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Recepimento Direttiva Armi, ecco gli obiettivi del Comitato D-477

Nei prossimi 15 mesi in Italia verranno recepite le modifiche apportate lo scorso marzo alla Direttiva Europea che regolamenta la vendita e la detenzioni di armi. Il Comitato Direttiva 477, che fin dal 2015 si batte in difesa dei diritti dei legittimi detentori di armi, ha reso noti i principali obiettivi su cui concentrerà i propri sforzi per far sì che la direttiva sia recepita al meglio anche nel nostro paese, cercando di limitare gli aspetti negativi e valorizzare quelli positivi. Di seguito il comunicato integrale.

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RECEPIMENTO DIRETTIVA ARMI: È ORA DI CHIEDERE

Ora che le modifiche alla direttiva 91/477/CEE sono entrate in vigore, il Comitato D-477, che fin dal 2015 ha sempre contrastato le criminali proposte di modifica della Commissione Europea, ha deciso di rendere noti i punti principali su cui concentrerà i propri sforzi durante le procedure di recepimento. Sebbene la nuova direttiva non preveda più la maggior parte delle restrizioni proposte dalla Commissione Europea, sappiamo bene che il fronte antiarmi nella politica e nell’amministrazione farà di tutto per approfittare dell’occasione e imporre nuove inutili penalizzazioni agli armigeri italiani. Inoltre alcuni punti del testo approvato risultano ambigui e potrebbero fornire uno spunto per introdurre misure restrittive non imposte dalla direttiva stessa. Per questo motivo il Comitato, durante le trattative che stanno per avviarsi, farà di tutto per impedire che il recepimento sia utilizzato dai soliti noti per diminuire i nostri diritti di cittadini onesti.

Ma non solo: è il momento di cominciare a giocare in attacco. La “nuova” direttiva, come imporrà le già note restrizioni, prevede anche delle semplificazioni e delle aperture e bisogna in ogni modo impegnarsi affinché vengano adottate anche in Italia. Non è concepibile che dal recepimento dobbiamo subire solo gli aspetti negativi e non anche usufruire di quelli positivi. E’ il momento di abbandonare il solo gioco in difesa da chi sfrutta ogni incidente o crimine per colpevolizzarci davanti all’opinione pubblica al fine di diminuire i nostri diritti, dobbiamo pretendere il rispetto e la considerazione che meritiamo in quanto cittadini controllati e certificati dallo Stato come onesti.

Sarà quindi fondamentale il coordinamento, già avviato nei mesi passati con la costituzione del tavolo di lavoro in attività da marzo, con le altre associazioni di categoria e con le federazioni sportive al fine di agire insieme nella stessa direzione ed ottenere il miglior risultato possibile. I 15 mesi per il recepimento si annunciano duri e già, recentemente, gli antiarmi hanno ricominciato a battere sulla grancassa mediatica per screditarci e invocare nuove restrizioni. Ma se saremo uniti e numerosi non solo riusciremo a difenderci, ma a recuperare diritti e portarci, se non altro, al livello degli altri stati europei.  

Principali obiettivi del CD-477 in relazione al recepimento delle modifiche alla direttiva 91/477/CEE:

  • Armi demilitarizzate – le armi demilitarizzate sono state inserite nella nuova categoria A6, ma la direttiva consente che i tiratori sportivi possano acquistarle ed utilizzarle e che chi già le detiene possa continuare a detenerle. Noi ci impegneremo affinché queste previsioni siano rispettate e le armi demilitarizzate già in possesso dei cittadini italiani possano continuare ad essere detenute e ad essere cedute ai soggetti autorizzati;
  • Limiti ai serbatoi – a livello europeo i serbatoi sono stati limitati a dieci colpi per le armi lunghe ed a venti per le armi corte e comunque solo per le armi semiautomatiche a percussione centrale. Se per gli altri stati questa è una restrizione, per noi può diventare un allargamento rispetto ai limiti già in vigore (cinque e quindici colpi per tutti i tipi di armi comuni da sparo), motivo per cui chiederemo con forza l’allineamento ai limiti europei. I caricatori inoltre sono stati definitivamente eliminati dalle parti essenziali di arma, per cui chiederemo che anche da noi tornino ad essere considerati dei meri accessori;
  • Certificazioni mediche – i controlli sullo stato di salute di chi richiede una licenza o già ne è titolare sono lasciati alla discrezionalità di ogni singolo stato. Essendo da noi già regolamentati vigileremo affinché non vengano rese più complesse le procedure, anzi proporremo di chiarire definitivamente il ruolo degli Ufficiali medici ed in quali limitati casi possano essere richiesti esami ulteriori rispetto a quanto stabilito dal Ministero della Salute per limitare i numerosi abusi documentati presso le ASL;
  • Detenzione delle armi (e legittima difesa) – le condizioni di custodia delle armi sono lasciate a discrezione degli stati membri. Essendo già previsto dalla nostra normativa che il detentore di armi deve adottare ogni cautela nell’interesse della Pubblica Sicurezza, faremo il possibile per impedire che vengano introdotte ulteriori misure che risulterebbero sovrabbondanti, dispendiose ed inutili ma che, sopratutto, impedirebbero di detenere armi nelle condizioni necessarie agli scopi di difesa dell’abitazione consentiti dalla Legge;
  • Durata delle licenze – il limite stabilito dalla direttiva a tutte le licenze è di cinque anni. Non esiste quindi motivo di imporre durate inferiori alle licenze di porto d’armi e ci opporremo a ogni proposta inutilmente penalizzante. Sarà inoltre importante proporre un coordinamento tra la durata delle varie licenze di cui uno stesso cittadino è titolare, di modo da semplificare i rinnovi periodici e diminuire il carico degli uffici di P.S.;
  • Tiratori sportivi – la figura del tiratore sportivo, autorizzato all’acquisto ed all’uso delle armi di categoria A6 e A8, rimane ambigua. Proporremo che sia considerato tiratore sportivo ogni titolare di porto d’armi iscritto ad un poligono di tiro o che possa dimostrare di svolgere attività sportiva anche non agonistica;
  • Licenze di collezione e di deposito munizioni – anche per le licenze di collezione e di deposito di munizioni per arma corta, che attualmente sono permanenti, dovrà essere adottato il limite temporale di cinque anni. Al fine di adempiere l’obbligo europeo e di non caricare di pratiche inutili gli uffici ed i cittadini, proporremo tuttavia che la licenza rimanga permanente subordinatamente alla presentazione quinquennale del certificato medico previsto per la detenzione di armi;
  • Armi ad avancarica – le riproduzioni di armi antiche ad avancarica lunghe sono state inserite tra le armi soggette a sola dichiarazione (cat. C), motivo per cui ci impegneremo affinché rimangano di libera vendita come attualmente sono ma tutt’al più soggette a dichiarazione di acquisto da parte di acquirenti e cessionari;
  • Armi cal. 9×19 – nel delineare le armi e le munizioni proibite la direttiva non pone limitazioni di calibro ma solo in base al funzionamento o alla tipologia di palla della munizione. Ci batteremo quindi affinché venga eliminata ogni restrizione sulle armi corte in cal. 9×19, presente solo nel nostro Paese, per poter essere finalmente allo stesso livello degli altri paesi europei (e del resto del mondo) e per favorire il settore collezionistico e la pratica di discipline sportive a livello internazionale;
  • Moderatori di suono – i moderatori di suono sono stati eliminati dalle parti di arma soggette a controllo e quindi completamente liberalizzati, motivo per cui chiederemo di poterli finalmente acquistare ed utilizzare nell’ambito dell’attività sportiva. Ciò gioverebbe non solo alla salute dei tiratori, ma anche al rispetto dell’ambiente e delle persone che vivono nelle vicinanze dei poligoni di tiro.
  • Strumenti da salve e da segnalazione – le armi da salve non convertibili in armi vere sono esplicitamente escluse dalla direttiva, per cui ci impegneremo affinché rimangano di libera vendita ed anzi che sia chiarita la possibilità, prevista dalla direttiva, di acquisto ed uso di munizioni irritanti a base di OC (lo stesso principio delle bombolette già di libera vendita e porto) e di lancio di piccoli artifici pirotecnici senza che siano considerate armi proprie.

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