Dalle Associazioni

Unità Venatoria, Castellani risponde a Sorrentino: “prenda una posizione definitiva”

Marco Castellani (Presidente nazionale ANUUmigratoristi) ha risposto alla lettera inviata nei giorni scorsi da Sergio Sorrentino (Presidente Arci Caccia) a tutti gli altri Presidenti nazionali delle Associazioni Venatorie riconosciute in cui sottolineava l’importanza d’intraprendere un nuovo percorso unitario e proponeva la convocazione periodica di un Tavolo paritetico come sede di confronto.

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Nella secca risposta Castellani ha invitato Sorrentino a prendere una decisione definitiva (dopo aver abbandonato la FENAVERI) e ribadito come ANUU sostenga da tempo “la necessità che il mondo venatorio italiano si unisca in una unica e forte Associazione adeguatamente strutturata con le professionalità necessarie per affrontare e vincere le sfide che ci pongono i tempi che viviamo”.

Di seguito il testo integrale delle risposta di Castellani.

Logo AnuuEgregio Presidente Sorrentino,

sono sinceramente sfinito dal tentativo di leggerti in continuazione, sempre e solo in proposito alle questioni dei vostri problemi interni e di quelli che avete originato in Toscana nei rapporti con le altre Associazioni riunite nella CCT.
Ti ho già risposto una volta in modo riservato, ma ora mi trovo costretto a rivolgermi per conoscenza anche alle altre Associazioni e agli stessi siti da te interessati.

Non riesco a capacitarmi del fatto che una volta sei a sostenere addirittura la disponibilità a creare un’unica Associazione dei cacciatori italiani e un’altra volta sei pronto ad andartene dal coordinamento unitario e poi, ancora, addirittura ci inviti a prendere atto e a farci un ragione del fatto che la tua e altre Associazioni non sono disponibili a “fondersi”.

Ti prego di prendere una posizione definitiva e a mantenerla con coerenza.
Io ribadisco la mia: come dovrebbe ormai essere ben noto sin dal 2010, anno della mia elezione a Presidente, ho dichiarato la mia convinzione – che del resto è quella della mia Associazione, come ratificato dai deliberati assembleari – circa la necessità che il mondo venatorio italiano si unisca in una unica e forte Associazione adeguatamente strutturata con le professionalità necessarie per affrontare e vincere le sfide che ci pongono i tempi che viviamo, soprattutto nei campi della ricerca Scientifica, della comunicazione, dell’informazione e formazione, dei rapporti con la scuola e i giovani, dei rapporti con la politica e le Istituzioni, per diventare autorevoli e credibili come lo sono le altre Associazioni in Europa.

Purtroppo pare che i tempi non siano ancora maturi per questo cambiamento e c’è ancora chi sgomita per portare qualche tessera in più nella Sua piccola o grande Associazione.
Spero sinceramente di sbagliarmi, ma se il cambiamento organizzativo da me auspicato tarderà ancora ad arrivare e si procederà ognuno fiero della propria bandiera e autonomia, ci ritroveremo fieri con le nostre bandiere a celebrare il funerale della caccia in Italia. E ognuno si assumerà le proprie responsabilità.

Quindi, caro Sorrentino, altro che deboli coordinamenti o federazioni di Associazioni coordinate: belle cose che però non bastano a soddisfare le vere esigenze della caccia in Italia.

E basta anche con i “Tavoli”: per carità, non se ne può più!!! Ma, soprattutto, ti invito a non permetterti mai più di avanzare considerazioni fuorvianti sulle idee e sull’operato della mia Associazione: non c’è mai stato nessun tentativo di “assorbimento” o “confluenza”, bensì c’è stata – e lo ringrazio ancora per questo – la disponibilità del Presidente di FIdC Gian Luca Dall’Olio, pur essendo la più grande e rappresentativa Associazione, a mettere in discussione la propria organizzazione per condividere l’idea di una “casa comune” dei cacciatori italiani aperta a tutte le Associazioni interessate a farne parte.

Comunque continuiamo pure così, con “Enalcaccia, ARCI Caccia, Italcaccia, EPS, Libera Caccia convintamente non disponibili a fondersi” in un’unica e moderna Associazione e vedremo quanta poca strada ci rimarrà ancora da fare, purtroppo.
Io non mi preoccupo per l’autonomia e la sopravvivenza associativa, ma mi preoccupo solo per la sopravvivenza della caccia che è la mia grande passione.

Io considero le Associazioni solo come uno strumento e non il fine per cui battersi. E quando gli strumenti diventano inutili bisogna avere il coraggio di cambiarli.

Cordiali saluti.

Il Presidente Marco Castellani

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