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Caretta: “Basta ritardi sulle cacce in deroga”

L'Onorevole di Fratelli d'Italia ha presentato un'interrogazione al Presidente Conte

“Basta perdite di tempo, il Presidente Conte convochi la Conferenza Stato-Regioni e rispetti l’art. 19 bis della legge statale 157/92″. Così l’Onorevole Maria Cristina Caretta, di Fratelli d’Italia, ha annunciato di aver presentato un’interrogazione al Presidente del Consiglio e al Ministro per gli Affari regionali e Autonomie Francesco Boccia.

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Termine scaduto il 10 giugno

L’Onorevole Caretta ha ricordato che il termine per permettere alle Regioni, che hanno presentato regolare richiesta di applicare il regime di deroga, di poter ricevere la ripartizione dei quantitativi massimi prelevabili delle specie oggetto di deroga è scaduto lo scorso 10 giugno.

“E’ opportuno ricordare che le deroghe – spiega Caretta – sono uno strumento messo a disposizione degli Stati membri dall’Unione europea, al fine di derogare ai divieti generali per tutte quelle specie che sono considerate in buono stato di conservazione. Riguardano forme di cacce tradizionali fortemente radicate nel territorio italiano e rappresentano anche un efficace strumento a tutela delle culture agricole dai danni provocati dall’eccessiva presenza di alcune specie di fauna selvatica che, pur non essendo considerate normalmente cacciabili, possono essere prelevate in deroga ai sensi della direttiva comunitaria 147/2009 e dall’art. 19 bis della legge statale 157/92.

Mancanza di rispetto verso i cacciatori

Per la deputata di Fratelli d’Italia è una mancanza di rispetto nei confronti dei cacciatori: “Ancora una volta questo Governo non rispetta i diritti di una categoria, quella dei Cacciatori, a cui mi onoro di appartenere e della quale ci si ricorda benissimo solo quando c’è da tartassarla con mille tasse e gabelle. I Cacciatori non chiedono contributi o regalie, ma semplicemente il rispetto della legge da parte di un Governo smemorato quando gli fa comodo e che dimentica che noi Cacciatori, nel rispetto della legge, per poter esercitare l’attività venatoria versiamo ogni anno nelle casse dello Stato, con il pagamento della sola tassa governativa, oltre 120 milioni di euro. In quel caso l’attuale Esecutivo dimostra di conoscere benissimo l’esistenza degli appassionati dell’attività venatoria, salvo poi dimenticarli quando si tratta di dargli quel che gli spetta. Un comportamento ipocrita che caratterizza l’intera attività di Governo e che Conte e compagni hanno dimostrato di applicare pressoché a tutte le categorie di contribuenti, ma ora la misura è colma e non consentiremo più che si continuino a ignorare i diritti dei Cacciatori italiani”.

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