Fauna e Ambiente

Il Ministero vieta l’utilizzo dei richiami vivi fino a Novembre

A causa dei nuovi focolai d’influenza aviaria scoppiati nel mese di Agosto nel Nord Italia (in particolare Lombardia e Veneto), il Ministero della Salute con l’Ordinanza n. 19967 ha nuovamente vietato l’utilizzo dei richiami vivi appartenenti agli ordini Anseriformi e Caradriformi, in tutte le zone definite ad alto rischio. Le nuove disposizioni del Ministero sono efficaci a partire dal 1° settembre 2017 e restano in vigore fino al 31 ottobre 2017.

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Le zone ad alto rischio

Considerando la situazione epidemiologia, i fattori di rischio e fattori di diffusione, il Ministero della Salute ha definito le aree ad alto rischio d’introduzione dei virus influenzali ad alta patogenicità H5 e H7 in cui sono adottate le misure di riduzione del rischio che comprendono il divieto d’utilizzo dei richiami vivi.

Queste zone, riportate nelle cartina che trovate di seguito, comprendo buona parte della Pianura Padana, fra Veneto, Emilia, Lombardia e Piemonte, e alcune zone di Umbria e Lazio.

Utilizzo vietato anche nel resto d’Italia

Come spiegato da ACMA nella nota che vi riportiamo di seguito, anche nelle zone non ad alto rischio resta comunque vietato l’utilizzo dei richiami vivi, poiché il Ministero non ha emesso ancora nessuna deroga al divieto d’utilizzo che è in vigore su tutto il territorio nazionale dallo scorso 31 dicembre.

ACMA. NIENTE RICHIAMI VIVI FINO A NOVEMBRE

“Si comunica che mentre ci aspettavamo dai contatti avuti che fosse questa settimana quella giusta per vedere concesso l’uso dei richiami vivi per la prossima stagione venatoria, è invece stata emanata dal Ministero della Salute una nuova ordinanza che vieta l’uso dei richiami nelle zone ad alto rischio fino al 31 ottobre (si veda allegato). Poiché ad oggi, come detto,  non sono state emanate le nuove disposizioni di deroga che avrebbero potuto consentire l’uso dei richiami almeno nelle zone non ad alto  rischio, l’uso dei richiami rimane interdetto su tutto il territorio nazionale. A seguito di questi sviluppi ACMA e FIDC hanno richiesto immediatamente un incontro con l’istituto di riferimento (Istituto zooprofilattico delle Venezie). Vi terremo aggiornati.”

Qui il testo integrale della nuova ordinanza del Ministero della Salute

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