Piemonte

I Cacciatori piemontesi annunciano un’altra grande manifestazione di protesta

Era lo scorso 10 giugno 2016 quando migliaia di cacciatori piemontesi scesero in Piazza Castello, a Torino, per manifestare pacificamente il loro dissenso verso una politica venatoria regionale che li penalizzava e li discriminava rispetto ai colleghi delle altre regioni d’Italia.

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Purtroppo, da allora la situazione venatoria in Regione Piemonte non è cambiata, se non in peggio: da quel 10 giugno, infatti, i cacciatori piemontesi si son visti togliere altre 12 specie dall’elenco delle specie cacciabili (dopo che il TAR aveva costretto la Regione a reinserirle nel calendario venatorio), accorpare i comitati di ATC e CA e imporre sommariamente un divieto temporaneo di caccia in vaste zone del Cuneese e del Torinese interessate da incendi boschivi. Ed ora, la nuova legge regionale sulla caccia è pronta ad approdare in Consiglio, con il rischio che possa già nascere con dei problemi di incostituzionalità.

Per tutto questo, il mondo venatorio piemontese è pronto nuovamente a scendere in piazza con una seconda grande manifestazione di protesta. Lo hanno annunciato in modo unitario Federcaccia Piemonte, Enalcaccia, EPS ed ANLC: “i cacciatori continuano ad essere discriminati e perseguitati da una politica miope ed incapace, buona solo a blandirci quando loro serve il voto, per poi mollarci subito dopo, dimenticando le nostre ragioni, gli interessi e i valori di cui siamo portatori” – sottolineano le Associazioni. 

È venuto il momento di dire basta, e farlo nuovamente con un’altra grande manifestazione di piazza aperta non solo ai cacciatori piemontesi, ma di tutta Italia; un moto d’orgoglio per dire a tutti, e a voce alta: “La caccia s’è desta!”

“Troviamoci a Torino sabato 3 marzo 2018, insieme a difendere i nostri diritti”.

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