Toscana

Toscana, approvati i piani di prelievo 2022/23 per Capriolo e Cinghiale

Si è dovuto attendere qualche giorno in più rispetto ai tempi consueti a causa del ritardo nella ricezione del parere ISPRA, ma alla fine lo scorso 7 giugno la Giunta Regionale della Toscana ha approvato i Piani di prelievo 2022/2023 per il Capriolo e per il Cinghiale nelle aree non vocate. Di seguito tutti i dettagli.

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Piano di prelievo del Capriolo

Il nuovo piano per il capriolo, approvato con la delibera n. 626, prevede il prelievo complessivamente di 29.847 capi, distribuiti nei 14 Comprensori di gestione della specie presenti in Toscana. A questo link trovate l’intero piano di prelievo, con il numero di animali suddivisi per classe di sesso e di età, per ciascuna unità di gestione. Questi i periodi di prelievo previsti in funzione delle classi di sesso/età (fermo restando il silenzio venatorio nei giorni di martedì e venerdì):

Aree Vocate

  • maschi adulti e giovani: dal 1° giugno al 15 luglio, dal 15 agosto al 30 settembre 2022 e nei soli terreni con presenza di vigneti dal 1° gennaio al 15 aprile 2023
  • femmine: dal 15 agosto al 30 settembre 2022 e dal 1° gennaio al 15 marzo 2023
  • piccoli maschi: dal 15 agosto al 30 settembre 2022, dal 1° gennaio al 15 marzo 2023 e nei soli terreni con presenza di vigneti dal 16 marzo al 15 aprile 2023
  • piccoli femmina: dal 15 agosto al 30 settembre 2022 e dal 1° gennaio al 15 marzo 2023

Aree non Vocate

  • maschi adulti e giovani: dal 1° giugno al 15 luglio, dal 15 agosto al 30 settembre 2022 e dal 1° gennaio al 15 aprile 2023
  • femmine e piccoli femmina: dal 15 agosto al 30 settembre 2022 e dal 1° gennaio al 15 marzo 2023
  • piccoli maschi: dal 15 agosto al 30 settembre 2022 e dal 1° gennaio al 15 aprile 2023

Per esercitare il prelievo, il cacciatore abilitato dovrà essere in possesso del Tesserino Venatorio Regionale a scelta tra cartaceo o digitale e osservare il rispetto dei sistemi di registrazione delle uscite dei capi abbattuti previsti dagli ATC.

Piano di prelievo del Cinghiale nelle aree non vocate

Il piano per il Cinghiale nelle aree non vocate, approvato con la delibera n. 627, prevede l’abbattimento in selezione di 12.944 capi che rappresentano il piano minimo di prelievo per il periodo compreso tra giugno 2022 e maggio 2023. Questa la suddivisione del prelievo nei vari comprensori:

  • Arezzo 1066 capi (336 maschi adulti, 496 femmine adulte, 336 maschi piccoli, 496 femmine piccole)
  • Firenze 4433 capi (891 maschi adulti, 1333 femmine adulte, 891 maschi piccoli, 1333 femmine piccole)
  • Grosseto 1298 capi (253 maschi adulti, 384 femmine adulte, 253 maschi piccoli, 384 femmine piccole)
  • Livorno 137 capi (23 maschi adulti, 40 femmine adulte, 23 maschi piccoli, 40 femmine piccole)
  • Lucca 219 capi (44 maschi adulti, 65 femmine adulte, 44 maschi piccoli, 65 femmine piccole)
  • Massa 167 capi (31 maschi adulti, 48 femmine adulte, 31 maschi piccoli, 48 femmine piccole)
  • Pisa 602 capi (105 maschi adulti, 180 femmine adulte, 105 maschi piccoli, 180 femmine piccole)
  • Pistoia 258 capi (51 maschi adulti, 76 femmine adulte, 51 maschi piccoli, 76 femmine piccole)
  • Siena 4164 capi (837 maschi adulti, 1240 femmine adulte, 837 maschi piccoli, 124 femmine piccole)

Il prelievo sarà consentito per cinque giorni alla settimana, esclusi il martedì e il venerdì, nel periodo compreso tra un’ora prima del sorgere del sole e un’ora dopo il tramonto.

Questi i periodi di prelievo a seconde delle varie tecniche di caccia:

  • Selezione, consentita tutto l’anno
  • Girata, dal 1° ottobre al 31 gennaio nei giorni previsti dal Calendario Venatorio per un periodo massimo di tre mesi
  • Prelievo in forma singola, dal 1° ottobre al 31 dicembre nei giorni previsti dal Calendario Venatorio
  • Braccata, dal 1° ottobre al 31 gennaio nei giorni previsti dal Calendario Venatorio per un periodo massimo di tre mesi.

Qui il testo integrale del Piano di Prelievo del cinghiale nelle aree non vocate per il periodo giugno 2022 – maggio 2023.

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ANTONINO
ANTONINO
2 anni fa

Sono un cacciatore ed abito a Pisa,sono strarefatto nel sapere che quando si esercita la caccia al cinghiale mediante l’articolo 37 per il contenimento dei danni all’agricoltura,gli animali abbattuti vanno al centro raccolta,sicché io faccio 250 km andata e ritorno,ammazzo i cinghiali a 300/500 metri,mi faccio un culo come il paiolo per raccattarli e poi li devo dare al centro raccolta? Ma che razza di legge è non solo che gli facciamo un favore agli agricoltori riducendo i danni,ma ci dobbiamo rimettere noi cacciatori almeno per recuperare le spese.Secondo me va rivista questa situazione.

nanni Rabbò
nanni Rabbò
2 anni fa

Per fortuna esistono i cacciatori ! Sono gli unici che frequentando i boschi tengono pulito i sentieri.
Con la loro passione venatoria tengono in equilibrio la fauna selvatica.
Se non esistessero sarebbero da inventarli! .
Grazie cacciatori!
La caccia nacque con l’uomo, parecchi secoli avanti CRISTO si praticava la caccia a tutti gli animali, e in particolare la caccia
alla lepre con i segugi.
All’epoca come tuttora la carne della selvaggina più varia è considerata squisita tanto da “leccarsi i baffi”.
Il Vangelo recita :” GLI ANIMALI AL SERVIZIO DELL’UOMO.”

Giovanni
Giovanni
2 anni fa

La caccia fa discutere sempre più spesso…

Questi animali belli ed intelligenti, sono micidiali per l’agricoltura e a volte per la sicurezza stradale e personale.

La selezione consente poi, il consumo delle carni, non vanificando l’abbattimento.

Speriamo in colpi “puliti” con abbattimento veloce.

Per quelli che trovano che gli abbattimenti siano tanti, sono numeri basati su calcoli e non sul desiderio di caccia dei cacciatori.

Anzi,stagioni con grandi abbattimenti, spesso anticipano stagioni con piccoli numeri…

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