo pianeta” andata in onda sabato 11 giugno in prima serata su Rai3 e condotta dal geologo divulgatore Mario Tozzi ha suscitato forti reazioni in tutto il comparto venatorio che si è unito in un coro d’indignazione. Dal mondo politico a quello associazionistico, tutti hanno stigmatizzato i contenuti e l’utilizzo che il conduttore ha fatto della TV pubblica, di fatto discriminando un’intera categoria con dati falsi e opinioni personali.

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La falsità sui prelievi andata in onda sui Rai3

Per chi non ha visto la puntata (se volete potete rivederla qui), il conduttore ha sostanzialmente equiparato caccia e bracconaggio, sostenendo che entrambe siano una grave minaccia per la conservazione delle specie, per poi riportare una stima palesemente irrealistica dei prelievi venatori fatti ogni anno in Italia.

Secondo Tozzi si stima l’abbattimento di 464 milioni di animali in ogni stagione venatoria. Un dato che il geologo divulgatore ha copiato dalle solite associazioni animaliste (che calcolano il carniere massimo potenziale) e sbattuto in prima serata senza minimamente preoccuparsi di verificarlo.

Eppure sarebbe bastato poco. Bastava visionare l’ultimo report disponibile di ISPRA in cui vengono analizzati i dati dei tesserini venatori per scoprire che nella stagione 2014/2015 nel 44.80% del territorio italiano (ossia quello corrispondente al territorio delle 8 regioni che hanno fornito i dati a ISPRA) sono stati abbattuti complessivamente 1.862.534 capi di avifauna cacciabile. È ovviamente un dato parziale, a cui vanno aggiunti i prelievi di lagomorfi e ungulati, ma questo è il dato ufficiale su cui si dovrebbe ragionare se si vuole presentare una stima attendibile dei prelievi venatori in Italia, che realisticamente si fermano a qualche milione di capi.

La replica delle Associazioni venatorie

Per il momento le sette Associazioni venatorie riconosciute e il CNCN, riuniti nella Cabina di Regia Venatoria, si sono limitate a inviare ai vertici RAI e alla Commissione di Vigilanza una lettera di segnalazione con cui denunciano “il ripetersi di episodi di aperta denigrazione e di colpevole disinformazione che, con crescente frequenza, si sono riscontrati in trasmissioni del Servizio Pubblico e che non appaiono tollerabili da parte della intera categoria dei cacciatori.”

Le associazioni chiedono “di attuare una comunicazione riparatrice, di “dare adeguato spazio nella programmazione anche alla rappresentazione delle posizioni e del punto di vista del mondo venatorio al fine di eliminare il grave danno prodotto” e “di intervenire fermamente e tempestivamente per richiamare gli operatori del settore al rigoroso rispetto del codice etico” perché il continuo ripetersi di questi eventi “potrebbe costringere le Associazioni a perseguire responsabilità omissive o commissive nelle competenti sedi”.

Nonostante la lettera sia stata firmata da tutte e sette le associazioni venatorie riconosciute c’è chi avrebbe preferito una risposta più incisiva. In particolare, il Presidente di ANUUMigratoristi, Marco Castellani, ha fatto sapere di aver sottoscritto la lettera inviata ai responsabili RAI “solo per mantenere l’immagine unitaria dell’iniziativa”.

Per Castellani occorreva agire diversamente: “Avevo infatti suggerito alla Cabina di Regia – dice Castellani – di dare subito unitariamente mandato a dei legali per agire contro tutti i responsabili e di scrivere ai responsabili RAI non solo lamentandosi di una situazione che purtroppo continua a ripetersi, ma anche finalmente avvisandoli dell’avvio delle necessarie azioni legali. È inutile continuare a chiedere rispetto delle regole a chi non ci vuol proprio sentire, come è inutile continuare a minacciare azioni legali senza mai assumerle. Semplici prese di posizione, già più volte sperimentate, sono destinate a lasciare il tempo che trovano senza adeguatamente tutelare la caccia e i cacciatori italiani”.

Per questo l’ANUUMigratoristi ha deciso di attivarsi in autonomia e procedere con un’azione legale, dicendosi “pronta a condividerla con quanti vorranno cambiare idea e passare dalle parole ai fatti”.

Anche Assoarmieri andrà per vie legali

Anche Assoarmieri, l’Associazione Nazionale dei Commercianti, Intermediari e Appassionati di Armi comuni da sparo, è intervenuta sulla questione promettendo di procedere per vie legali.

Il Presidente, l’avvocato Alessandro Bana, commentando la puntata ha sottolineato che “i dati e le stime relative al prelievo venatorio nel nostro Paese esposti nel corso del delirante monologo del conduttore sono totalmente prive di riferimenti scientifici e fattuali, anche se paradossalmente provengono dalla viva voce di uno studioso che proprio sulla scienza dovrebbe basare il proprio lavoro” e che “le personali valutazioni sull’opportunità di una attività la cui pratica è disciplinata da leggi nazionali non devono e non possono essere oggetto di un programma prodotto con i soldi dei contribuenti e non è accettabile che a sostegno delle proprie tesi vengano portate argomentazioni non rispondenti al vero, strumentali, senza possibilità di contraddittorio alcuno, solo per colpire la categoria dei cacciatori”.

Per questo Assoarmieri procederà nelle competenti sedi di giustizia nei confronti degli autori e di coloro che hanno permesso tutto questo senza alcun preventivo e doveroso controllo da parte dei competenti organi preposti, per ottenere i danni subiti a fronte di questa forma di comunicazione denigratoria e diffamante“.

Contro Tozzi anche Wilderness Italia

Significativo è stato anche l’intervento sulla questione di Wilderness Italia, associazione ambientalista che protegge gli ultimi lembi di natura selvaggia rimasti nel nostro paese che si è espressa in modo duro contro il conduttore.

Secondo la Wilderness Tozzi, nella ricorrenza del centenario dall’istituzione dei Parchi Nazionali, invece che di parlare dei vari problemi che li affliggono sfrutta l’occasione per prendersela con la caccia “anziché lodare quei cacciatori che furono alle radici dei nostri Parchi Nazionali, ma anche di quelli del mondo intero!”

La Wilderness dà anche una risposta chiara a precisa alla domanda che Tozzi si pone nel programma, “se la fauna è di tutti, perché si continua a permettere la caccia?”, dicendo, “la caccia appartiene alla vita dell’uomo come vi appartiene l’aria che respiriamo! Che piaccia o meno a Mario Tozzi o alla Brambilla, l’uomo fa parte del grande cerchio della vita, dove ogni essere vive sulle, o grazie alle, spoglie di altri esseri. Se poi questi esseri se li procura da solo come fanno, onestamente e coerentemente i cacciatori andandoseli a cercare tra boschi e montagne, o se li va a comprare dal macellaio delegando a questi, incoerentemente, l’autorità ad uccidere per conto loro, cambia poco. Guai se mai dovessimo giungere ad abolire il diritto alla caccia: sarebbe come abolire il diritto alla vita! E non è un paradosso! Anziché chiedersi lui, Mario Tozzi, perché si consente le caccia, sarebbe il caso che lo chiedesse al Creatore della vita su questo pianeta”.

Il caso portato all’attenzione del Senato e della Commissione Vigilanza Rai

Dopo la puntata di Sapiens anche il mondo politico si è mosso. Il senatore leghista Francesco Bruzzone ha informato il Senato con un duro intervento in aula che potete rivedere qui.

Maria Cristina Caretta, onorevole di Fratelli d’Italia, ha invece scritto al Presidente della Commissione di Vigilanza Rai chiedendo “che siano immediatamente diffuse le fonti delle illazioni profuse a reti unificate e che si attivi perché la rete di tutti noi cittadini, alimentata con le nostre tasse, non diventi solo il megafono di pochi e della loro propaganda”.

Allo stesso modo anche i parlamentari della Lega in commissione Vigilanza Rai, Giorgio Maria Bergesio, Filippo Maturi, Dimitri Coin, Umberto Fusco, Elena Maccanti, Simona Pergreffi e Leonardo Tarantino, hanno presentato un quesito in Commissione per “chiedere conto ai vertici dell’azienda di quanto avvenuto” e per sapere se “ritengono questo modo fuorviante di fare comunicazione compatibile con le responsabilità del servizio pubblico”.

Una petizione per chiedere la rimozione di Tozzi

I ragazzi di Io Sono Cacciatore hanno lanciato una petizione online per chiedere la rimozione di Mario Tozzi dalla conduzione di qualunque programma in onda sulle Reti pubbliche.

“In Italia si lotta ogni giorno contro la discriminazione, dalla sessualità alla religione, tutti si riempiono la bocca di uguaglianza e rispetto, tranne quando si parla di caccia – si legge sulla pagina della petizione. La categoria dei cacciatori subisce da anni continui attacchi diffamatori volti a diffondere odio e pregiudizio verso la nostra categoria. Questo avviene sotto gli occhi di tutti e perfino sulle reti del servizio pubblico.  L’episodio di Mario Tozzi che, durante la puntata del 11 giugno del suo programma “Sapiens”, si è prodigato di diffondere dati falsi e giudizi insostenibili sul mondo venatorio, è solo l’ultimo di una lunga serie di servizi diffamatori che abbiamo dovuto subire in questi anni. Il signor Mario Tozzi è libero di essere vegetariano, di ripudiare la caccia e tutti i mangiatori di carne, ma non può permettersi di diffamare chi con le proprie tasse gli paga lo stipendio”. 

Se anche voi vi sentiti diffamati dalla puntata di Sapiens potete firmare la petizione qui.

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1 anno fa

Il numero di abbattimenti indicato da Tozzi potrebbe essere vero. Sicuramente avrà contato anche formiche, mosche e zanzare.

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