Cacciatori si diventaRubriche

A novembre una vacanza..? Ma anche no!

Novembre: l’autunno che colora i boschi, castagne, funghi e tanta caccia… Giornate miti, temperature ideali. Cosa c’è di meglio dell’autunno?
Tempo fa vi avrei risposto: partite per un bel viaggio zaino in spalla, ora vi dico… le mie montagne, la mia baita, la stagione di selezione.

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31 ottobre -11 novembre: la Moglie mi propone, con quella intimidazione sottile tipica della femmina di specie umana, di partire per un viaggetto. Sono anni che lavora duro e non si fa più un viaggio insieme, ora basta!
Io abbasso le orecchie e quieto quieto acconsento, ma i miei pensieri vanno altrove, chissà dove?

Dopo i due camosci ora mi hanno assegnato un capriolo femmina o piccolo. Gianni deve ancora fare il camoscio maschio, il mio babbo ancora il capriolo maschio. Passiamo le prime uscite in un vallone… chi guarda in alto, chi davanti a sé. Tutte le femmine avvistate nelle settimane precedenti sono come sparite. Unica presenza, quella di Ezechiele, bisogna quindi cambiare vallone.

Combinazione vuole che senta un amico fungaiolo che conosce la valle come nessun altro. Gli racconto dei caprioli svaniti, lui mi prende in giro:
– “Ma che vai fin lassù?! Vieni da me, nei prati ne ho un sacco…”
“Grazie! Domani son da te”.

Così si va a casa sua, la mascotte sempre al mio seguito.Ispezione del terreno, luoghi di posta, luoghi di uscita eventuale dei caprioli. Alla prima posta esce femmina e piccolo. Cribbio, il mio lato freezer vorrebbe la femmina: Tirare alla femmina però significa probabilmente 4 perdite, la sua, quello del suo piccolo e quella di 2 piccoli in grembo, prevale quindi il mio lato selettore, cade il piccolo e senza sofferenza.

Consegniamo al centro di controllo e alla fatidica domanda su ulteriori capi, chiedo un altro capriolo. Un capretto ed un piccolo non mi bastano per il fabbisogno di un anno di carne.

Cerco però di migliorarmi, vorrei fare il capriolo alla cerca e senza troppi consigli e aiuti dei locali. Inizio così i miei peregrinaggi tra boschi, prati e radure. Trovo un altra femmina con piccolo, ed un altra ancora, ma mi fanno fesso. Escono pochi minuti prima del buio e troppo vicino o sulla linea ipotetica di tiro di case e strade.

Nel frattempo scopro che un collega non è stato bene e che non riesce a fare il camoscio maschio assegnatogli. Gli chiedo così di passarmelo, tanto per non perderlo. Peccato però che prima debba fare il mio capriolo, e senza latte se voglio fare una femmina, pena la non assegnazione del camoscio di quarta anche se disponibile.
Otto uscite prima di riuscirci. Tanta ansia. Ci riesco il giorno prima della partenza per le vacanze.
Fortuna che nei prati dell’amico ci sia anche una sottile. Tiro pulito, nessuna sofferenza.
Così adesso ho il camoscio maschio da prelevare, ma domani devo partire.

Ferie… Oriente.

Dopo una settimana di preghiere a Sant’Uberto, i monsoni sono dalla mia. Causa maltempo si ritorna prima con un cambio biglietti. A casa è nevicato. Non vedo l’ora di rimettere piede tra le mie montagne.

Alla prima uscita riesco nel prelievo di un giovane camoscio, 2 anni, lo credevo di almeno 6 dalla mole.
E a quella successiva, ad una solo giorno dalla chiusura, riusciamo a fare anche il capriolo maschio del babbo.
Che grande stagione. Avrei ancora chiesto un cervo, ma scopro che non ne ho diritto. Hanno la precedenza i cacciatori con meno prelievi. Frenk nel frattempo cerca il suo di capriolo, scampato già 2 volte. Gianni ha finalmente fatto il camoscio, sulla neve per di più, e tutto solo.

Alla prossima per ulteriori aggiornamenti…

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