Dalle Associazioni

Divieto Piombo, gli interventi di Fiocchi e Berlato in Commissione Ambiente

Pietro Fiocchi e Sergio Berlato sottolineano le criticità del piano d'azione europeo

La proposta di divieto d’utilizzo di cartucce al piombo, per come sta venendo concepita in ambito Europeo, sta sollevando molte perplessità nel mondo venatorio italiano e internazionale. Lo scorso 18 febbraio se ne è discusso a Bruxelles in Commissione Ambiente, dove sono intervenuti i due europarlamentari di Fratelli d’Italia, Pietro Fiocchi e Sergio Berlato.

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Entrambi hanno notificato alla Commissione Europea tutte le criticità individuate nel piano d’azione per la limitazione dei danni ambientali causati dal piombo.

L’intervento di Pietro Fiocchi

L’Europarlamentare Pietro Fiocchi, in un lungo intervento effettuatoha messo in luce come l’inefficienza del piano normativo messo in atto dall’UE derivi essenzialmente da una vaga e imprecisa definizione delle zone umide.

Vietare l’utilizzo e il possesso di proiettili a piombo nelle zone umide, quando queste ultime non sono mai state definite in maniera puntuale e univoca, porta a una serie di conseguenze inaccettabili sia per i cacciatori sia, su scala più ampia, per l’economia europea.

Nello specifico l’Onorevole Pietro Fiocchi ha fatto notare che in Italia sarebbe considerato reato penale il semplice possesso di proiettili a piombo mentre si attraversano zone umide, anche se il cacciatore che li possiede non è intenzionato a utilizzarli su quel territorio.

Ne consegue che, un cacciatore che non aveva intenzione di violare la legge ma è stato “beccato” in possesso di proiettili al piombo in zona vietata si ritroverà la fedina penale macchiata e, pertanto, gli sarà revocato il permesso di caccia.

L’imprecisione nella definizione delle aree umide si traduce quindi, nel giro di pochi passaggi, in un vero e proprio impedimento all’attività venatoria.

In secondo luogo Pietro Fiocchi ha sottolineato come negli Stati Uniti la legge vieti l’utilizzo di proiettili al piombo esclusivamente nella caccia alle oche e alle anatre. Questa scelta, permette di proteggere in modo “pratico e pragmatico” le zone umide dagli effetti del saturnismo e, insieme alle sovvenzione per il ripristino di tali ambienti, ha consentito ad anatre e oche di prolificare liberamente. Il risultato è che nel giro di circa 40 anni il numero di oche e anatre presente sul territorio degli States è aumentato in maniera consistente e continuerà a farlo in futuro.

L’intervento di Sergio Berlato

Sergio Berlato ha sottolineato come, a suo modo di vedere, l’intera proposta della Commissione Europea dimostri una avversione ideologica nei confronti della caccia. La proposta utilizzerebbe dati presunti non accertati che collegherebbero la diminuzione della popolazione di uccelli nelle zone umide all’utilizzo delle cartucce al piombo.

Berlato ha sottolineato come la vera causa della sparizione dell’avifauna dal territorio europeo sia la distruzione dei loro habitat naturali a causa non del piombo utilizzato dai cacciatori, ma di altre attività umane che implicano un impatto ambientale ben maggiore.

In difesa dell’attività venatoria, Berlato ha affermato che l’azione dei cacciatori non è parte del problema in esame, bensì parte della soluzione: “I cacciatori si occupano da sempre della gestione e della conservazione delle zone umide” ha dichiarato il presidente dell’Associazione Cacciatori Veneti, che ha anche sottolineato come, contrariamente a quanto affermato dalla CE, l’attività dei cacciatori a protezione del territorio comporta un costante aumento dell’avifauna e non il suo depauperamento.

Berlato ha inoltre voluto sottolineare come la scelta del piombo per le munizioni destinate alla caccia ha motivazioni profonde e complesse, prima tra tutte la necessità di realizzare pallini con una resa balistica migliore, che siano in grado di uccidere l’animale senza procurargli inutili sofferenze.

Come sottolineato anche da Fiocchi, inoltre, Sergio Berlato ha evidenziato come la quantità di piombo rilasciato nell’ambiente da batterie e scarichi delle automobili, nonché dalla realizzazione di tubature idrauliche in piombo, sia ben più alta della quantità di piombo diffusa annualmente sul territorio dai cacciatori e dai loro proiettili.

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