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Veneto mobilità venatoria 2020/2021, da quest’anno anche senza accompagnatore

Le regole per la caccia in mobilità restano le stesse dello scorso anno. Unica novità riguarda la figura dell’accompagnatore che non sarà più richiesta per chi caccia in mobilità

Anche nella stagione venatoria 2020/2021 i cacciatori del Veneto potranno cacciare la selvaggina migratoria in mobilità: a partire dal 1° ottobre potranno usufruire di un massimo di 30 giornate di caccia in ambiti territoriali diversi da quelli a cui risultano iscritti, con esclusione della Zona Lagunare e Valliva.

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Lo ha reso noto l’assessore regionale alla caccia, Giuseppe Pan, sottolineando che le regole restano le stesse dello scorso anno. L’unica novità riguarda la caccia in mobilità in forma vagante, per cui da quest’anno non sarà più richiesta la figura dell’accompagnatore.

Le modalità di accesso

Per cacciare in ambiti diversi da quello di appartenenza servirà l’autorizzazione del sistema informativo regionale, che autorizza l’accesso giornaliero a un numero di cacciatori non superiore alla differenza tra i cacciatori iscritti all’ATC e i cacciatori teoricamente ammissibili sulla base dell’indice di densità venatoria massima stabilito annualmente dalla Giunta.

Per l’attribuzione del codice di prenotazione, e quindi avere il permesso di accesso, il cacciatore dovrà accreditarsi al sistema sul sito regionale movemose.it digitando il proprio codice fiscale e un secondo codice identificativo (codice cacciatore o numero di tesserino venatorio, a seconda della provincia di appartenenza). Il sistema restituirà al cacciatore un codice di prenotazione che gli permetterà di accedere all’ATC in cui ha fatto richiesta di accesso tramite mobilità venatoria.

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