Dalle AssociazioniToscana

E’ scontro tra Arci Caccia Toscana e il Presidente Nazionale Sorrentino sul tema ATC

L’Arci Caccia Toscana ha inviato una dura lettera al Presidente dell’Arci Caccia Nazionale, Sergio Sorrentino, in seguto alla pubblicazione sul quotidiano La Nazione di un’intervista in cui Sorrentino critica la riforma che prevedeva la riduzione degli ATC toscani, poi bocciata dalla Corta Costituzionale.

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In particolare l’Arci Caccia Toscana chiede a Sorrentino: come mai gli ATC di livello provinciale sono illegittimi in Toscana (dove pure erano divisi in sottoambiti), quando nella tua Regione, dove svolgi anche, da tanti anni, il ruolo di Presidente di un ATC, ce ne è uno per provincia (salvo il caso di Salerno), così come provinciali sono tutti gli ATC della Puglia e quando, ancor peggio, in larga parte delle regioni meridionali gli ATC sono stati costituiti solo sulla carta o anche mai istituiti. Ti domandiamo questo non per polemica ma per amore della verità dei fatti. Cosa ne pensa il nostro Presidente degli ATC siciliani, di quelli pugliesi, ecc.?

Di segutio il testo integrale della lettera inviata da Arci Caccia Toscana al Presidente Nazionale Sorrentino.

Logo Arci CacciaLETTERA APERTA AL PRESIDENTE DELL’ARCI CACCIA NAZIONALE, SERGIO SORRENTINO
Abbiamo avuto modo di leggere dalle pagine de “La Nazione” del 10 novembre 2016 una tua intervista sul tema degli ATC toscani e sulle conseguenze intervenute con la sentenza della Corte Costituzionale: sentenza che, su improvvido ricorso presentato dal Governo, ha bocciato la riforma della Regione Toscana (la n° 88 del 2014) sul riordino degli ATC.

Francamente non possiamo sottacere lo stupore e l’incredulità nostra nel leggere tali dichiarazioni, soprattutto se provenienti dal Presidente nazionale della nostra Associazione.

Il metodo inusitato quanto irriguardoso e privo di ogni più minima valutazione di ordine politico da te adottato ci porta amaramente a dover constatare quanto, oggi, la nostra Associazione sia ormai ammorbata ed imprigionata dalla mancanza di confronto e da rigurgiti centralistici che considerano i territori, e con loro i gruppi dirigenti periferici, semplici portatori di acqua da giudicare ed eventualmente da bacchettare.
Un metodo mai prima applicato ed oggi inaugurato con il solo obiettivo di mantenere i riflettori accesi sull’Arci Caccia Toscana, in una sorta di congresso permanente, poiché “rea” di aver saputo ragionare e battersi per una prospettiva di politica venatoria che continua a turbare i sonni e le menti di quanti, oggi come ieri, vorrebbero ristabilire il primato dell’autoconservazione e di una funzione ormai fuori dalla storia.

Nel merito le tue affermazioni appaiono gravi e totalmente lontane dai fatti. Offensive per i nostri presidenti e rappresentanti negli ATC prima di tutto perché vergate su un giornale in totale assenza di conoscenza e riscontro sul lavoro quotidiano, sulle responsabilità e sui tanti problemi affrontati e in buona parte risolti che consentono oggi agli ATC toscani di guardare con speranza al futuro e, soprattutto, alla capacità di dare agli stessi una nuova quanto funzionale centralità nella redistribuzione della delega amministrativa e nei rapporti tra Regione e territorio.

Vogliamo ricordare a te ed a noi stessi come la passata riforma della Legge regionale toscana, che portò alla riduzione a 9 ATC, pur mantenendo i vecchi 19 sottoambiti, rispondeva esattamente a quanto da te affermato e cioè alla riduzione dei costi di apparati amministrativi in favore di maggiori risorse da destinare al territorio ed alla gestione faunistica. Quello che tu auspichi noi lo avevamo già fatto e stiamo lavorando affinché su ciò non si torni indietro, anche in questa laboriosa fase di modifiche legislative che ci vedono giornalmente impegnati in prima linea nella non facile trattativa sui tavoli regionali.

Una riforma, la n° 88/2014, quindi sostanzialmente corretta che ha consentito di mantenere un alto livello di protezione delle risorse destinate alla gestione attraverso una diversa articolazione della Tassa Regionale che non è stata contestata dalla Corte e che ha evitato possibili aumenti delle quote di iscrizione dei cacciatori.

Tu dici che era prevedibile che il Governo, e quindi la Corte, impugnasse questa legge della Regione. Sarebbe a questo punto opportuno che tu spiegassi come mai gli ATC di livello provinciale sono illegittimi in Toscana (dove pure erano divisi in sottoambiti), quando nella tua Regione, dove svolgi anche, da tanti anni, il ruolo di Presidente di un ATC, ce ne è uno per provincia (salvo il caso di Salerno), così come provinciali sono tutti gli ATC della Puglia e quando, ancor peggio, in larga parte delle regioni meridionali gli ATC sono stati costituiti solo sulla carta o anche mai istituiti. Ti domandiamo questo non per polemica ma per amore della verità dei fatti. Cosa ne pensa il nostro Presidente degli ATC siciliani, di quelli pugliesi, ecc.? Da cosa deriva questa attenzione e questo giudizio così grave sull’esperienza toscana, quando in tante realtà del nostro Paese si registrano situazioni molto più criticabili della nostra?

Gli ATC toscani sarebbero infine degli enti autoreferenziali. Una affermazione che da quali elementi concreti derivi resta per noi un mistero. Forse, prima di rilasciare interviste, si farebbe meglio a documentarsi oppure a chiedere ai nostri presidenti e rappresentanti negli ATC quali problemi stanno giornalmente affrontando, o più semplicemente chiedere agli Uffici Regionali la documentazione sulle attività svolte, sugli impegni di spesa effettuati, sugli affidamenti e gare sviluppate poiché, qui da noi, in questa regione, il controllo sugli ATC segue regole di derivazione pubblica e, pertanto, gli Ambiti sono sottoposti a controllo diretto da parte della Regione e della Corte dei Conti. Consigliamo pertanto il nostro Presidente di volgere lo sguardo e l’occhio indagatore altrove per trovare, lì si, elementi di autoreferenzialità od altro.

Infine un’ultima considerazione. In questi tre mesi che ci separano dal congresso non abbiamo avuto ancora il piacere di conoscere i propositi e i programmi concreti del Presidente Sorrentino e dei suoi collaboratori (ad oggi non si ricorda né un intervento né una dichiarazione in tal senso). In compenso, tuttavia, abbiamo potuto conoscere il Presidente Sorrentino che, con sindrome binaria, da un lato fa richiesta di incontri preliminari con l’Arci Caccia Toscana e, dall’altro, interviene sgarbatamente, attraverso i giornali, su cose e temi che dimostra di non conoscere.

Cordiali saluti.

L’Ufficio di Presidenza
Arci Caccia Toscana

Fonte Arci Caccia Toscana

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