Caccia alle anatre da appostamento: cosa fare all’apertura
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COSA FARE è una serie di tre articoli, divisi in spazi temporali ben precisi (apertura, mezza e fine stagione), che, senza nessuna presunzione, cercano di aiutarvi su alcune mosse basilari utili per insediare le anatre in maniera ottimale.
APERTURA: COSA FARE…….
Questo periodo della stagione è uno dei più frizzanti e ricco di aspettative. La lunga assenza dalle attività ci provoca quella dolce ansia che, ancora oggi, ci guasta il sonno e rispolvera quei ricordi d’infanzia sul giorno dell’Apertura…….
Ricognizione
Per prima cosa devo fare del sano scouting, cioè spendere delle mattinate per cercare il posto adatto alle nostre esigenze. Sicuramente questa pratica è meglio cominciarla già nei mesi di giugno-luglio, in quanto visionare più siti ci dà la sicurezza di aver scelto il meglio o comunque per avere una riserva in caso qualcosa vada storto. Ricordatevi che, se l’anno precedente avete trovato un posto super, non è detto che anche quest’anno sia cosi. Quindi prendo sempre in considerazione quel sito ma cerco qualcosa di nuovo; non tutte le stagioni sono uguali, i corridoi di uscita degli animali dalle zone di rifugio possono cambiare e quindi è per questo che lo scouting gioca un ruolo fondamentale nella riuscita della nostra apertura.
Attrezzatura
Il materiale, che sicuramente avrò diligentemente sistemato a fine stagione, dovrà comunque essere controllato minuziosamente con largo anticipo per non incorrere a malfunzionamenti che, oltre a procurare un accumulo di nervosismo, causano un cattiva riuscita della nostra apertura.
Corretto uso dei “fischi”
Il consiglio più importante che posso darvi e che vale per tutta la stagione, è di usare i canti che avete nel vostro bagaglio e non cercare di inventarvi cose strane. Se padroneggio solo il “quack” (nota base), cercherò di difendermi con questa, senza cercare di incasinarmi con canti più difficili che possono spaventare il selvatico. In apertura devo cercare di adattare la sequenza dei canti in base al posto di caccia e alla quantità di anatre che bazzicano di solito in quella zona.
Se caccio al campo, dove gli animali vengono per nutrirsi, presto più attenzione ai canti di pastura (feeding call) che, in questo caso, dovranno essere molto eccitati, veloci e quasi frenetici per ricreare al meglio la situazione a loro più gradita.
Se scelgo un posto dove le anatre sono solite andare in rifugio cercherò di giocare più su canti confidenziali e tranquilli, sequenze di benvenuto (greeting call) abbastanza corte e non molto veloci alternate a “quack” singoli da anatra vecchia e a feeding leggeri. In questa situazione, su branchetti numerosi, proverò ad attirare gli animali più giovani che, in questa stagione, risulteranno più creduloni. Le stringhe di greeting call dovranno essere leggermente più veloci e squillanti (senza esagerare) e, per i più esperti, il consiglio è di cominciare la sequenza con due note da anatra vecchia e concluderla come una giovane o viceversa. Questo perché i novelloni non sono ancora sviluppati totalmente e il loro canto non è ancora completo.
Se ho la fortuna e l’abilità di saper riconoscere le anatre in volo, posso chiamare il selvatico con il canto relativo ad esso. Comunque di primo acchito attiro l’attenzione degli uccelli usando sempre il fischio del germano femmina in quanto, essendo abituati a sentire questa tipologia canto, saranno stimolati e, di conseguenza, verranno a curiosare la nostra tesata.
Stampate
Partendo dal presupposto che questo campo è vastissimo ed infinite strategie si son pensate e fatte e infinite se ne penseranno e se ne faranno, voglio suddividere, come ho fatto per i fischi, le stampate in base alla location della nostra cacciata.
Al campo, quindi in pastura, solitamente uso una ventina di stampi di germano a sagoma intera (full body), circa una dozzina di gusci (shell) della stessa specie e due o tre “paperi ad ali rotanti”. Per semplicità, da qua in poi, li chiameremo Mojo, senza nulla togliere alle altre case produttrici, visto che nel nostro gergo venatorio la maggior parte della gente li conosce con questo nomignolo.
Tenendo conto del vento, cerco di disporre le sagome in maniera più reale possibile formando dei gruppetti di 5 o sei unità e creando delle zone di atterraggio (landing zone) che mi permettano una fucilata sicura. Se impronto un capanno ben mimetizzato posso creare un gioco con un raggio che non supera la distanza massima di 20/25 mt, i Mojo che, dal mio punto di vista, sul campo sono micidiali li posizionerò in prossimità delle landing zone variando le altezze degli stessi. Li ritengo indispensabili per la caccia in questa situazione in quanto simulano perfettamente la planata del selvatico sul terreno. Gli stampi da campo di ultima generazione mi facilitano il compito per la creazione di una tesata realistica in quanto con una leggera brezza oscillano leggermente creando movimento nella stampata e sono realizzati in diverse posizioni: dormienti (sleeper), in pastura (feeder), a riposo (rester) e in attività (active).
Quando caccio dove le anatre sono solite andare in rifugio per riposarsi, solitamente sui corsi d’ acqua o sui laghi, le strategie cambiano in base alla quantità di anatre che frequentano il posto e alle loro abitudini. Di conseguenza mi regolerò con la quantità di stampi da utilizzare e in questo periodo cercherò di portarmi una quantità maggiore di femmine o meno colorati in quanto, essendo meno vistosi, daranno più realtà alla stampata simulando una situazione con presenza di soggetti giovani. Sul campo questo non fa differenza in quanto gli stampi sono comunque un po’ nascosti dalle stoppie di vegetazione e quindi se sono più colorati avremo più visibilità. In questa situazione dovrò prestare molta più attenzione alla direzione del vento che è molto più fastidioso per il selvatico in fase di atterraggio; quindi cercherò di creare delle landing zone idonee per le loro planate che, di conseguenza, renderanno più facile il mio compito….. .
Per creare movimento preferisco usare i Mojo galleggianti e, in mancanza di questi, uso i classici ma li tengo a filo d’acqua. Solitamente ne uso solo uno o due, a differenza di quando caccio al campo, dove anche se esagero con il numero, non mi danno nessun fastidio.
CHIAMATE | STAMPATA | |
Caccia al campo | Pastura veloce ed eccitata | Gruppetti di 5-6 stampi da campo in diverse posizioni e 3-4 mojo |
Caccia in zone di rifugio | Canti confidenziali, greeting call e pastura soft | Osservo scrupolosamente la direzione del vento, la quantità degli stampi in base al numero di animali che bazzicano in quella zona e 1-2 mojo galleggianti |
In conclusione in apertura è vietato sbagliare, ho a disposizione un sacco di tempo da dedicare alla preparazione di questo tanto atteso giorno e quindi posso fallire solo per cause esterne: tempo non idoneo, disturbi vari etc… .