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Lombardia, Federcaccia chiede risposte certe alla Regione

Federcaccia Brescia ha pubblicato una breve nota sulla recente riunione, svoltasi lo scorso 14 marzo, a cui hanno partecipato vari Consiglieri regionali lombardi (Sala, Rolfi, Girelli, Cavalli, Barboni, Tomasi, Anelli, Capelli) e alcune delle Associazioni Venatorie lombarde.

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Nella nota che vi riportiamo di seguito Federcaccia sottolinea l’importanza di ricevere risposte certe da parte della Regione su argomenti quali, la caccia in deroga, le catture dei richiami, la riforma dei parchi, la riforma sulla caccia al cinghiale e l’operatività degli ATC.

Di seguito il testo della nota.

 In attesa di risposte certe dalla Regione

Si è tenuta martedì 14 marzo presso una sala adiacente l’aula del Consiglio Regionale a Milano la prima riunione delle associazioni venatorie bresciane e bergamasche con i consiglieri regionali di maggioranza e minoranza espressione di queste due Provincie.

Presieduta dal consigliere Alessandro Sala la riunione, convocata per conoscere le aspettative dei cacciatori per la prossima stagione venatoria, è iniziata illustrando i primi risultati del lavoro di questo gruppo di consiglieri, cioè il fatto che il tesserino venatorio regionale resta uguale a quello degli scorsi anni e che la tassa regionale potrà essere ancora versata con bollettino postale.

Federcaccia, una delle tre sole associazioni presenti, ha rimarcato che più che voler far presenti le proprie aspettative i cacciatori bresciani vogliono sapere quali sono le prospettive per il mondo venatorio!

In sostanza il mondo venatorio vuole sapere se la Regione ha intenzione di aprire un contenzioso, politico e giudiziario, con l’Unione Europea per portare la questione delle cacce in deroga e delle catture di fronte alla Corte di Giustizia.

Il mondo venatorio vuole sapere qual è la posizione di Regione Lombardia in merito alla proposta di legge 4144 , cioè la modifica della legge 394 sui parchi, in merito al tema delle aree contigue.

I cacciatori vogliono capire quale sarà il testo finale del pdl 395 sui cinghiali che, nelle bozze iniziali prevede addirittura di mettere a carico di Atc e Comprensori l’80% dei danni da cinghiale.

Infine i cacciatori vogliono sapere come verrà coordinata l’attività di Atc e Comprensori Alpini che una recente sentenza della Corte dei Conti ha stabilito, definitivamente, essere Enti Pubblici e che come tali dovranno adeguarsi alla normativa vigente in termini di appalti e operatività ordinaria.

Insomma di carne al fuoco ce n’è molta ma soprattutto molto più complessa del semplice pagamento di una tassa regionale con bollettino piuttosto che di un nuovo o vecchio tesserino venatorio regionale.

Federcaccia Brescia

Fonte Federcaccia Brescia

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