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Ripopolare il Fagiano con animali d’allevamento: Consigli ed errori da evitare

La premessa indispensabile per affrontare l’argomento è che il ripopolamento del fagiano è una operazione accettabile, sia da un punto di vista etico che tecnico, solo se fa parte di una più complessa strategia di gestione della selvaggina. Il ripopolamento deve essere sempre accompagnato da azioni sull’habitat volte a creare delle condizioni perché gli animali immessi siano in grado di sopravvivere e riprodursi. Occorre anche una gestione venatoria sostenibile che non esaurisca immediatamente la risorsa che andiamo a ripopolare. Quindi occorrono dei piani di prelievo o delle aree di rispetto venatorio che consentano alle popolazioni di ricostituirsi.

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Strutture di ambientamento

Le uniche strutture che consentono di ambientare efficacemente degli animali provenienti dall’allevamento in cattività sono i recinti a cielo aperto. Si tratta di strutture fisse realizzate con rete metallica oppure mobili realizzate con rete elettrificata. La superficie minima di queste strutture non dovrebbe essere inferiore ad 1 ettaro.

Il recinto inoltre dovrebbe essere coltivato in modo da offrire delle condizioni ideali, sia dal punto di vista del rifugio che dell’alimentazione.

E’ raccomandabile che il recinto di ambientamento sia dotato di 1 o 2 voliere di pre-ambientamento. La funzione di queste strutture è di evitare che i fagiani appena immessi si allontanino in modo troppo rapido ed improvviso dal recinto. Tuttavia non si deve fare il grave errore di trattenervi i fagiani troppo a lungo. Cerchiamo di ragionare! Se l’animale deve rimanere in una voliera tanto valeva lasciarlo nell’allevamento! E’ il recinto che deve servire per l’ambientamento, non la voliera! Di norma conviene far uscire gli animali un po’ per volta, ma complessivamente nel giro di una settimana gli animali devono essere tutti liberati.

Se c’è la necessità di ripopolare delle aree dove non sono presenti strutture di ambientamento, la voliera interna può essere utilizzata per ricatturare degli animali già ambientati. In questo caso si consiglia di dotare queste voliere d’ingressi a imbuto che facilitano questa operazione.

Età degli animali

Il ripopolamento si fa di norma con animali giovani di età compresa fra i 60 ed i 120 giorni. Gli animali giovani hanno migliori capacità di adattamento anche se sono più esposti alle patologie che potrebbero manifestarsi soprattutto in condizioni climatiche sono avverse. Più l’animale resta in allevamento, più resta condizionato da questo ambiente e minore sarà la sua capacità di adattarsi alla vita selvatica. Il consiglio è quello di utilizzare fagianotti di età compresa fra i 60 ed i 90 gg che rappresentano il miglior compromesso fra resistenza alle patologie e capacità di adattamento

Alimentazione durante l’ambientamento

Per l’alimentazione occorre tenere presente che i fagianotti hanno ancora un elevato fabbisogno proteico che non può essere soddisfatto solo con delle granaglie. Per questo il consiglio è di mescolare il mangime commerciale con le granaglie in modo da mantenere un adeguato livello di proteine. Con animali di 8-9 settimane si può utilizzare un mangime da primo periodo mescolato con un 25% di granaglie, oppure, per la prima settimana si può utilizzare un mangime di II periodo tal quale.

Progressivamente si dovrà ridurre la quota di mangime ed aumentare quella di granaglie. A circa 120 gg il fabbisogno proteico può essere soddisfatto solo con le granaglie, ma se il recinto è sufficientemente grande e ben coltivato i fagiani potranno integrare la loro dieta con insetti ben prima di questa data.

Prevenire le patologie

Gli abbeveratoi all’interno della voliera devono essere a livello costante, da evitare bacinelle o ciottoli che vengono facilmente imbrattate con le feci favorendo la diffusione degli agenti patogeni. Può essere utile somministrare integratori vitaminici e/o con sostanze naturali anti-batteriche e anticoccidiche (es. Orego-Stim) e vermifughi a base di sostanze naturali (tipo Verm-X che non richiedono la ricetta veterinaria). Anche l’aceto di mele ha una buona azione disinfettante.

Spostare frequentemente le mangiatoie presenti nel recinto di ambientamento. La maggiore concentrazione delle uova di parassiti intestinali si trova entro 2 metri dalla mangiatoia.
Durante l’inverno lavorare il terreno e disinfettare (soprattutto le voliere interne) con calciocianamide, un concime che ha una azione geosterilizzante e nematocida.

Gestione degli animali in fase di ambientamento

Dal recinto i fagianotti cominceranno a esplorare l’ambiente circostante e a compiere i primi voli. Spesso però, nelle prime settimane, non sono in grado di rientrare di volo nel recinto e pertanto cominciano a pedinare intorno alla recinzione divenendo facili prede per i predatori. E’ quindi consigliabile, la sera, fare il giro del recinto, tenendo aperti cancelli in modo da favorire il rientro di pedina prima del buio. Può essere utile allo scopo dotare il recinto di appositi ingressi dotati di una griglia anti-predatore.

Applicando queste regole, sarà possibile ottenere non solo un surplus di fagiani per il prelievo venatorio, ma a fine caccia, avere a disposizione dei soggetti che possono contribuire alla riproduzione e quindi nel tempo, a ridurre le immissioni stesse.

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