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Wilderness Italia sulle aggressioni degli orsi in Trentino

Franco Zunino, Segretario Generale dell’Associazione Italiana Wilderness, a seguito della recente aggressione di un orso subita da un escursionista in Trentino, è intervenuto sull’argomento sottolineando come gli “orsi trentini” siano ormai “orsi sloveni” e come in Italia l’abbattimento di orsi e lupi sia considerato un tabù.

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wildernessSULLE AGGRESSIONI DEGLI ORSI IN TRENTINO

Ormai non è più una novità, forse con gran gioia solo dei media che hanno così un argomento non da poco da trattare per il nostro Paese di ambiental-animalisti, pronti a negare anche le verità più vere pur di portare avanti la loro causa ossessivamente pro-animali, per cui anche i predatori più feroci sono sempre dei “pet”, dei cuccioloni, dei bambi, tutti lì in attesa di leccare la mano dell’uomo.

Purtroppo la realtà è spesso diversa! E i lupi si rivelano lupi e gli orsi si rivelano orsi, per quello che sono realmente e come la natura li ha forgiati, per la loro funzione equilibratrice dove anche l’uomo ha un suo posto ben preciso, anche lui cacciatore o super-predatore. Lupi ed orsi sono predatori anch’essi, non solo animali bellissimi da vedere mentre vivono liberi nel loro mondo selvaggio; ma da lasciare a debita distanza in quel mondo se non vogliamo finire… nella pancia del coccodrillo come in Africa poco tempo fa è successo ad un cacciatore guida di safari, proprio lì ritrovato dopo la sua sparizione!

Ma per quanto riguarda l’orso che in Trentino ha recentemente aggredito una persona c’è da dire una cosa in difesa dell’orso, l’unica che i quotidiani non hanno mai detto (perché scomoda, perché non politicamente corretta): quegli orsi così aggressivi che da oltre un decennio scorrazzano per il Trentino non sono più orsi “trentini”: sono orsi sloveni! Come è per l’uomo, anche gli animali hanno caratteri comportamentali diversi da popolazione a popolazione. E gli orsi sloveni, così come tutti quelli delle popolazioni nordiche e orientali, ed americani, hanno un carattere più aggressivo di quello che avevano gli orsi “italiani” che vivevano in Trentino fino a pochi anni or sono, e anche di più hanno gli orsi abruzzesi. Un’aggressività così frequente mai verificatasi prima, né in Trentino né, tanto meno, in Abruzzo!

Hanno voluto rinsanguare (si fa per dire!) quella popolazione, e l’hanno invece sostituita: un orso qualsiasi pur di avere l’orso, si potrebbe dire oggi mutuando lo slogan che il sottoscritto ha coniato per il lupo delle Alpi che qualcuno (ma sono tanti!) vogliono che vi sia ritornato “naturalmente”. Infatti, con i pochi orsi che erano rimasti in Trentino l’operazione doveva essere più oculata e, imitando i francesi nei Pireni, le immissioni di nuovi individui di provenienza slovena doveva essere limitata a pochissimi individui; invece ne hanno introdotti talmente tanti da aver trasformato gli orsi trentini in orsi sloveni! E allora ecco che le aggressioni si sono susseguite; e seguiteranno ancora, e l’unico modo che abbiamo per, se non impedirlo, almeno ridurre la casualità, è quello, come sostiene anche Reinhold Messner (forse l’unico, a parte noi, a pensarla così!) mantenerne basso il numero.

Queste aggressioni siano un chiaro messaggio a chi dovesse fare un pensierino all’idea di introdurre anche in Abruzzo orsi dall’Europa dell’Est per rinsanguare la sempre più misera popolazione del centro Italia: si ricordino, i ricercatori che su questi animali hanno basato una professione (peraltro come in Trentino), che gli orsi marsicani, così come i lupi italiani, hanno caratteri comportamentali molto diverse, meno aggressivi, più miti: una constatazione che si può anche notare dalla stessa fisionomia degli animali.

Ora si strilla per salvare l’orso Kj2 (si dice, forse una femmina), ma, purtroppo per lui o per lei, altra soluzione non esiste che quella di catturalo e rinchiuderlo in un recinto, visto che nel nostro Paese è un tabù abbattere orsi e lupi: sempre italiani, anche in questo! La vergognosa “fuga di Pescara” non ci ha insegnato nulla!                                                

Franco Zunino
Segretario Generale Associazione Italiana Wilderness

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Marco
Marco
11 mesi fa

La differenza che lei fa tra orso buono e orso cattivo è ridicola. Gli orsi sloveni hanno ricolonizzato l’arco alpino orientale fin dagli anni 50/60 e trovando un ambiente favorevole si sono riprodotti. Il progetto Life ursus ha raccolto questa precedente esperienza senza considerare quali potevano essere gli effetti negativi. La responsabilità è solo politica. Poi, tutti gli orsi sono potenzialmente pericolosi ed avvicinarli è SEMPRE sbagliato soprattutto se colti di sorpresa o in compagnia della prole. Per ridurre il numero sarebbero necessari dei corridoi di dispersione. Invece hanno fatto il contrario, creando la concentrazione.Non c’è dubbio che la possibilità di incontrare un orso resta comunque remota però può succedere e a questo NON siamo abituati e NON siamo educati. Uccidere anche la metà (per assurdo) degli orsi trentini abbasserebbe la possibilità di incontri potenzialmente pericolosi solo in termini percentuali. A che serve? Dai non diciamo sciocchezze. Con gli orsi si deve convivere essere informati, istruiti in caso di incontro e dotati dello spray anti orso, tenuto in cintura NON nello zaino.

Franco Zanotti
Franco Zanotti
6 anni fa

Questo orso è molto pericoloso,ha già aggredito un’altra persona,e questa non sarà certo l’ultima volta se si lascia libera questa bestia.Bisogna abbatterlo punto e basta.Gli stolti animalari invece di lamentarsi vadano nel posto a cercare questo orso e si mettano faccia a faccia con lui poi vediamo come la pensano.

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