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Sardegna, annullata la manifestazione prevista per sabato 21 gennaio

Le associazioni venatorie della Sardegna, con il comunicato riportato in calce, hanno annullato la manifestazione di protesta in programma per sabato 21 gennaio a Cagliari. La decisione è stata presa a seguito dell’incontro svoltosi lo scorso 18 gennaio fra i Presidenti delle Associazioni Venatorie CPA, FIDC e UCS e l’Assessore Regionale alla Difesa dell’Ambiente Donatella Spano, nonostante quest’ultimo non abbia accolto le richieste delle Associazioni Venatorie.

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Nello specifico, queste chiedevano all’Assessore di convocare il Comitato Regionale Faunistico per prolungare il periodo di caccia a Beccaccia, Cesena e Tordi fino al 30 gennaio. Benché l’incontro non abbia avuto l’esito sperato, la pressione delle Associazioni Venatorie ha innescato un confronto tra l’Assessore Spano e il Ministro Galletti che ha portato quest’ultimo ha inviare una nota alle Regione che apre nuovi scenari sulle definizioni delle date di chiusura della caccia alle specie in oggetto.

Il Confronto Spano – Galletti

La Spano il 17 gennaio, il giorno prima dell’incontro aveva dichiarato: “Non esiste alcun pregiudizio ideologico sulle date di chiusura della caccia alle specie della beccaccia, della cesena e del tordo bottaccio: questo deve essere ben chiaro al mondo venatorio. I termini del calendario isolano, fissati in coerenza con le indicazioni ministeriali ed europee, hanno infatti motivi esclusivamente tecnico-giuridici. Potrebbero quindi essere rivisti se esistessero presupposti giuridici tali da non incorrere nella violazione di norme nazionali ed europee”.
“Anche oggi ho interloquito con il Ministro per sottolineare la necessità di uniformare le date di chiusura della stagione venatoria – prosegue l’Assessore–. Voglio quindi ribadire con forza che dietro non si nasconde una questione ideologica ma soltanto il fatto che la Regione Sardegna ha rispettato gli aspetti tecnico-giuridici e il parere dell’Ispra, organo di supporto delle decisioni di Governo. Pertanto chiediamo al Ministro di far sì che l’Ispra tenga conto sia degli studi degli organi istituzionali che di quelli di tutti i portatori di interesse. Personalmente proporrò, all’interno della programmazione regionale della ricerca, lo sviluppo di uno studio specifico che possa sostenere le decisioni anche dinanzi a Ispra”. Questi concetti era stati riassunti anche in una nota inviata in data 13 Gennaio dall’Assessore Spano al Ministro dell’Ambiente.

In risposta il Ministro Galletti, in data 18 Gennaio ha inviato una lettera alle Regione in cui evidenzia che ISPRA, con una nota inviata al Ministero, ha finalmente ha riscontrato l’esigenza prioritaria “di un’analisi scientifica della situazione su scala geo-politica transnazionale, secondo una prospettiva a scala di rotte di migrazione nel loro complesso (flaway), finalizzata a definire lo sviluppo spazio-temporale dei movimenti di ritorno a partire dalle decadi di inizio degli stessi alle diverse latitudini lungo la flyway complessiva seguita da una determinata specie. La lettera di Galletti continua: “Una simile analisi, che dovrebbe concretizzarsi nella realizzazione di un Atlante della migrazione degli uccelli europei, consentirebbe finalmente di chiarire in modo univoco e omogeneo tutti i dettagli conoscitivi per l’implementazione e la corretta applicazione dell’articolo 7.4 della Direttiva 2009/147/CE a livello non solo italiano ma per ciascuno degli Stati Membri UE. Tale nuova prospettiva, secondo quanto si precisa nella stessa nota, verrà considerata da Ispra per il rilascio dei propri pareri già a partire della prossima stagione venatoria sulla base delle prime risultanze acquisite”.
“Si tratta di un approccio che condivido
– continua il Ministro all’Ambiente – e, per tale ragione, assicurerò fin da ora il supporto mio personale e del mio Dicastero in tutte le sedi sovranazionali e internazionali per la concreta realizzazione dell’Atlante delle migrazioni, affinché tale strumento possa rappresentare in futuro la base condivisa per la corretta applicazione dell’articolo 7 della Direttiva Uccelli, nella prospettiva di una gestione venatoria basata su valutazioni transnazionali.”

In conclusione, nonostante non si sia ottenuto il prolungamento della caccia a Beccaccia, Cesena e Tordi, l’impegno delle associazioni venatorie sarde potrebbe aver aperto la strada versa la definizione di una data di chiusura unica per la caccia a queste specie basata su dati scientifici aggiornati.

Il commento del Presidente CPA Sardegna

Marco Efisio Pisanu, Presidente CPA Sardegna, ha commentato così la decisione di annullare la protesta: “Ci sono state parecchie motivazioni che ci hanno indotto a rinviare la manifestazione di sabato 21 Gennaio, alcune si possono riportare su Facebook e altre no, ma sarò ben lieto, a quattr’occhi di raccontare alcuni risvolti. La prima motivazione è dovuta alla disdetta che alcuni Cacciatori che abitano al centro e nord Sardegna che a causa del maltempo hanno dovuto rinunciare. La seconda è dovuta alle previsioni meteorologiche previste per domani. La terza, forse la più importante è dovuta al fatto che sia giunta voce che certi personaggi avrebbero dovuto contestare la nostra manifestazione. A questo proposito mi sono confrontato con un Dirigente della Digos, al quale ho rappresentato le mie “preoccupazioni”.  Detto ciò, considerato che non ci sarebbe più stato il tempo tecnico, ne la volontà da parte dell’Assessorato di modificare il calendario venatorio anche se avessimo manifestato in 40.000, sono giunto alla conclusione (forse sbagliando) che non valeva la pena manifestare in questo momento, soprattutto in considerazione della terza motivazione”.

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