Piemonte

Piemonte, dopo gli incendi caccia sospesa fino al 30 novembre. Vignale: “Ora basta!”

A seguito degli incendi che hanno recentemente interessato alcuni territori del Piemonte, la Giunta regionale con il provvedimento numero 1-5855 del 31 ottobre 2017 ha deciso di sospendere temporaneamente l’esercizio dell’attività venatoria in vari Comprensori Alpini e Ambiti Territoriali di Caccia delle provincie di Torino e Cuneo. Decisione presa, anche, sotto la forte pressione dei movimenti animalisti e anticaccia che nei giorni scorsi sono arrivati a diffondere notizie tendenziose di questo tipo: “Piemonte, cacciatori sparano alla fauna in fuga dagli incendi”. 

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Caccia sospesa fino al 30 novembre

Nello specifico, l’attività venatoria sarà sospesa fino al 30 novembre nei Comprensori Alpini CACN2, CACN4, CATO1, CATO3 e CATO5 e nelle aziende agri-turistico-venatorie e faunistico-venatorie presenti nei relativi territori che “sono direttamente interessati da vari incendi” (come si legge nella nota della Regione).

Invece, nei Comprensori Alpini CATO2 e CATO4, negli Ambiti Territoriali di Caccia ATCTO1, ATCTO2 e ATCTO3 e nelle aziende agri-turistico-venatorie e faunistico-venatorie presenti nei relativi territori, la caccia sarà sospesa fino al 10 novembre 2017, in quanto “aree confinanti indicate dalla Città Metropolitana di Torino, per le quali risulta opportuno creare una fascia di sicurezza”. 

Il provvedimento che sarà pubblicato venerdì 3 novembre 2017 sul BUR della Regione (giorno in cui diverrà operativo) potrà essere prorogato o revocato a seconda del permanere o meno delle condizioni di criticità.

Va sottolineato che in alcuni Comprensori alpini, come il CATO3 e il CATO1, i comitati di gestione e i sindaci di diversi comuni erano già intervenuti autonomamente per sospendere l’attività venatoria nei territori interessati dagli incendi.

Vignali: “Ora basta!”

Il Consigliere regionale Gian Luca Vignale, notoriamente vicino al mondo dei cacciatori piemontesi, con una nota diffusa sui social ha gridato il proprio sdegno per la decisione assunta dalla Giunta: E’ l’ennesima dimostrazione di come questa giunta insieme ai 5 stelle abbia fatto delle politiche anticaccia una priorità.

“Gli incendi che hanno sconvolto il Piemonte – sottolinea Vignale – non potevano prevedere una limitazione dell’attività venatoria così come deliberato dalla Giunta regionale. Infatti, la legge 353 prescrive che: ‘Sono altresì vietati per dieci anni, limitatamente ai soprassuoli delle zone boscate percorsi dal fuoco, il pascolo e la caccia”. La stessa norma può consentire di individuare “zone cuscinetto” in cui si può prevedere, motivandolo, una sospensione temporanea della caccia.” 

“Chiudere l’attività venatoria in territori neppure sfiorati dagli incendi, lontani chilometri da tali aree – prosegue Vignale – che scientificità può avere se non approfittare di una situazione drammatica per speculare e approvare l’ennesima delibera anticaccia? ORA BASTA! Pochi come i cacciatori sono amanti del loro territorio e rispettosi delle situazioni di reale difficoltà. Molti cacciatori – conclude Vignale – in questi giorni in qualità di AIB, di volontari della protezione civile, di amministratori locali, di semplici cittadini sono stati vicini al Piemonte in fiamme”.

Ora, i cacciatori piemontesi si aspettano una dura e forte reazione da tutto l’associazionismo venatorio piemontese.

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