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Una giornata a EOS 2022, le nostre impressioni sull’evento

Abbiamo visitato lo European Outdoor Show come farebbe qualunque semplice appassionato di caccia, cercando i prodotti che più ci interessavano. Qui vi raccontiamo com'è andata e come ci è sembrata questa prima edizione.

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Lunedì io e Mattia abbiamo passato circa 6 ore tra i padiglioni di Veronafiera per gustarci assieme a qualche amico le novità di mercato presentate a EOS. Abbiamo visitato la fiera in lungo e in largo e lo abbiamo fatto quasi in incognito, presentandoci in molti stand non come professionisti delle comunicazioni di settore ma come semplici appassionati intenti a curiosare nuove armi e munizioni. L’obbiettivo era goderci l’evento come avrebbe fatto qualunque altro appassionato di caccia, per tirare le somme sulla prima edizione di una manifestazione che promette di segnare il settore negli anni a venire.

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Certo, negli stand delle aziende con cui già collaboriamo è stato impossibile passare inosservati. Così, con loro è stata la giusta occasione per ritrovarsi e confrontarsi sulle novità portate in fiera. Per la maggior parte del tempo, però, siamo riuscito nell’obbiettivo, abbiamo passato ore piacevoli cercando i prodotti che più ci interessavano per le nostre cacce di riferimento, anatidi, corvidi e vagante per me, colombacci, selezione e battuta per Mattia.

L’arrivo in fiera, meglio in auto

Io e amici al seguito abbiamo scelto di viaggiare in treno, due ore di Frecciargento ed eravamo alla stazione di Verona Porta Nuova. Qua, da quanto letto sul sito dell’evento, credevamo di trovare una navetta che ci portasse in fiera, ma non c’era, o se c’era noi non siamo riusciti a trovarla. Poco male, con un bus di linea in pochi minuti eravamo al quartiere fieristico, anche se non esattamente davanti all’ingresso Re Teodorico, che abbiamo comunque raggiunto con una breve camminata.

Mattia, invece, ha viaggiato in auto e dopo 5 minuti dall’uscita della A4 stava già posteggiando facilmente nei parcheggi davanti all’ingresso. Probabilmente l’anno prossimo opterò anch’io per l’auto. Comunque, complice il fatto che era lunedì e che non siamo arrivati prestissimo, non abbiamo trovato code all’ingresso ed entrare è stato molto veloce, giusto il tempo di prendere una mappa per orientarci nei padiglioni, passare sotto il metal detector, convalidare del biglietto e in due minuti eravamo dentro.

Spazi ampi che hanno accolto 27 mila visitatori

Entrando nel primo padiglione, noi abbiamo iniziato dal 12, l’impostazione dell’evento è stata subito chiara: spazi ampi, vivibili, senza grandi affollamenti fra gli stand che erano tutti comodamente visitabili con i giusti tempi.

Un’ampiezza che quasi faceva sembrare pochi i visitatori presenti, che in realtà erano in buon numero considerando il lunedì feriale: i dati finali parlano di 5 mila presenze, per un totale di 27 mila ingressi nei 3 giorni di fiera.

Un numero, forse, leggermente sotto alle aspettative ma che è comunque un ottimo risultato, considerando lo slittamento dell’evento da inizio febbraio a fine aprile, il particolare momento storico che stiamo vivendo e il fatto che si trattava della prima edizione di una manifestazione che ancora deve farsi conoscere e apprezzare dal pubblico.

Un’esposizione grande, con qualche assente

Tornando alla visita, una volta dentro al padiglione 12 siamo stati subito rapiti dallo stand della Blaser e in particolare dalle nuove versioni della R8 (che tra l’altro si è aggiudicato il premio di Assoarmieri Award come miglior carabina da caccia). Abbiamo passato diverso tempo a fare considerazioni sull’utilità delle ormai sempre più presenti calciature thumbhole, soprattutto quando abbinate a sistemi di ricarica lineari.

Una della novità più intriganti che abbiamo visto a EOS, la R8 Ultimate Carbon Leather di Blaser. Arma lussuosa che unisce la calciatura thumbhole in fibra di carbonio con gli inserti in vera pelle su astina e pistola, per uno stile elegante e ricercato.

Poi è stata la volta di due distributori Paganini e Adinolfi, e a seguire di Zotta Forest, dove abbiamo adocchiato dell’ottimo abbigliamento tecnico che metteremo alla prova nella prossima stagione. Poi siamo stati da Cosmi, Pedersoli, Benelli, Franchi, Sabatti, Beretta, e poi negli stand dei produttori di munizioni, Bornaghi, Fiocchi e Baschieri in particolare, dove abbiamo cercato principalmente cartucce in leghe alternative al piombo da testare nei mesi a venire. Poi abbiamo continuato nella parte shop dove siamo andati alla ricerca di stampi, richiami, giostre, aste e capanni per iniziare Mattia alla caccia da appostamento ai corvidi.

Insomma, nonostante le sei ore abbondanti di visita e complice un biglietto del treno già acquistato che incombeva sull’orario di uscita, non siamo riusciti a vedere tutto quello che avevamo in programma. Segno tangibile che l’esposizione era grande e di qualità e le novità da toccare con mano, molte.

Tutto questo nonostante ci fossero degli assenti illustri. C’erano più di 350 espositori ma mancava, ad esempio, tutto il gruppo Browning/Winchester, mancava Bignami e tutti i relativi brand che distribuisce, ed anche tra i produttori italiani qualcuno mancava. Segno tangibile, questo, che EOS ha ancora buoni margini di crescita e miglioramento.

La parte pesca e nautica, purtroppo, non siamo riuscito a visitarla. Dalla parte outdoor, invece, in tutta onestà, ci aspettavamo di più, soprattutto visto il nome dell’evento, Outdoor European Show. Ma tant’è, gli organizzatori avranno tempo per lavorarci in vista della prossima edizione, già programmata per febbraio 2023.

I prodotti più interessanti che abbiamo visto a EOS

Dopo due anni di stop, le novità da vedere e toccare con mano erano veramente molte, in particolare per la canna rigata, settore in cui nell’ultimo periodo c’è un grande fermento produttivo. E a EOS c’erano praticamente tutte le nuove rigate presentate nell’ultimo anno e mezzo, come la BRX1, la prima carabina da caccia di Beretta, la Chilometro, la prima bolt-action di Cosmi, e la Lupo un’altra prima bolt-action, questa volta di Benelli, che a EOS è stata svelata nell’elegante versione in legno. A queste si aggiungono i tanti modelli che sono stati aggiornati con nuove versioni, ne cito giusto tre che ci hanno particolarmente colpito, la Blaser R8 in versione Ultimate Carbon Leather, perfetta unione di lusso, stile e tecnologia, la Franchi Horizon in versione Varmint, sintesi di prestazioni e freschezza ad un prezzo competitivo, e le nuove Rover di Sabatti, altro esempio di efficienza italiana a prezzi contenuti.

La nuova Sabatti Rover Hunter è stata completamente ridisegnata, ha un’azione in Ergal ottenuta per fresatura dal pieno, otturatore a tre tenoni con apertura a 60°, rigatura tradizionale e un prezzo di listino aggressivo, 930€.

Meno nutrite, invece, le novità per la canna liscia in cui si è contraddistinta soprattutto Benelli che a EOS ha portato per la prima volta il Black Eagle in calibro 28, l’828U nelle due versioni Steel BE.S.T. e l’aggiornamento di un grande classico, il Montefeltro, con carcassa, calcio e astina completamente ridisegnati, gruppo di scatto alleggerito e caricamento e chiusura migliorati.

Il nuovo Montefeltro di Benelli è stato completamente ridisegnato e aggiornato con i sistemi di Easy locking ed Easy Loading. Particolare la sagomatura a scalini dell’astina, utile a garantire una miglior presa. In foto la versione Black in polimero che affianca la versione classica in legno.

Per le munizioni la nostra attenzione non poteva che cadere sulle nuove linee presentate da Baschieri e Pellagri caratterizzate dall’utilizzo dal borraggio biodegradabile Green Core. Baschieri ha fatto un grande lavoro di ricerca e sviluppo, portando finalmente sul mercato delle valide alternative alle classiche borre in plastica. Chi, come me, è particolarmente attento all’impatto ambientale dell’attività venatoria, non può che ringraziare e iniziare a testare. Io, che dalla prossima stagione mi concentrerò a sparare prevalentemente con leghe alternative al piombo, ho già prenotato in armeria le Privilege Game Steel, le Dual Steel e le Dual Shock (poi vi dirò come vanno).

Ma tra tutte le novità che ho visto a EOS se avessi potuto sceglierne una da portare subito a casa con me non avrei avuto dubbi. Avrei scelto l’edizione limitata del Benelli 121 dedicata a Bruno Civolani. Cento pezzi finemente incisi del fucile capostipite dell’intera produzione Benelli con cui l’azienda di Urbino rende onore a Civolani, l’ingegnere che inventando il sistema di ricarica inerziale ha segnato più di ogni altro la storia produttiva dell’azienda dando il via al successo di Benelli in tutto il mondo. Sarà che son cresciuto vedendo mio padre imbracciare un 121, sarà per l’omaggio quasi romantico fatto da Benelli a Civolani, ma questa tra tutte le armi viste a EOS è quella che è riuscita veramente a emozionarmi.

L’edizione limitata del Benelli 121 dedicata a Bruno Civolani oltre alle linee riprende anche le caratteristiche classiche del modello, come la camera di scoppio da 70mm e la strozzatura fissa a 2 stelle. Le incisioni sul lato destro tributano Civolani, affiancandolo a Galileo e Newton, padri scientifici dei principi dell’inerzia, quelle sul lato sinistro, invece, raccontano la storia dell’ingegnere attraverso le due città in cui ha vissuto, Bologna e Urbino.

Tirando le somme su EOS

Senza troppi giri di parole EOS ci ha soddisfatti. Certo, mancavano alcuni espositori, poteva esserci un miglior collegamento stazione-fiera, poteva esserci una maggiore presenza del settore outdoor, ma era pur sempre una prima edizione, in una nuova location, dopo due anni di stop forzato, ed è andata benissimo così.

A confermarlo la risposta del pubblico e i feedback che abbiamo avuto dagli espositori con cui abbiamo parlato. Praticamente tutti ci hanno confermato un’ottima affluenza, un’organizzazione attenta e una location all’altezza della situazione.

Noi abbiamo passato ore piacevoli, abbiamo trovato tutti i principali prodotti che eravamo curiosi di visionare, abbiamo incontrato vecchi amici e ce ne siamo fatti di nuovi. Si, siamo rimasti soddisfatti, pienamente, e siamo certi che negli anni a venire EOS crescerà e migliorerà. Verona ci rivediamo a febbraio 2023.

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Giuseppe Di Mauro
Giuseppe Di Mauro
2 anni fa

Sono contento della descrizione fatta di EOS, purtroppo non avevo potuto partecipare

Alberto
Alberto
2 anni fa

Buon lavoro
Continuate così

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