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FT3, recensione completa del richiamo per corvidi più famoso d’Europa

Dopo anni d'utilizzo ho deciso di scrivere una recensione sull'FT3 per analizzare pregi e difetti e per dirvi perché dovreste acquistarlo e perché no.

Un tornio e un trapanle cornacchie vicine.o a colonna, oltre a un’innata passione per la natura e una buona manualità nella lavorazione del legno (tramandatagli dalla famiglia di falegnami). Con questi pochi ingredienti uno sconosciuto artigiano di Zaffalere, piccolo paesino del nord del Belgio, ha cominciato circa 20 anni fa a produrre quello che sarebbe diventato il più famoso richiamo europeo per la caccia ai corvidi.

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L’artigiano in questione è Sam Neyt (se non conoscete la sua storia potete leggerla qua, è in inglese) e il richiamo a cui mi riferisco è ovviamente l‘FT3 Premium Europian Crow Call, conosciuto dai cacciatori di mezza Europa più semplicemente come FT3.

Io ho cominciato a utilizzarlo nel 2016, quando Claudio pubblicò la guida sulla caccia d’appostamento alle cornacchie con cui mi ha letteralmente fatto innamorare di questa caccia. Oggi dopo anni d’utilizzo, passati ad affinare la tecnica di richiamo, ho deciso di scrivere una recensione sull’FT3 per analizzare pregi e difetti, per dirvi perché dovreste acquistarlo e perché no, e per lasciarvi qualche utile consiglio su come usarlo al meglio.

Acquisto e versione testata

Il richiamo che vedete in foto l’ho acquistato nel 2019 direttamente sullo shop online di Sam Neyt. Sì, lo so, vi starete chiedendo: “Ma come? Hai detto che lo usi dal 2016…” Purtroppo il primo l’ho perso (più sotto vi spiego com’è andata).

Per il nuovo acquisto ho scelto la versione in palissandro, un po’ più chiara rispetto all’altro modello disponibile, in legno di noce. In una settimana l’FT3 era a casa mia, spedito in una semplice busta bianca assieme al cordino per portarlo al collo. Niente di più di quello che ci si aspetta da un prodotto artigianale.

Nel frattempo, Sam mi aveva inviato per email un manuale, in inglese, con la spiegazione dettagliata su come usarlo. Se siete agli inizi con questa caccia, è fondamentale leggerlo bene! Se invece siete già esperti, leggetelo comunque! Ci troverete dei validi consigli sulle migliori tecniche di chiamata.

Prime impressioni

Ve lo dico subito: la prima volta che lo porterete alla bocca per provare a suonarlo, difficilmente riuscirete a fare un verso simile a quello di una cornacchia. Soprattutto se, come me, siete stati abituati per anni a fischiare solamente con i richiami per anatre. Vi verrà naturale cercare di suonarlo allo stesso modo e disabituarvi non sarà veloce.

Io nel 2016 ci ho messo qualche giorno per riuscire a riprodurre un suono simile a quello di un corvo e qualche mese per ottenere dei buoni risultati a caccia. Il manuale e i video di Sam aiutano, li trovate qui.

Per il resto il richiamo ha un design semplice e compatto: la campana in legno, su cui sono incise le iniziali SN, ha una buona sagomatura, che permette di tenerlo agevolmente tra indice e pollice, e una scanalatura a cui ancorare il cordino.

L’inserto nero in ABS è incollato alla campana (ahimè non si può smontare per eseguire un’accurata pulizia) e all’estremità ha due rientranze utili per tenere il richiamo fra i denti e continuare a chiamare mentre si spara (se vi state chiedendo perché dovreste farlo, non conoscete la “Panic call”… magari ne parleremo in un altro articolo).

Caratteristiche tecniche

Prima di parlare delle prove a caccia, vale la pena sottolineare 2 aspetti tecnici di questo richiamo: l’FT3 è intonato per essere efficacie su 3 specie: la Cornacchia Grigia (Corvus cornix), la Cornacchia Nera (Corvus corone) e la Taccola (Corvus monedula – non cacciabile in Italia). Questo lo differenzia dai richiami made in USA che hanno un tono più adatto alle specie americane. A volte anche le gazze rispondo all’FT3, ma non è un richiamo specifico per questa specie su cui ha quindi un’efficacia limitata.

L’FT3 è un richiamo potente, è progettato per far arrivare il suono fino a 500 metri. Questo è un aspetto che non va sottovalutato, sia per riuscire a sfruttare le sue potenzialità sulle lunghe distanze, sia per evitare di chiamare “troppo forte” le cornacchie vicine.

Prove a caccia 

Nonostante siano passati diversi anni, mi ricordo esattamente la prima volta che lo utilizzai sul campo. Era ottobre, stavo cacciando con mio fratello e i nostri due Drahthaar. Avevo preso l’FT3 da meno di una settimana. Alla vista delle prime due cornacchie non resistetti e squarciai il silenzio della campagna con un forte “Craaa Craaaa Craaaaa”. Il commento di mio fratello, che ancora non sapeva nulla del richiamo, fu laconico: “Ca**o fai? Con quel coso spaventi tutti!”. E in effetti le due grigie scapparono come se gli avessimo sparato.

Da quel giorno l’FT3 è sempre venuto a caccia con me, sia quando mi dedicavo in modo specifico all’appostamento ai corvidi, sia quando uscivo con il cane da ferma. Dopo 2 mesi di prove, decine di cornacchie spaventate, qualcuna abbattuta, e centinaia di commenti sarcastici sopportati, verso gennaio 2017 riuscivo, a parer mio, a suonarlo discretamente bene.

Vi dico “a parer mio”, perché ancora non avevo avuto una reale conferma della sua efficacia. Mi spiego meglio: in appostamento qualche cornacchia riuscivo sempre a tirarla a gioco. Ma la resa era molto variabile, a volte le chiamavo ed entravano, a volte no, altre volte entravano a piombo anche senza chiamarle. Insomma, non era facile capire quanto influisse il richiamo rispetto ad altri fattori, come la stampata, la scelta della zona o il mimetismo del capanno…

La conferma vera è arrivata la stagione successiva, in una di quelle mattine nebbiose tipiche della Lomellina in cui non vedi a più di 15 metri di distanza. Ero appostato sotto un bosco di robinie, non troppo lontano da un dormitorio abbastanza frequentato. Le cornacchie gracchiavano a distanza, le chiamavo e mi arrivano dritte dritte sulla testa sbucando come fantasmi nella nebbia. Non avevo stampi, né capanno, ne poteva essere merito del posto scelto (non essendo in una zona di pastura). Era tutto merito dell’FT3. Finalmente potevo dire di aver imparato a usarlo.

Dopo anni mi rendo conto che in realtà sbagliavo ancora alcune cose, come il tipo di chiamata, l’intensità del suono e la frequenza, ma quella è stata la prima importante conferma che il richiamo funzionava e che se suonato bene aveva un potere attrattivo veramente forte.

Oggi, quando ancora caccio con mio fratello, non scherza più sul richiamo: se vede una cornacchia in lontananza, si gira verso di me facendo un fischio e sottovoce mi dice “chiama!”. Ormai lo sa che con l’FT3, se siamo ben nascosti, posso farci arrivare sulla testa una cornacchia che passa a 300 metri di distanza (forse anche di più, il volume del suono è una delle caratteristiche più sorprendenti di questo richiamo!). Se lo incontrate chiedetegli di quella volta che schiacciati in una canaletta d’irrigazione ho tirato sulle nostre teste un’intero branco. O di quella mattina di gennaio in cui abbiamo svuotato 2 cartucciere e 4 scatole di Bornaghi che avevamo di scorta in auto….

Come imparare a usarlo

Come vi ho anticipato l’FT3 non è il richiamo per corvidi più semplice da utilizzare. Ma seguendo i suggerimenti del costruttore, con un po’ di costanza si possono ottenere buoni risultati in pochi mesi.

La prima cosa importante è imparare a emettere il giusto suono in bianco (senza richiamo). Deve essere un suono vibrato e profondo, che arriva dallo stomaco (non dalla gola). Possiamo paragonarlo a un verso che tutti noi facciamo in modo abbastanza naturale, lo “schiarirsi la voce”. Per imparare il mio consiglio è di guardare il video che trovate a questo link e allenarvi a riprodurre il giusto suono in bianco (per chi non conosce l’inglese, guardare al minuto 1:08).  

Alcuni lo suonano anche imitando il verso della “scatarrata”, ma non è il modo più corretto. Con questa tecnica il suono, arrivando dalla gola (che tra l’altro finisce velocemente con l’irritarsi), ha un’intensità più alta di quella tipica delle cornacchie e per questo la chiamata risulterà meno efficacie.

Una volta imparato a emettere il giusto suono, è importante imparare a modulare il volume della chiamata. Come già detto l’FT3 è progettato per far arrivare il suono fino a una distanza di 500 metri. Se avete una cornacchia sui 100 metri e usate il richiamo a tutta voce la spaventerete. Allo stesso modo se cercate di chiamare a mezza voce una cornacchia che si trova a 300 metri non sentirà il vostro richiamo. Allenatevi, quindi, a modulare il suono, variando l’intensità adattandola alla distanza.

Infine, se avete imparato a gestire questi aspetti e volete diventare dei veri professionisti, dove studiare un po’ del vocabolario del genere Corvus. Trattare l’argomento in modo approfondito qui sarebbe troppo lungo, comunque sappiate che hanno un ventaglio di vocalizzi abbastanza ampio (salute, allarme pericolo e così via) e chi li utilizzano per comunicare in base alla situazione in cui si trovano.

Vi lascio giusto un consiglio: non fate il classico “cra cra cra” che sentite spesso emettere dalle cornacchie quando siete a caccia. Quello è un richiamo di allarme che emettono perché vi hanno visto e con cui avvisano le compagne di un potenziale pericolo. Se lo fate in appostamento non le state attirando ma le state allontanando. Limitatevi a 2 soli “craa” consecutivi.

Cosa non mi è piaciuto

Due sono le cose che non mi hanno convinto fino in fondo dell’FT3. La prima è la scanalatura in cui alloggiare il cordino. È poco profonda, c’è il rischio di perderlo facilmente. A me è successo, passando in un bosco abbastanza fitto con il richiamo al collo. Senza che me ne accorgessi mi son ritrovato poco dopo con il cappio del cordino aperto e senza più FT3.

La seconda è questa: essendo un richiamo ad ancia esposta si può inceppare facilmente, soprattutto se lo tenete in una tasca non perffettamente pulita o penzolante al collo mentre vi spostate in ambienti fitti. Basta un semino che finisce tra la lamella e l’inserto e non suona più. Inoltre, non essendo smontabile riuscire a pulirlo a fondo non è un’operazione immediata.

Costo

Io ho acquistato l’FT3 direttamente sul sito del produttore a 37 € (+5 € di spedizione). Un prezzo di poco sopra agli altri prodotti di riferimento. In Italia lo potete trovare online su Trophy Hunt (importatore ufficiale) o nella vostra armeria di fiducia.

A chi lo consiglio e chi no

Se state cercando un richiamo per corvidi da usare una o due volte a stagione, in quelle poche occasioni che praticate la caccia d’appostamento alle cornacchie perché non avete caccia migliore da fare, allora l’FT3 non fa per voi. Utilizzandolo così poco difficilmente riuscirete a suonarlo in modo efficace.

Se invece avete voglia d’imparare e costanza di applicarvi, e state cercando un richiamo che possa permettervi di cacciare le cornacchie in modo proficuo in ogni situazione, con una qualità del suono e una potenza indiscutibile, allora l’FT3 è il prodotto ideale per voi.

Cosa mi è piaciuto
  • La qualità del suono, se suonato bene è quasi impossibile distinguerlo da una cornacchia vera
  • La potenza, il suono arriva veramente lontano
  • Il manuale, nonostante sia inglese trovate molte indicazioni utili per questa caccia
Cosa non mi è piaciuto
  • La scanalatura per il cordino, poco profonda
  • Difficile da pulire a fondo, non essendo smontabile

Recensione in Pillole

Design - 8.5
Materiali - 9
Qualità suono - 10
Potenza suona - 10
Facilità d'utilizzo - 6.5
Costo - 8.5

8.8

Ottimo prodotto

L'FT3 è un richiamo che vi permette di cacciare le cornacchie in modo proficuo in ogni situazione, con una qualità del suono e una potenza indiscutibile, anche se imparare a suonarlo non è semplice. 

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luca
luca
3 anni fa

Ciao Luca
pratico da anni in maniera esclusiva la caccia alla cornacchia grigia, molte delle foto pubblicate dall’amico Claudio sono dei miei vecchi capanni, mi fa piacere vedere che questo tipo di caccia si stia ampliando attirando nuovi protagonisti.
Nel tuo articolo ho apprezzato molto la chiarezza
Se posso contribuire ti dico di provare non a tenere l’incavo tra i denti ma solo appoggiato e tenuto con le labbra, per pulirlo e spesso la lamella si attacca per colpa della saliva, vanno date delle corpose soffiate tenendo il richiamo al contrario per finire poi con qualche soffio sull’ancia senza però tenerlo in bocca.
il cordino una volta stretto occorre fermalo con una goccia di colla sul nodo così non si allenterà più, il mio regge dal 2015
Infine i tre richiami che senti vengono emessi solitamente per rimarcare il territorio con le famiglie circostanti e sono emessi quando sono appollaiate sui rami da uno o più individui dello stesso gruppo famigliare.
Un’abbraccio
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