Fauna e Ambiente

Nuovo studio scientifico sugli areali di svernamento dell’Allodola nel sud Italia

Dopo la pubblicazione scientifica dello scorso aprile 2015, la ricerca sull’allodola promossa dall’Ufficio Avifauna Migratoria di FIdC e svolta dal Gruppo Inanellamento Limicoli, ha raggiunto un nuovo riconoscimento internazionale con la pubblicazione di un secondo lavoro scientifico sulla rivista di ornitologia “Ringing & Migration”.

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Il lavoro, dal titolo “Masses, fat loads and estimated flight ranges of Skylarks Alauda arvensis captured during autumn migration in southern Italy” firmato da Sergio Scebba, Michele Sorrenti e Maria Oliveri Del Castillo e pubblicato lo scorso 28 settembre, ha analizzato un campione di 22.490 individui di allodola catturati e inanellati nella Piana del Volturno in provincia di Caserta e ha messo in relazione il peso, i depositi di grasso corporeo e il sesso, stimando le distanze di volo e quindi i possibili areali di svernamento della popolazione in transito in quest’area.

“I risultati – spiega in una nota l’ufficio Avifauna Migratoria – consentono di valutare che le allodole in transito presentano nella maggior parte depositi di grasso medi, e che potrebbero soffermarsi in Italia meridionale per lo svernamento oppure raggiungere l’Africa settentrionale solo dopo una sosta per riaccumulare energie, sempre sotto forma di grasso sottocutaneo. Pur non avendo immediate ricadute sul prelievo della specie – continua la nota – si tratta di un ulteriore contributo alla conoscenza di una specie sotto la lente d’ingrandimento delle Istituzioni italiane ed europee e per la quale è in via di uscita il Piano di Gestione Nazionale, che prevede espressamente l’approfondimento delle conoscenze per applicarle alle scelte di gestione”.

Di seguito l’abstract tradotto in italiano. Chi fosse interessato a ricevere l’articolo completo può inviare una mail con la richiesta a avifaunasegreteria@fidc.it.

Masses, fat loads and estimated flight ranges of Skylarks Alauda arvensis captured during autumn migration in southern Italy” di S. Scebba, M. Sorrenti e M. Oliveri Del Castillo

Dal 1998 al 2015 lungo la costa tirrenica meridionale dell’Italia sono stati catturati e inanellati, da Ottobre a metà Novembre, 22.490 esemplari di Allodola utilizzando reti mist-nets. Per ogni singolo esemplare è stata stimata la quantità di grasso accumulata ed è stata valutata la distanza teorica che potrebbe percorrere. Si è valutato inoltre il peso senza grasso in relazione alle dimensioni degli uccelli, ovvero il peso degli uccelli senza depositi di grasso sottocutaneo visibili, per ciascuna categoria di lunghezza alare, verificando le differenze tra maschi e femmine identificati usando la lunghezza dell’ala; il peso (scala 0.1 g) e i depositi di grasso visibile(valori 0-6) sono stati registrati sul campo. I maschi sono risultati significativamente più pesanti delle femmine e hanno mostrato più spesso elevati depositi di grasso. Solo un ridotto numero di uccelli ha presentato punteggi elevati di grasso (classi 5 e 6) ed anche la percentuale di individui senza grasso (classe 0) è risultata molto scarsa: la maggior parte degli uccelli di entrambi i sessi sono stati attribuiti alle classi 3 o 4. I valori di grasso sono stati positivamente correlati con il peso medio corrispondente. Sulla base delle distanze di volo previste il 70% delle Allodole catturate non sarebbe in grado di volare per più di 800 Km: potrebbero raggiungere i loro territori di svernamento, trascorrendo l’inverno in Italia o raggiungendo la costa Nord Africana dopo una sosta per alimentarsi e riaccumulare le energie.

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