Elezioni politiche, Fratelli d’Italia candida alla Camera due noti rappresentati del mondo venatorio
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Fratelli d’Italia, il partito guidato da Giorgia Meloni che si presenterà alle prossime elezioni nella coalizione di centro-destra, con la presentazione delle liste dei propri candidati alla Camera dei deputati ha preso una netta posizione a sostegno del mondo venatorio italiano, candidando a Vicenza due dei più noti esponenti del panorama venatorio italiano: Maria Cristina Caretta, Presidente nazionale della Confavi e Sergio Berlato, Coordinatore per il Veneto di Fratelli d’Italia da sempre punto di riferimento per i cacciatori veneti.
Nel comunicato con cui annunciano la loro candidatura, Caretta e Berlato sottolineano: “E’ un’occasione importante per chi ha a cuore la difesa delle attività portatrici della Cultura rurale, del mondo venatorio e con esso dei diritti dei legali possessori di armi. L’impegno e la passione che da sempre contraddistinguono l’azione politica di Sergio Berlato e associativa di Maria Cristina Caretta, rappresentano una garanzia di capacità, competenza, coraggio ed affidabilità”.
I risultati ottenuti in Veneto
A sostegno di questa affermazione ci sono i molti risultati che la coppia Caretta-Berlato è riuscita ad ottenere in Veneto, da quando lo stesso Berlato è stato eletto Consigliere regionale (risultando il più votato tra tutti i candidati di tutti i partiti) grazie al supporto del mondo rurale e venatorio rappresentato dalla Caretta.
Fra i risultati di maggior interesse venatorio, raggiunti negli ultimi 3 anni, ricordiamo:
- le leggi che hanno risolto in via definitiva il problema relativo alla costruzione degli appostamenti ad uso venatorio
- l’istituzione del servizio di vigilanza regionale, per contrastere i reati contro il patrimonio faunistico-ambientale
- la legge che permette il contenimento finalizzato all’eradicazione delle nutrie
- la mobilità per la caccia alla selvaggina migratoria
- la legge che punisce chi impedisce intenzionalmente l’esercizio della caccia e della pesca
- la legge che permetterà una corretta gestione del patrimonio faunistico ittico, ambientale e produttivo del Veneto che introduce il concetto secondo il quale ogni specie di fauna selvatica deve essere gestita
- il calendario venatorio unico per tutta la regione
- la legge che permetterà di finanziare tutte le associazioni venatorie per formare correttamente i cacciatori e arginare il deprecabile fenomeno del bracconaggio
- il tesserino venatorio a lettura ottica ma a compilazione semplificata con la segnatura dopo l’avvenuto incarnieramento
L’impegno a livello nazionale
Ora l’obiettivo della coppia Caretta-Berlato è quello di portare le proprie battaglie a livello nazionale: “Possiamo affermare con orgoglio – scrivono nel comunicato – di aver risolto tutte le problematiche che potevano trovare soluzione a livello regionale. Alcune delle problematiche che ancora affliggono i cacciatori del Veneto possono però trovare soluzione solo a livello nazionale. Le cacce in deroga possono essere riattivate in Veneto solo se verrà modificato l’art. 19 bis della legge statale 157/92 o se il nuovo Governo provvederà a convocare la conferenza Stato/Regioni per ripartire i quantitativi prelevabili in deroga tra le Regioni che hanno fatto richiesta entro il 30 aprile di ogni anno. Stessa cosa per ciò che riguarda gli impianti di cattura che non potranno essere riattivati se non verrà modificato l’art. 19 bis della legge statale 157/92.