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Benelli Hunting Test Adventure 2022, cosa abbiamo provato

Abbiamo passato due giorni in compagnia dello staff Benelli per testare la Lupo Wood, i nuovi Montefeltro, il Black Eagle in calibro 28 e la nuova versione dell'828 U. In questo articolo vi racconto com'è andata.

Anche quest’anno io e Mattia siamo stati ospiti del Benelli Hunting Test Adventure, l’evento annuale con cui la casa armiera di Urbino dà la possibilità alla stampa di provare le ultime armi presentate al pubblico. Con la piacevole compagnia dello staff Benelli e di alcuni illustri colleghi abbiamo trascorso due giorni intensi di test tra la riserva Montefeltro di Rivergaro e la città ducale di Urbino, dividendoci tra la sede dell’azienda e il rinnovato tiro a volo. E proprio da qui vorrei cominciare.

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Le location del Benelli Hunting Test Adventure

Prima di concentraci sulle armi provate vorrei prendermi qualche riga per parlavi di una di queste tre location, il TAV Montefeltro Urbino. Non che gli altri luoghi del nostro Hunting Test Adventure siano stati meno importanti: a Rivergaro abbiamo ritrovato la grande professionalità di Carlo e i bellissimi scenari di caccia che offre la riserva Montefeltro, di cui già vi avevo parlato lo scorso anno, cosi come in Benelli abbiamo ritrovato tutta l’attenzione che l’azienda mette nell’ospitalità e nell’organizzazione di questo evento.

Ma voglio raccontarvi in particolar modo del TAV per un motivo ben preciso: perché portandoci qui a testare le nuove armi e facendoci conoscere questo tiro a volo Benelli ci ha dato la possibilità di scoprire un lato nuovo del Brand, un’attenzione che va oltre a quella riservati agli ospiti e ai clienti e si spinge verso la comunità in cui l’azienda si sviluppa. Un’attenzione che vale la pena farvi conoscere.

Il TAV Montefeltro Urbino

Il tiro a volo di Urbino è un TAV storico, nato nel ’68, che come molti altri piccoli TAV italiani ha sopravvissuto per anni solo grazie allo sforzo dei pochi soci fondatori. Un TAV importante, piccolo ma simbolico, che ha visto formarsi tra le sue pedane un campione del calibro di Alberto Carneroli, ma che purtroppo con l’avanzare dell’età dei soci fondatori stava ormai lentamente decadendo.

Ma un luogo così simbolico per la comunità locale dei tiratori e che condivide le radici con una delle aziende armiere più importanti del mondo, oggi fortemente impegnata anche nel settore del tiro, meritava di essere recuperato.

Così Benelli si è impegnata ad aiutare due giovani tiratori di Urbino a rinnovare e ammodernare il campo. I lavori sono iniziati a gennaio 2022 e ora il TAV è un piccolo gioiello. Cinque pedane perfettamente tenute che si affacciano sulle colline adiacenti alla città, dove ci si può mettere alla prova su skeet, fossa olimpica e percorso caccia. A gestirlo oggi sono Filippo Pretelli, figlio di uno degli storici fondatori, ed Enrico Lugli, il giovane capitano della squadra Benelli 828 U Sport.

Mattia sul campo da tiro di Urbino pronto a mettere alla prova il nuovo Benelli Montefeltro Black.

Tra una prova e l’altra mi sono fermato a lungo a parlare con Enrico, che è anche un appassionato cacciatore, e con Silvia Micheli, che per Benelli si occupa del settore Sport. Mi hanno spiegato che tutto è partito dal voler restituire alla comunità di Urbino un importante punto sportivo di aggregazione con l’obbiettivo di portare al campo i giovani per farli avvicinare alle discipline del tiro.

Un obbiettivo sicuramente nobile, che in parte è già stato raggiunto con il rinnovamento del TAV, e un lavoro che son sicuro, avendo visto la passione e la professionalità che muove sia Enrico che il Team Benelli, porterà i suoi frutti. Un “bravi” a loro è d’obbligo.

Le armi che abbiamo provato

Ora torniamo a noi, al nostro Benelli Hunting Test Adventure e alle armi testate. Oggetto della prova sono state la Lupo nella nuova versione Wood, i nuovissimi Montefeltro, l’ultimo arrivato della famiglia Black Eagle, il calibro 28, e i due modelli dell’828 U presentati quest’anno, la Steel BE.S.T. Black e la Steel BE.S.T. Limited Edition.

Una carrellata dei fucili a canna liscia che abbiamo provato

A ognuna delle armi testate nei prossimi mesi dedicheremo un approfondimento dettagliato. In questo articolo voglio solo presentarvele brevemente assieme a un po’ di considerazione fatta da me e da Mattia dopo qualche ora di utilizzo.

Lupo Wood, rigata elegante e affidabile

L’avevamo già vista in occasione di EOS ed esteticamente ci era piaciuta molto. Testandola sul campo tutte le ottime impressioni sono state confermate. Il legno selezionato, la finitura della carcassa, la pala del calcio rialzata, esaltano le linee della Lupo che in questa versione trova, a nostro parere, la sua migliore espressione.

La Lupo Wood monta legni in noce europeo rifiniti con laseratura WoodFX. Il calcio a pala alta (differente rispetto alla versione in polimero) è di tipo Montecarlo Bavarian e include il sistema di ammortizzazione del rinculo e il LOP variabile. Completano l’arma, chassis in alluminio, caricatore bifilare, slitta Picatinny, otturatore fluted e canna flottante Crio entrambe rifinite con il trattamento BE.S.T.

Monta tutte le innovazioni che avevamo già conosciuto sulla versione in polimero, dal trattamento BE.S.T. su canna e otturatore (che fa veramente la differenza sulla scorrevolezza nelle operazioni di ricarica), al calciolo con il Progressive Comfort fino al Perfect Fitting che assieme ai 3 naselli di altezze differenti e al L.O.P. variabile consentono un’ampia personalizzazione dell’impostazione di tiro. Rispetto alla Lupo Black cambia leggermente, invece, la scelta dei calibri disponibili che per la Wood sono 308 WIN, .30-06 SPRG, .300 W.M. e 8×57 JS.

Mattia in altana con la nuova Lupo Wood, aspettando l’uscita dei cinghiali all’imbrunire.

Mattia l’ha testata in calibro .308 sia al tunnel di sparo di Benelli che in altana nei terreni della riserva Montefeltro, dove ha prelevato un giovane verro di cinghiale. Vi posso dire che ne è rimasto più che soddisfatto e a breve ve ne parlerà in modo dettagliato.

I nuovi Montefeltro, un aggiornamento importante

L’aggiornamento del Montefeltro, modello che da 39 anni guida il segmento dei semiautomatici Benelli, è la principale novità made in Urbino di quest’anno. È un aggiornamento di quelli importanti che ha interessato sia l’estetica che la parte tecnica: carcassa, calcio e astina sono state completamente ridisegnate con linee decisamente più moderne; l’otturatore a testina rotante è stato aggiornato con l’Easy Locking che evita l’arretramento accidentale e garantisce sempre una chiusura ottimale; lo scatto è stato alleggerito, i principali comandi – sicura, manetta, pulsante leva fermo cartuccia – sono stati maggiorati e resi più accessibili e tutto il sistema caricamento/scaricamento è stato aggiornato con l’Easy Loading per rendere le operazioni più agevoli (e vi garantisco che lo fa davvero, sul campo si è notato in modo sensibile).

Camerato 12/76, disponibile in 4 lunghezze di canna, 61/65/70/76, per un peso netto di 3kg nella versione con canna da 70cm, il nuovo Montefeltro è stato profondamente rinnovato. La versione Wood unisce la classicità del legno alla linea moderna dell’astina.

Noi abbiamo provato il nuovo Montefeltro in entrambe le versioni disponibili, la classica in legno e la Black nel più moderno in polimero. Sia io che Mattia, sia nel tiro che a caccia abbiamo subito trovato un ottimo feeling con l’arma, una confidenza quasi naturale, segno tangibile che quel tratto distintivo che ha reso celebre il Montefeltro, quella universalità d’impiego che lo rende adatto a varie tipologie di cacciatori e di contesti venatori, è rimasta immutata.

La versione Black, in polimero, del nuovo Montefeltro si caratterizza per il particolare disegno dell’astina segnata da 5 insoliti solchi che favoriscono il grip della mano. Con un prezzo di listino di 1750€ si presenta come il classico semiautomatico tutto caccia.

A me è piaciuta di più la versione in polimero, Mattia invece ha preferito il classico in legno. Fonte principale di discussione è stato il nuovo disegno dell’astina in polimero con inusuali solchi che favoriscono il grip della mano indipendentemente dalla taglia della stessa. Personalmente mi è piaciuto, è una scelta stilistica nuova, abbastanza audace, che ha una sua funzionalità. A Mattia, invece, è piaciuto un po’ meno, così ha preferito la versione in legno…. de gustibus!

Il Black Eagle in calibro 28

Con questo calibro 28 Benelli ha completato la famiglia dei Black Eagle presentata lo scorso anno. Camera da 76 magnum, due lunghezze di canna possibili, da 65 e 70 cm, per un peso totale di 2550 grammi. Onestamente, dopo aver provato sia i calibri maggiori, il 12 e il 20, che la versione supermagnum da cui derivano i Black Eagle, non avevo dubbi sulle capacità di quest’arma. In caccia l’ho trovato un fucile super maneggevole, divertente, che con i caricamenti magnum mi ha permesso di fare abbattimenti puliti anche a distanze ragguardevoli.

Nel Black Eagle in calibro 28 ritroviamo l’estetica netta e inconfondibile di questa famiglia di semiautomatici e tutta la tecnologia montata sui calibri maggiori, dal Comfortech 3 ai sistemi di Easy Loading e Easy Locking.

Al pari dei fratelli maggiori, monta tutte le migliori tecnologie Benelli per l’ammortizzazione del rinculo e la personalizzazione dell’impostazione di tiro. C’è poco da dire e da aggiungere: se state cercando un semiauto in piccolo calibro questo Black Eagle va tenuto in seria considerazione.

828U Steel BE.S.T.

Infine, l’ultima novità che abbiamo provato è la nuova versione dell’828 U, la Steel BE.S.T. nel modello standard Black e nella veste in Limited Edition. Io me ne sono innamorato! Già avevo un debole per l’828 U, ma in questa versione, e nel modello Black in particolare, dove il legno in noce rifinito a olio abbraccia l’acciaio nero lucido dei componenti rivestiti dal trattamento BE.S.T. (bascula, lock plate, sicura, manetta d’apertura, croce, monobloc e canne), l’828 U trova a parer mio la massima espressione di eleganza, affidabilità e resistenza.

Legni in noce di grado 3, tre lunghezze disponibili per le canne, 65/70/76, bascula in acciaio e trattamento BE.S.T. su buona parte dei componenti metallici che conferisce grande resistenza ed eleganza. Sono queste le principali caratteristiche del modello BE.S.T. Black dell’828 U.

Con questo 828 U mi sono divertito al tiro a volo, facendo qualche pedana in più del dovuto per trovare il giusto feeling, e caccia ne ho apprezzato la portabilità e la naturalezza nel brandeggio. Lo avrei preferito ancora di più se fosse stato bigrillo (per me un “must have” su sovrapposti e doppiette), ma senza dubbio se avessi potuto scegliere un’arma da portare a casa con me sarebbe stata questa.

Rispetto al modello Black la Limited Edition, prodotta in soli 500 esemplari numerati, è impreziosita dai legni in noce di grado 5 e dalle incisioni che ricoprono tutti i lati della bascula.

La Limited Edition è incisa dalla Bottega Incisioni Giovanelli a partire dai bozzetti del maestro Dario Cortini. Su entrambi i lati sono rappresentati due paesaggi con animali in volo alcuni dei quali sono rifiniti in oro: a destra fagiani, a sinistra starne. A ricoprire tutta la bascula un ornato floreale classico a chiocciola, punteggiato da boccioli dorati.

In conclusione

La Lupo Wood è esteticamente notevole e balisticamente affidabile, i nuovi Montefeltro hanno tutte le carte in regola per continuare a guidare il settore dei semiautomatici “tutto caccia”, il Black Eagle in calibro 28 è indicato per chi vuole alzare il livello della sfida con il selvatico utilizzando un piccolo calibro che si può adattare a molti contesti venatori e l’828 U BE.S.T…. beh, spero di averlo presto nella mia rastrelliera! Nei prossimi mesi avremo comunque modo di parlare di ognuna di queste armi in modo più approfondito, continuate a seguirci.

Qualche foto del nostro Hunting Test Adventure
(clicca per ingrandire)

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