Toscana

Toscana, modificata la legge sulla caccia: ecco tutte le novità

Nella seduta di ieri il Consiglio regionale della Toscana ha approvato le modifiche alle leggi regionali in materia di gestione faunistico venatoria (3/1994) e di governo del territorio (65/2014). Le modifiche introdotte, come sottolineato dal Presidente della commissione Sviluppo economico e rurale Gianni Anselmi, puntano a dare un più ampio supporto scientifico all’osservatorio per la fauna e l’attività venatoria, oltre a consentire la realizzazione di manufatti e introdurre sanzioni, fino alla sospensione del tesserino, per le infrazioni in materia di caccia alla beccaccia. Vediamo nel dettaglio le modifiche introdotte.

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Manufatti e altri interventi edilizi per specifiche esigenze venatorie

Fra le modifiche introdotte una delle più significate riguarda la possibilità per le squadre di caccia al cinghiale di realizzare in territorio rurale manufatti ad uso venatorio o interventi edilizi sul patrimonio esistente. Nello specifico nella legge 3/1994 è stato introdotto l’articolo 34 bis che recita:

Art. 34 bis
Manufatti e altri interventi edilizi per specifiche esigenze venatorie

  1. Per lo svolgimento di attività di supporto e servizio alle squadre di caccia al cinghiale possono essere realizzati nel territorio rurale manufatti secondo quanto previsto dall’articolo 78 della legge regionale 10 novembre 2014, n. 65 (Norme per il governo del territorio)
  2. Per lo svolgimento di attività di supporto e servizio alle squadre di caccia al cinghiale possono essere realizzati anche interventi edilizi sul patrimoni esistente secondo quanto previsto dall’articolo 79 della legge regionale 10 novembre 2014, n. 65 (Norme per il governo del territorio)”

Di conseguenza anche gli articoli 78 e 79 della legge 65/2014 sono stati aggiornati, prevedendo che i manufatti siano soggetti a SCIA e che possano essere realizzati soltanto nelle aree individuate dagli strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica comunali.

Sanzioni per le infrazioni di caccia alla Beccaccia

Un’altra novità significativa riguarda le infrazioni in materia di caccia alla beccaccia: in particolare è stata introdotta una sanzione amministrativa per ogni capo abbattuto al di fuori dei periodi, degli orari e delle modalità espressamente indicate nel calendario venatorio e nel regolamento regionale, che va da un minimo di 400 a un massimo di 2400 € (se l’infrazione viene ripetuta gli importi vengono raddoppiati). Oltre alla sanzione pecuniaria, e sempre per la caccia alla beccaccia, chi commette infrazioni sarà sanzionato anche con la sospensione di un anno del tesserino venatorio (estesa a 3 anni per chi ripete l’infrazione).

Segnatura dei capi abbattuti

Con le modifiche è stata fatta chiarezza sull’obbligo di segnatura dei capi abbattuti, d’ora in poi il capo dovrà essere segnato sul tesserino una volta accertato l’abbattimento. La nuova norma recita:

Comma 9 bis, articolo 28 legge 3/1994
“Nel tesserino è annotata, subito dopo l’abbattimento accertato, la fauna selvatica stanziale e migratoria abbattuta”

Conferimenti AFV, AATV e Aree addestramento cani

Inoltre, nell’ambito del riordino delle funzioni amministrative in materia di caccia, la Regione ha ritenuto necessario aggiornare a livello legislativo la disciplina dei conferimenti dovuti alla Regione dalle aziende faunistico-venatorie, dalle aziende agrituristico-venatorio e dalle aree di addestramento cani. Nello specifico:

  • le AFV dovranno conferire alla Regione un importo corrispondente al 10% del valore della quantità di fauna immessa annualmente e degli ungulati abbattuti nei recinti.
  • le AATV dovranno conferire alla Regione un importo corrispondente al 10% dei capi abbattuti (fino a 2000 capi di galliformi e 400 di lepri e ungulati, poi la percentuale scende al 5%)
  • i titolari delle Aree d’addestramento cani dovranno conferire alla Regione un importo massimo corrispondente al 10% del valore della quantità di fauna immessa annualmente (quaglie escluse).
Ulteriori modifiche

Altre modifiche minori introdotte riguardano:

  • l’attività dell’Osservatorio per la fauna, che per consentire un “più ampio supporto scientifico” potrà avvalersi, oltre che del Centro Universitario di ricerca sulla selvaggina e sui miglioramenti ambientali (Cirsemaf), anche di altri soggetti.
  • l’indice di densità venatoria che è stato corretto per eliminare il riferimento ai sottoambiti, ormai superati dal riordino degli ATC introdotto con legge (84/2016).
  • la concessione della qualifica di guardia venatoria volontaria che si conforma alla normativa statale vigente prevedendo che l’esame sia svolto davanti ad una commissione nominata dal direttore della competente direzione della Giunta regionale anziché dal presidente dell’Esecutivo.
  • la procedura di nomina dei Comitati di gestione la cui competenza è stata attribuita al Presidente della Giunta regionale

Infine è stata cambiata la denominazione di alcune ATC per riutilizzare la tabellazione già esistente sul territorio e raggiungere così un risparmio della spesa. Queste le nuove denominazioni:

ATC 1 – Arezzo-Valdarno-Valdichiana-Casentino, ATC 2 – Valtiberina, ATC 3 – Siena Nord, ATC 4 – Firenze Nord-Prato, ATC 5 – Firenze Sud, ATC 6 – Grosseto Nord, ATC 7 – Grosseto Sud, ATC 8 – Siena Sud, ATC 9 – Livorno, ATC 10 – Arcipelago Toscano, ATC 11 – Pistoia, ATC 12 – Lucca, ATC 13 – Massa, ATC 14 -Pisa Ovest, ATC 15 – Pisa Est

Il commento della Confederazione Cacciatori Toscani

La CCT, con la nota riportata di seguito, ha commento positivamente l’approvazione delle modifiche: “Dopo il positivo passaggio nelle commissioni Ambiente e Sviluppo Rurale, che grazie all’impegno dei componenti avevano accolto alcune proposte elaborate dalla CCT, nella seduta di ieri 25 luglio il Consiglio ha approvato definitivamente le modifiche al testo della legge 3/94 su segnatura dei capi di selvaggina migratoria “al momento dell’abbattimento accertato” e sulla realizzazione e modifica di manufatti per le attività di supporto e servizio alle squadre di caccia al cinghiale. Soluzioni che segnano la vittoria di ragione e buon senso, per le quali la Confederazione cacciatori Toscani si era spesa, rappresentano adesso un passaggio positivo e indicano la necessità di proseguire sulla strada della concertazione. La CCT e le associazioni aderenti sono impegnate per assicurare all’attività venatoria un assetto equilibrato nell’interesse della caccia ma anche della gestione complessiva di fauna e ambiente; un’agenda che vede in primo piano i regolamenti attuativi della Legge Regionale, le modifiche alla legge sulle aree protette, il rilancio del ruolo degli ATC la richiesta di interventi radicali sulla Legge Obbiettivo sugli ungulati”.

Photo credit: Woodcock (license)

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renato rapaccioli
renato rapaccioli
6 anni fa

La razza peggiore sulla terra ?
Gli Animali o gli umani ?
Provate a fare un pensierino sulle barbarie umane !!!!

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