Sardegna

Sardegna, presentate le osservazioni al Piano Faunistico Venatorio. CPA e FIdC chiedono l’annullamento

Il mondo venatorio sardo sta vivendo in questi ultimi mesi una fase cruciale, un momento di scontro tra cacciatori e Regione, che, in un modo o nell’altro, segnerà il futuro della caccia sull’isola negli anni a venire.

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In estrema sintesi: la Regione vorrebbe uniformare la materia della gestione faunistica/venatoria al resto d’Italia, con l’approvazione del Piano Regionale Faunistico Venatorio (PRFV) e la costituzione di 17 Ambiti Territoriali di Caccia. Dall’altra parte, una larga maggioranza dei cacciatori sardi chiede alla Regione di non uniformarsi ad un modello tanto criticato e contestato nella penisola, ma di mantenere la propria autonomia di gestione in materia venatoria.

Nonostante le contrarietà del mondo venatorio sardo all’istituzione degli ATC e la mozione presentata da alcuni Consiglieri Regionali con cui chiedevano la revisione del PRFV, la Regione lo scorso dicembre ha avviato l’iter per l’approvazione del Piano Faunistico che prevede la sottoposizione del Piano stesso alla procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS).

Durante questa fase, che volge ormai al termine, si sono tenuti tre incontri pubblici a Sassari, Cagliari e Nuoro (tutti molto partecipati dai cacciatori sardi), in cui sono stati presentati i contenuti del Piano ai vari i portatori d’interesse, i quali hanno potuto inviare alla Regione entro il 28 ottobre le proprie osservazioni al PRFV.

Le osservazioni presentate dalla CPA

Il Presidente regionale dell’Associazione Venatoria Caccia Pesca Ambiente, Marco Efisio Pisanu, ci ha fornito le Osservazioni presentate della propria Associazione in cui si evidenziano moltissimi vizi sia di forma che di contenuti. Proprio per questo la CPA ha chiesto il formale annullamento del Piano Regionale Faunistico Venatorio.

Di seguito vi riportiamo uno stralcio delle osservazioni presentate dalla CPA (qua potete consultare il testo integrale)  “la reale portata del Piano meriterebbe adeguata attenzione nei suoi impatti sociali, visto che l’inserimento della parcellizzazione territoriale che con lo stesso si vorrebbe attuare avrà come unico riflesso quello di negare l’identità di una Comunità che da sempre si è riconosciuta nella Sua unità e uguaglianza. A tal proposito, considerato quanto riportato dallo Statuto Speciale della Sardegna, in particolare all’articolo 1, dove si attesta che la Sardegna è “Una e indivisibile”, e in virtù di quanto stabilito dalla lettera i dell’Articolo 3 che riconosce alla Sardegna potestà legislativa in materia di caccia, si chiede l’annullamento del PRFV e si chiede alle Autorità competenti una riforma della legge regionale sulla caccia, che tenga conto di quanto stabilito dallo Statuto e dalle esigenze del popolo Sardo”

Le osservazioni presentate da Federcaccia

Anche la Federcaccia Sardegna ha presentato le proprio osservazioni al Piano Regionale Faunistico Venatorio evidenziando vizi di forma e chiedendo la sospensione dell’iter di approvazione e la formulazione di una nuova stesura che tenga conto delle osservazioni presentate e che coinvolga maggiormente le Associazioni interessate. Qua il testo integrale delle osservazioni Fidc

Le osservazioni presentate dalle altre Associazioni

Le Associazioni Unione Cacciatori di Sardegna, Libera Associazione Sarda della Caccia, Caccia e Cinofilia Sardegna, Associazione Nazionale Libera Caccia Sardegna e Associazioni Armieri Sardegna hanno presentato anch’esse un lungo documento congiunto con cui chiedono “l’integrale recepimento delle osservazioni formulate e la totale revisione e aggiornamento del piano che appare […] completamente inadeguato per l’attuazione di una corretta programmazione e gestione di una attività venatoria conciliabile con le superiori esigenze di conservazione della natura”. Qui il testo integrale delle osservazioni

Ora si attende una risposta da parte della Regione che dovrà ancora acquisire i pareri del Comitato Regionale Faunistico e della Commissione consiliare competente, prima di arrivare alla deliberazione di Giunta per l’approvazione definitiva.

 

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