Dalle Associazioni

Sardegna: Pisanu, Presidente regionale del CPA, in difesa dei Cacciatori

Pochi giorni fa sul sito Olbia.it è stata pubblicata una lettera dal titolo Riflessioni sulla caccia: quei cani stipati sul pick up in cui l’autrice, Denise Meloni, attaccava i Cacciatori ed in particolar modo la gestione dei nostri amati cani da caccia, definendo l’attività venatoria e i cacciatori come “un’immagine che dovrebbe essere consegnata alla storia”.

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In risposta e in difesa della categoria è intervenuto Marco Efisio Pisanu, Presidente regionale del CPA, con la lettera inviata alla redazione di Olbia.it (che correttamente l’ha pubblicata) che vi riportiamo di seguito.

Spettabile Redazione di Olbia.it

Gentilissimo Direttore,
sono Marco Efisio Pisanu, Presidente regionale dell’Associazione Venatoria, C.P.A., orgogliosamente Cacciatore.
A seguito della lettera inviata alla Vostra redazione dalla Signora Dénise Meloni, ho letto l’invito a scrivere il nostro pensiero sul Vostro sito web e non potevo rimanere indifferente, pertanto scriverò a Voi e in risposta alla Signora.

Ho sempre rispettato il pensiero altrui e rispetterò anche il pensiero della Signora Dénise Meloni, nonostante nel Suo racconto ci siano delle gravissime affermazioni e cose non vere, però l’affermazione “abominevole” la rispediamo al mittente.

Innanzitutto la caccia non è uno sport, la caccia è Passione, Cultura e Tradizione, rigorosamente praticata rispettando le leggi in vigore, ma soprattutto con il rispetto del benessere animale, con particolare attenzione ai nostri amici cani. Cara Dénise, se Lei fosse appassionata a qualcosa (ne dubito) potrebbe capire cosa significa essere Cacciatori, altrimenti parlare con Lei sarebbe come provare a spiegare come sono fatti i colori ad un non vedente. Se vuol approfondire sull’etica della caccia, si vada a leggere “Game Management”, una specie di bibbia della gestione della selvaggina a scopo venatorio, oltre che di conservazione faunistica. Ovviamente di tale volume ci sono altre traduzioni “di parte” che farebbero rivoltare nella tomba l’autore Leopold (così la definisce AIW), oppure, visto che siamo entrati nel campo dell’etica, provi a leggere Thoreau; famoso il suo Walden che cita (sempre riportando uno scritto dell’AIW) “…e quando qualche amico mi ha chiesto di lasciare andare a caccia i suoi ragazzi, ho detto si – ricordando che la caccia era una delle parti migliori della mia educazione.

Cara Dénise, nella Sua missiva, oltre a tante inesattezze, che non sto qui ad elencare ha scritto: “ogni settimana produce un bollettino di guerra tra feriti, incidenti e morti”. Ci spiega da dove ha preso questi dati? Prima di “sparare” affermazioni di questo tipo, la invito a documentarsi! I decessi nella caccia, inseriti nella classifica degli incidenti mortali elencati tra tutti gli sport (nonostante non lo sia) risulta essere agli ultimissimi posti.

Le dico francamente che fin da subito ho pensato che la Sua fosse una storia inventata, scritta da un anticaccia in cerca di visibilità, ne ho avuto poi conferma leggendo la Sua frase: “Caccia e cacciatori dovrebbero, per me, essere un’immagine consegnata alla storia”.
Se Lei era in cerca di una qualche attenzione o popolarità, si metta in coda ed ovviamente dopo la Brambilla, che predica il suo credo animalista e poi si scopre che il canile a lei affidato con 150 cani è stato sottoposto a sequestro perché non a norma (a quanto afferma la Regione Lombardia e la locale ASL…). Che dire poi se dal 2001 l’ex ministro del Pdl Michela Vittoria Brambilla risulta essere socia fondatrice della Sotra Cost International, azienda che commercia prodotti ittici surgelati e affumicati con un giro di affari di 45 milioni di euro l’anno…

Mia cara Dénise, la natura lasciata a se stessa, molto spesso inaridisce, se un buon agricoltore non provvede alle “potature” e se non raccoglie i frutti che da essa ne derivano. Per ciò che riguarda la fauna, siamo SOLO noi ad occuparcene, nel bene e nel male e seppur educatamente accetto il suo pensiero, mi permetta da tecnico del settore di non condividerlo. Solo per fare una battuta, e immaginando che Lei sia anticcaccia, proporrei che per essere “anticaccia” sia necessario fare un corso soprattutto di buona educazione, dare almeno una lettura alle leggi vigenti in materia venatoria tipo la legge quadro 157/92 o la L.R. 23/98, pagare almeno una tassa di concessione governativa, regionale ecc…. e conseguire così la licenza ufficiale di “ANTICACCIA”, dopo aver superato (come dobbiamo fare noi) una visita anamnestica che certifichi il non uso di droghe e alcol, per poi passare attraverso il Medico legale che ne attesti l’idoneità psico-fisica. Ovviamente dopo aver ulteriormente dimostrato che non si abbiano carichi pendenti in Pretura ed in Procura. Infine la cosa più facile: dimostrare di saper riconoscere un melo da una quercia.

Se invece parla come semplice cittadino (a mio modo di vedere ha tutto il diritto di criticare chi vuole e come vuole, compresi o soprattutto i cacciatori), continui pure a farlo, ma ovviamente, con la mancanza di tale attestato, l’ignoranza di chi non conosce le leggi, le sue osservazioni resteranno solamente di parte, pretestuose e soprattutto prive di valenze giuridiche ed etiche.

Al di la dei pareri personali (più o meno condivisibili), mi chiedo se Lei sia a conoscenza di quante persone lavorino proprio grazie alla nostra passione, mi chiedo se Lei è al corrente che grazie alla nostra passione in tanti possono ancora contare su un posto di lavoro, cosa assai rara di questi tempi. Giusto per la “cronaca” la informo che tutto ciò che gira attorno alla caccia produce quasi l’ 1 % del PIL, dati forniti dall’Università di Urbino.

La saluto augurandole ogni bene e naturalmente viva la caccia e i Cacciatori sempre!
Tanto le dovevo.

Ales, 18 Settembre 2017

Il Presidente Regionale
Marco Efisio Pisanu

A Marco Efisio Pisanu vanno i nostri complimenti per la pronta replica a questo ennesimo attacco portato alla nostra categoria.

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