Quackers & WoodRubriche

Quanto si sta bene a caccia in Italia…… Basta, fuori tutti!

Prima di scrivere questo pezzo tra me e me mi dicevo… “in fondo, non sono nessuno”… poi ho riflettuto: “No, un momento, con tutto quello che ho pagato in questi anni per andare a caccia! …Eee no!!!! Ho diritto di scrivere e di incazzarmi!”. Vi chiedo uno sforzo, leggete tutto.

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In questo ultimo periodo sono sto un po’ preso da problemi personali, un’intervento importante e altre cose, che alla maggior parte di voi, logicamente, poco interessano. Nonostante ciò, in questo mio scritto di oggi sono a sottolineare quanto si “sta bene” in Italia!

No, non parlo della vita quotidiana, anche perché ognuno ha la sua, con i vari alti e bassi che possono contraddistinguere gli uni dagli altri… No no, parlo invece di come stiamo bene a livello venatorio, e per chi non capisce o non vuole capire, quanto si sta bene a caccia in Italia.

Un bel Paese

Un paese dove i canali di settore trasmettono puntate su giornate di caccia dove non sempre la legge viene proprio rispetta (e la puntata incriminata era proprio dalla mia regione, la Romagna.… Dai, andare a storni e montare il capanno e il gioco la sera prima… la sera prima??? vergogna…)

Già, un paese dove il cacciatore è stimato (come nei paesi europei) e considerato vero paladino della natura. Uno stato europeo dove praticamente si caccia con gli stessi regolamenti degli altri paesi membri (esempio le nostre 39 specie, ma sono in calo, contro le oltre 60 del calendario venatorio francese).
Un paese dove la propria Associazione Venatoria (sì, perché ne avremo una decina tra riconosciute e non) si batte per il proprio associato e per far si che… possa andare a caccia con più dignità….. Dignità….. Oops e qui casca l’asino… E la madonna che picconata!

Oggi, infatti, voglio proprio parlare delle Associazioni venatorie che ci sono in Italia, anche se mi piacerebbe concentrarmi sulle uniche due che… fanno la differenza: Federcaccia, dove io sono associato (ancora per poco, ci rimarrei solo per il grande valore aggiunto che è ACMA, e i componenti al suo interno) e Libera Caccia. Ma nel calderone possiamo poi di conseguenza metterle tutte senza tanti problemi, riconosciute e non….(si, perché ci sono anche quelle che bene o male, non sono riconosciute…mah…).

Nati uniti e cresciuti divisi

La storia ci insegna che tutto nacque con la Federazione Italiana della caccia (FIDC), che si può anche fregiare di aver creato, e non so se tutti lo sanno, il CONI. E ringrazio il maestro Morselli per quel racconto estremamente commovente (passatemi una battuta tra me e lui). Poi il CONI ci ha buttato fuori (già all’epoca stavamo sui coglioni evidentemente).

E da qui, da un numero impressionante di cacciatori italiani tutti tesserati lì, siamo arrivati a questa immensa frattura che esiste ed è sotto gli occhi di tutti. Dove siamo regolarmente tenuti, e si ho scritto tenuti, separati in casa (cazzo, siamo o no tutti cacciatori?). E questo a discapito di chi? ….Nostro, di noi che facciamo parte del popolo.
Pian piano sono nate le altre e pian piano il numero dei cacciatori è calato, e si è frazionato in un modo quasi esilarante per il mondo animal-ambientalaro (sono fine mi fermo a questa pseudo definizione), che continua al giorno d’oggi a fare di noi mucchietti di polvere soffiati via con una semplice bava di vento.

E questo perché? Perché siamo divisi e incazzati tra di noi, non solo per i diversi tipi di caccia (dell’egoismo stronzo che affligge tutti noi ne parleremo in separata sede) ma sopratutto perché siamo con la spada e il coltello alla schiena tra i diversi associati delle diverse fazioni.

E perché non esistono associazioni venatorie che tengano informati i vari associati (adesso mi rivolgo solo alla mia regione Emilia Romagna, a colpevolizzare le altre, ci penserete poi voi), quindi il popolo, sulle cazzate che il governo ci propina ogni giorno.

Cacciatori informati… a volte

Esempio, la legge parchi, la 394. Se ne è parlato forse in modo un po’ più concreto dopo che la stessa aveva sfondato la porta della Camera, finendo al Senato come un tappo di spumante. Dove il 15 giugno ci siamo visti sfilare una serie di emendamenti della medesima legge passati in modo ancor più veloce e senza l’opposizione di nessun partito politico, e dico nessuno… figuriamoci di chi dovrebbe tenere informato il cacciatore (hahahahahaha) 

A me è arrivata una mail da ACMA (e ringrazio la dirigenza perché mi tengono sempre aggiornato su tutto) che mi presentava il problema, io l’ho fatta girare a tutti i miei contatti chiedendo e implorando di non fermarsi a leggere che Acma è dentro a Ferdercaccia, ma all’importanza che aveva questa cosa…..

Stessa mail l’ho girata io alla sede Federcaccia della mia città che se l’è dormita ampiamente. Allora mi chiedo, ma cazzo stanno a fare in quell’ufficio? Oppure cosa sta a fare il provinciale o il regionale della suddetta associazione se certe informazioni così importanti non vengono fatte girare???

Risultato, all’ultima riunione della comunale di Imola della Federcaccia, manco avevano letto la mail e in tanto… la legge parchi avanza inesorabile, con un cupo presagio sul mondo caccia.

Però noi mangiamo le rane

In compenso la Federcaccia Imola quella sera ha parlato (o rotto i coglioni) con la discussione del bilancio (al cacciatore basterebbe andare a caccia con un po più di dignità) e la discussione (che pareva di essere ad una puntata di Masterchef Imola) sul fare o no le rane alla prossima cena sociale… uhm, allarme aviaria, 394, quasi unico stato europeo dove tolgono specie ogni anno mentre in Europa se chiedono danno… e noi, mangiamo le rane….bene!

Per noi parlare poi delle demenziali riunioni per ATC BO2, dove il festival tocca il suo apice quando si discute (come negli ultimi 19 mesi e tutti il primo lunedì del mese) di quel cazzo di giubbetto fosforescente per andare a ghiandaie….

Ma porca di quella p…. è così anche nella altre sedi e nelle altre Associazioni Venatorie e negli altri ATC? No, perché secondo me se dobbiamo andare avanti a considerare l’associazione come un centro ricreativo o al massimo una agenzia “pratiche auto” perché girano loro per il tesserino, beh tanto vale far tutto da privato! Tanto cosa cambia? …il nulla, ma di sicuro se mai tutti i cacciatori italiani smettessero un anno di battere i tacchi e rinnovare tutto quel po po di roba per la licenza, credo che tutti ‘sti bei papaveri, beh… un po’ di pepe al culo lo metterebbero insieme!

Tempo di una svolta

Io direi che siamo giunti ad una svolta, grazie anche al fatto che molti cacciatori hanno iniziato ad usare internet (in molti hanno capito che non è il tetto velenoso delle case vecchie… eternit) e quindi stanno un po’ più informati anche (se la spazzatura in questo mondo gira a mezza gamba..). Di sicuro una dimostrazione precisa ce l’ha regalata il WWF con quella bella mina, passata al TAR, che ci ha mollato in Liguria: praticamente adesso (e ringraziamo il governante del partito di Dudù) i piani di controllo (che io aberro) saranno vietati ai cacciatori, ma solo a guardie provinciali, polizia di stato carabinieri, CFS, comunque… roba ufficiale, non certo i cacciatori.

E noi tutti sappiamo come il WWF farà poi in fretta a passare anche alle altre regioni vero? E questo perché…. basta leggere chi ha firmato la cosa, WWF, LAC, LAV, ecc., ecc.
Loro sempre uniti…. noi MAI….
Dovremo ringraziarli, davvero, ci hanno illuminato sul fatto che come sempre loro da uniti hanno vinto e noi… preso in saccoccia.

Quindi come fare? Come arrivare all’unità?

Per me è semplice, dopo tanti anni gli attuali presidenti non sono arrivati a un’accordo? Bene a casa…..Uniero mi fa ‘na pippa…  Fuori Tutti!... o uniti o tutti a casa… e la differenza cari colleghi cacciatori, la fanno le tessere… togliamogli quelle….

  1. Dimissioni di tutti i presidenti nazionali, e in questa carica ci deve essere un cacciatore, non certo un cinofilo, per quello c’è Enci, o Prosegugio o giù di lì, e non un politico.
  2. Dimissioni a prescindere di tutte le cariche istituzionali, regionali (le province che se ne facciano una ragione, non esistono più)
  3. Creazione di una unica entità nazionale, e la differenza la devono fare i cacciatori, non facciamoci stregare, i capi non ci stanno… lasciateli da soli, quella non è associazione che fa per noi.
  4. Elezioni da parte di tutti i tesserati e soci, non della solita “cricca” , deve essere il popolo a decidere chi è degno di rappresentare il mondo venatorio
  5. Riusciamo a imporre una età sotto i 50 anni per una eventuale dirigenza? Per favore….. e non dite che i giovani non ci sono, ne conosco tanti e a livello nazionale e con più palle di tanti attuali dirigenti.
  6. Investire di più sulla ricerca, alla base della riuscita di una caccia davvero di qualità.

Già solo con questi pochi punti si riuscirebbe a dare una svolta interessante al nostro mondo, che adesso naviga al centro del triangolo delle bermuda e bendato.

E un ISPRA autogestita 

Non ci sono i soldi? Beh, io credo che per una caccia più dignitosa, tutti noi non avremmo problemi a tirar fuori anche solo 10 euro a testa in più all’anno…. 730.000 cacciatori censiti circa x10.. oops una bella cifra! Ci potrebbe saltar fuori pian piano anche una Ispra autogestita (e non a carico dello Stato) da cacciatori e ambientalisti.. e magari una per regione… così da stilare calendari ineccepibili, non come adesso che si pretende di far gli stessi numeri di allodole a Bologna come in Campania (ma per favore!).

Le cose bisogna volerle….. se dal prossimo anno LORO non soddisferanno le nostre richieste, io invito tutti a rinnovare la licenza privatamente (ed è una minchiata fotonica) l’assicurazione esiste già con gli stessi parametri delle altre ed eventualmente ampliabile (ed è pure conveniente, se non ricordo male 50/60€ più bassa come costo). E noi stiamo qui a far cosa???

è ora di dare un pugno sul tavolo da far tremare lo stivale….. siamo una forza anche al voto, ma fino ad ora lo abbiamo regalato, anche accettando suggerimenti.

Adesso è dura, bisogna partire dalla base, io lo farò nella mia città sicuro e continuerò a battermi finché, non mi abbatteranno (voglio proprio vedere) ma fatelo anche voi, disposto a un confronto con tutti come sempre…ma nel mio gruppo di amici, la pensiamo già in tanti allo stesso modo… quanti, beh avere accanto degli amici e dei colleghi cacciatori, a me bastano anche numeri bassi per partire.

Adesso è ora di dire basta….
Basta con le ingiustizie
Basta con le nostre lotte interne
Basta alle persone che hanno il bostik tra culo e sedia
Basta con le chiusure dell’ISPRA sistematiche
Basta con questa arrendevolezza da parte delle Associazioni Venatorie
Basata pagare oltre i 300 milioni di euro all’anno per andare a caccia in questo modo indecoroso (volete che vi ricordi come ci fanno andare a storni???)

Basta con il dire, poteva andarci peggio …cazzo ma meglio mai?????

Ma in fondo, non sono nessuno, sono solo uno dei tanti che ha pagato soldi per raggiungere quei 300 milioni di euro che paghiamo tutti gli anni, per andare a caccia, senza dignità e senza il rispetto che meritiamo, forse non tutti noi, ma una bella parte sì e io mi ritengo in quella parte e quindi oggi dico basta.

Mirco Costa
Quackers Italia & Wood Team

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Lorenzo Panzavolta
Lorenzo Panzavolta
6 anni fa

Caro Mirco,
non mi esprimo sul contenuto del Tuo lungo sfogo, che condivido solo parzialmente.
Tuttavia un particolare mi ha lasciato perplesso: non mi è chiaro che problema hai con il numero delle allodole e perché dovrebbe essere differenziato fra Emilia e Campania.
Penso che il problema per le specie migratrici sia la sostenibilità del prelevo globale, a prescindere se lo stesso si realizza in Emilia, o in Campania, o in Polonia o in Marocco.
Perché sostieni invece che i numeri dovrebbero essere differenziati fra Regione e Regione?
Forse perché le condizioni ambientali sono decisamente diverse e quindi diversa la possibilità di fare carniere? Ma la specie è migratrice e le allodole che transitano dall’Emilia sono probabilmente le stesse che passano sopra la Campania e poi magari sopra le coste africane.
Illuminami !
Roberto Ruffilli (ospitato da mio nipote Lorenzo)

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